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 2010  settembre 21 Martedì calendario

OGGI IL COGNATO SFASCIA PIÙ FAMIGLIE DELLA SUOCERA

La famiglia cambia. Lo spauracchio non sono più le suocera, ma i cognati. Sono loro il nuovo pericolo: ingombranti, esibizionisti e subdoli. Rompono le scatole, sono sempre tra i piedi, intervengono su tutto e scroccano. I più terribili sono pure egocentrici e invidiosi. Avrebbe dovuto capirlo Gianfranco Fini. E fare attenzione a un sondaggio di un paio di anni fa della Swg condotto su un campione di 500 persone, di età compresa tra i 20 e 64 anni, che fotografava il nuovo tsunami, che stava per travolgere la famiglia italiana. La classifica “parentiserpenti” relegava al secondo posto la suocera (23 per cento), mentre per antipatia trionfavano i cognati con il 53 per cento. È in buona compagnia, Giancarlo Tulliani. Trenta anni e una vita da cognato, di mezzi successi facili e di posti ottenuti vivendo all’ombra della sorella, tanto che nell’ambiente lo chiamano “Elisabetto”. Già ai tempi di Gaucci era stato incoronato viceré, vicepresidente di due squadre di calcio, la Viterbese e la Samb, «senza capire nulla di calcio», dicono i bene informati. Ma la sua fantasia si è scatenata con l’unione della sorella con la terza carica
dello Stato. E così dal calcio è voluto passare allo spettacolo: non si contano le sue visite in viale Mazzini, dove viene descritto come un arrogante, millantatore, bravo solo a giocare la parte del “cognato di...”.
Elisabetta Tulliani ricorda un po’ Claretta Petacci: anche il Duce si prodigò per la famiglia della sua amante. Nel libro Mussolini segreto, di Mauro Suttora (Rizzoli) si legge che nel 1937 raccomandò il fratello Marcello evitandogli il carcere. Ordinò al quotidiano il Messaggero di farlo scrivere. «Dopo dieci di questi (articoli) lo faccio collaborare fisso. Poi lo farò senatore, sei contenta?», chiede a Claretta. Ma le analogie non finiscono qui: Mussolini si occupa anche della costruzione di una villa sulla Camilluccia, a Roma, per tutta la famiglia Petacci. Ma la triste sorte di Marcello detto Marcellone, fucilato a Dongo, fa riflettere sui rischi di tale condizione.
Non fece una bella fine nemmeno il cognato di Napoleone, Gioacchino Murat, che riuscì a sposare Carolina, sorella di Bonaparte. Primo console «immorale e libertino» (lo definì Napoleone) poi generale impetuoso e controverso, grazie all’aiuto dell’Imperatore, e infine capobanda finì davanti a un plotone d’esecuzione anglo-borbonico in Calabria.
Ce ne sono di cognati e di clan familiari che in passato hanno suscitato imbarazzi o che hanno conquistato fama ma anche traversie. Senza far torti a nessuno, uno che ha guadagnato molte prime pagine di giornali è stato, all’epoca, Carlo Sama, marito di Alessandra Ferruzzi (un cognome, una garanzia) finito nel tritacarne delle vicenda Enimont e per questo motivo incarcerato, mentre Raul Gardini si suicidava nella propria casa.
Altro cognato, altra storia: è diventato, improvvisamente popolare per le indagini e le intercettazioni sui lavori nei cantieri della Maddalena per il vertice del G8, Paolo Palombelli (qualche beneficio potrebbe averlo ricavato) fratello di Barbara e quindi ben accetto in casa di Francesco Rutelli.
Ma su Internet sono soprattutto le cognate a farsi notare: si muovono come una potente lobby che gira sul web sotto il nome di “cognate vipere” o “malefiche”. Nascoste dall’anonimato, mogli frustrate si sfogano contro le sorelle dei mariti che vogliono mettere becco su tutto, come facevano una volta le suocere. Una continua e spossante competizione che porta l’altra parte delle cognate a ritrovarsi in un forum “aiuto sono peggio... loro”. Donne capaci di tenere in ostaggio una famiglia intera, con i loro capricci e i loro complotti come “Le cognate” di Michael Trembley portate al teatro qualche mese fa dal regista Claudio Autelli.
Cognate disperate: come dimenticare a più di dieci anni dalla tragica scomparsa di Lady D, la duchessa di York Sarah Ferguson che si è voluta togliere qualche sassolino dalla scarpa, accusando la cognata di essere responsabile dei suoi disturbi alimentari. Tutta colpa del confronto tra le due signore al tempo in cui erano le nuore della Regina Elisabetta. Un confronto che Sarah, moglie di Andrea, non riusciva a sostenere, finendo per riversare le frustrazioni sul cibo e diventando bulimica. Le suocere ormai sono delle dilettanti.