Serena Tibaldi, la Repubblica 19/9/2010, 19 settembre 2010
benvenuti nel mondo di Lady Gaga: prendete posto, e godetevi lo spettacolo. Immaginare anche solo un paio di anni fa cosa sarebbe diventata la cantante italo-americana sarebbe stata pura fantascienza: nessuno aveva previsto che questo scricciolo, al secolo Stefani Germanotta, autrice di canzoncine dance facili facili e dal look piuttosto improbabile, sarebbe diventata una guru dell´immagine
benvenuti nel mondo di Lady Gaga: prendete posto, e godetevi lo spettacolo. Immaginare anche solo un paio di anni fa cosa sarebbe diventata la cantante italo-americana sarebbe stata pura fantascienza: nessuno aveva previsto che questo scricciolo, al secolo Stefani Germanotta, autrice di canzoncine dance facili facili e dal look piuttosto improbabile, sarebbe diventata una guru dell´immagine. E invece, tra i primi video che sembrano fatti in casa e la ribalta internazionale il salto è stato paurosamente breve. Merito della musica riempipista, e del team che la segue dietro le quinte - uno su tutti, l´italo-nipponico Nicola Formichetti, il suo stylist. Ma soprattutto merito suo, di Stefani: nessuno, negli ultimi anni, ha costruito un personaggio di tale impatto come questa ragazza, ventiquattro anni dichiarati (e alcuni di più sospettati). Lei è sempre Lady Gaga: quando si aggira per Londra con in mano una tazza da tè, in aeroporto con gonna con strascico di Martin Margiela e zeppe da venti centimetri - e pazienza se cade rovinosamente davanti ai fotografi- vestita da dominatrice sadomaso in palestra, non esce mai dal personaggio. Lo è persino quando si traveste da uomo, con lo pseudonimo di Joe Calderone, per la cover di Vogue Giappone Uomo (per l´edizione da donna si è coperta di bistecche, mise appena riproposta agli MTV Video Awards). Non ha paura dell´eccesso, del ridicolo, non si preoccupa di essere bella in senso convenzionale; fondamentale è stupire, ed è questo ad averla trasformata in pioniera della moda: come potevano gli stilisti non innamorarsi di lei? La girandola di citazioni sulle passerelle è cominciata circa tre stagioni fa, con un numero sospettosamente alto di gambe al vento, spalle enormi, giganteschi occhiali e cascate di strass. Poi sono arrivati gli abiti creati appositamente per le sue esibizioni: Armani l´ha ricoperta di spire luminose, Alexander McQueen l´ha trasformata in alieno. Tutto per lei, musa ideale fedele solo a se stessa. Gli echi di un´onda così intensa non potevano non arrivare anche sulla strada, toccare la vita reale: ed ecco ancora il suo genio. Osservando molti suoi look, si coglie la loro scomponibilità, il poter essere presi a piccole dosi, scegliendo pezzi da inserire nel proprio guardaroba senza sconvolgerlo. Una scelta non casuale, che rafforza ancora di più la sua presa sullo stile contemporaneo: se nel video di Bad Romance dello scorso anno a fare epoca sono state le scarpe "Armadillo" di McQueen, dai tacchi vertiginosi, altrettanto bene ci si ricorda dei suoi primi piani con un paio di occhiali Carrera. Alejandro, ultimo video in ordine di tempo, è un susseguirsi di coreografie da pseudo-Kamasutra, ma a risaltare, alla fine, è la sua casta biancheria color carne. Accanto allo spettacolo puro, all´inimitabile, Lady Gaga ha innestato la realtà, rendendo evidente quanto certi pezzi siano parte del suo mondo, che siano stati o meno creati pensando a lei. I plateau più alti, le t-shirt dai colori acidi, il pizzo dal sapore rétro, le silhouette più definite: tutto questo ora è "suo".