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 2010  settembre 20 Lunedì calendario

La casta mantiene trecentomila consulenti (+ tabella pdf) - Avanti,c’è posto.Il club del­le consulenze, generosamente elargite dagli enti locali, è sem­pre aperto a nuovi invitati

La casta mantiene trecentomila consulenti (+ tabella pdf) - Avanti,c’è posto.Il club del­le consulenze, generosamente elargite dagli enti locali, è sem­pre aperto a nuovi invitati. La casta dei trecentomila «tecni­ci »lavora, più o meno nell’om­bra ma comunque degnamen­te stipendiata, e munge la vac­ca tricolore. Finché ce n’è. Te­netevela voi, la crisi. A scapito di ogni dieta auspica­ta, promessa e sbandierata (a destra come a sinistra), il car­rozzone delle pubbliche ammi­nistrazioni si gonfia ogni anno a ritmi poco incoraggianti per i prodighi fan dell’austerity a pa­role. Ecco perché i numeri rac­colti dal ministero della Funzio­ne pubblica guidato da Renato Brunetta, evidenziati da Italia Oggi , suonano perfino beffardi. Nel 2009 il numero di incarichi esterni affidati a vario titolo dal­le autonomie sono cresciuti a quota 299.281, con un incre­mento del 13,9% per cento ri­spetto all’anno precedente (quand’erano 262mila).La spe­sa complessiva delle ammini­strazioni pubbliche restituisce le proporzioni della cuccagna. Così sono volati via un miliardo e 390 milioni di euro in un an­no, anche qui la manica s’è al­largata di un buon 10,6% sul to­tale messo a bilancio nel 2008. Controindicazioni della traspa­renza: i calcoli del dicastero di palazzo Vidoni potrebbero es­sere addirittura al ribasso, visto che le liste degli incarichi si rife­riscono al 60% degli enti locali, quelli che hanno risposto all’ap­pello. Tutte le Regioni e almeno i Comuni più rappresentativi fi­gurano nelle tabelle ministeria­li. Regalando numerose sorpre­se. LA GEOGRAFIA DEL PRIVILEGIO Il vizietto di contornarsi di colla­boratori e consiglieri, del resto, è tendenza comune da Bolza­no a P­alermo nonché trasversa­le agli schieramenti della politi­ca. E, per una volta, il Mezzo­giorno appare pure parsimo­nioso avendo aumentato il ri­corso alle consulenze in valore assoluto «solo» del 9,2 per cen­to, a fronte del +16,8% del Nord e del +13,7 del Centro. Per capir­ci, nella provincia di Trento si è passati da 8mila a 12mila consu­lenti nel giro di un anno. Unici casi virtuosi in termini di rispar­mio sono in Valle d’Aosta, Um­bria, Puglia, Molise, Liguria, Sardegna. Lo spesa intanto (co­me gli sprechi?) esplode in Alto Adige, Calabria ed Emilia Ro­magna. UN ESPERTO PER TUTTO Naturale, allora, cedere alla ten­tazione di spulciare negli elen­chi. Scoprire che il Belpaese, quanto a folklore, non si smenti­sce mai nemmeno sulla carta intestata dei contratti. Niente paura, sono rapporti di lavoro a termine, obietterà qualcuno dalle poltrone del potere. Ma quant’è bello fare il«precario di lusso» a libro paga dei governi locali... Che a meritare l’incari­co sia un vip oppure un oscuro funzionario, infatti, non fa mol­ta differenza. Per esempio, il sindaco Pd di Genova Marta Vincenzi ha scelto l’archistar in­glese Richard Burdett per «l’atti­vità di supporto nelle funzioni di indirizzo in materia urbani­stica »: quasi 195mila euro per le prestazioni offerte in un an­no e mezzo. E il Co.co.co. Nan­do Dalla Chiesa ha aiutato la Vincenzi per la «promozione della città e dei progetti cultura­li » con cachet di 140mila euro in un anno. Letizia Moratti, a Milano, verserà 400mila euro in quattro anni e mezzo al ga­rante «per la tutela degli anima­li ». Quasi 100mila in un anno, in vece, a colui che si sta appli­cando all’«atlante dell’agricol­tura milanese». E si è discusso tanto,quest’estate,nei corridoi di Palazzo Marino a proposito del rinnovo del contratto da 60mila euro lordi a Red Ronnie, l’ex dj addetto all’immagine del sindaco Moratti nei video sul web. Ad Ancona la giunta rossa di Fiorello Gramillano onora di 53mila euro e rotti in due anni la responsabile di «Ancona cit­tà d’asilo».Nel capoluogo mar­chigiano tre mesi di impegno in qualità di «project manager» sui cambiamenti climatici nel tempo valgono un onorario del­l’ordine dei 100mila euro. A Na­poli, Rosetta Russo Iervolino corrisponde alla curatrice d’ar­te tedesca, Julia Draganovic, 200mila euro in due anni per svolgere attività di direttore arti­stico delle mostre temporanee presso il Pan, il Palazzo delle ar­ti partenopeo, secondo i mali­gni non proprio preso d’assalto dagli appassionati. Sempre a casa di Pulcinella un consulen­te chiamato a «rappresentare il Comune di Napoli nei rapporti intercorrenti con i competenti organismi nazionali e interna­zionali » nell’ambito del Forum delle culture, da qui al 2013 in­casserà un assegno da 84mila euro. E la Regione Campania, da par suo, foraggia una coppia di consulenti «in materia di edu­cazione degli adulti » per 300mi­la euro in 5 anni. L’amministra­zione Caldoro ha ereditato, tra le altre voci, anche il corposo contratto dell’esperta in coope­razione internazionale: circa 150mila in due anni e mezzo per«l’assistenza tecnica al pun­to di c­ontatto nazionale del Pro­gramma PoMed ». In Sicilia il go­vernatore Raffaele Lombardo si è avvalso della «collaborazio­ne specialistica» dei super-tec­nici, da 106mila in due, i quali hanno studiato in 11 mesi di mandato il «ciclo teso della filie­ra dell’ortofrutta» in Trinacria. Solo casi spot,del resto l’elenco è sterminato. UNA CURA POSSIBILE Nella giungla insidiosa delle collaborazioni il ministro Bru­netta ha già piantato un palet­to. A partire dal prossimo anno, tutti gli enti pubblici (universi­tà a parte) dovranno attenersi a un tetto di spesa in consulenze e contratti esterni con il limite del 20 per cento del valore «in­vestito » nel 2009. Manovra- sti­ma Italia Oggi - da un miliardo di euro. La toppa giusta alle ta­sche bucate di certi ammini­s­tratori?