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 2010  settembre 19 Domenica calendario

PASQUALE LIBRI. OMICIDIO O SUICIDIO?


Milano- Due mesi d’ indagine non hanno portato risposte. Piuttosto le domande su quel volo di 8 piani lungo le scale antincendio del San Paolo, sono diventate enigmi in un groviglio di sospetti, appalti, mafia e politica. L’ unica certezza è che Pasquale Libri, 37enne funzionario dell’ Ufficio appalti dell’ ospedale milanese, è morto il 19 luglio. Il suo nome era finito nelle carte del maxi-blitz contro la ’ ndrangheta in Lombardia che una settimana prima aveva portato all’ arresto del potente direttore sanitario dell’ Asl di Pavia Carlo Chiriaco. E con Chiriaco, nelle telefonate intercettate, Libri aveva parlato di ’ ndrangheta, appalti pubblici e della spartizione di poltrone nella sanità lombarda. Ma quel salto giù per 25 metri nella tromba delle scale di sicurezza del blocco A potrebbe non essere un suicidio. Così la pensano i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Milano guidati dal sostituto procuratore Ilda Boccassini, che hanno disposto nuove perizie sulla scena del crimine e affidato l’ inchiesta direttamente alla Dia, la Direzione investigativa antimafia.

Omicidio o suicidio? I risultati dei periti potrebbero essere depositati a fine mese. All’ interno del San Paolo - e non solo - al gesto volontario credono in pochi. Gli investigatori hanno riascoltato un paio di testimoni che sostengono di aver visto Libri in compagnia di 2 persone sconosciute proprio sul pianerottolo dell’ ottavo piano poco prima della caduta. Altri, tra i quali i primi soccorritori, hanno invece raccontato che l’ uomo aveva la maglietta sollevata a coprire il capo e i pantaloni calati fino alle caviglie.

Suggestioni? Non solo. Perché non convince neppure la dinamica del presunto suicidio.

Libri è caduto in uno spazio stretto (poco più di 1 metro per 2), urtando più volte le balaustre di metallo, mentre gli bastava aprire una finestra per gettarsi nel vuoto senza ostacoli. E la vittima non ha lasciato alcun biglietto d’ addio. Non alla moglie, Sonia Suraci, nipote del boss calabrese Rocco Musolino, né ai 36 amici di Facebook rimasti attoniti.

La Dia ha sequestrato nel suo ufficio gli articoli di giornale sugli arresti del 13 luglio e i documenti dei principali appalti del San Paolo, tra i quali molte pratiche trattate dallo stesso Libri: «La procedura d’ affidamento del servizio Pet-Ct di Medicina nucleare», l’ appalto per la «manutenzione del verde», la «gara per la ristorazione», «l’ adeguamento della mensa».

Sotto la lente della Procura è finito anche il legame tra Libri, Chiriaco e il direttore generale del San Paolo, Giuseppe Catarisano. Un rapporto che si è sviluppato a partire dal 2003, quando i tre hanno lavorato fianco a fianco nella Dental Building («Il palazzo dei denti»), una società mista (fallita nel 2005) partecipata al 60% dall’ ospedale San Paolo e al 40% da investitori privati raggruppati nella Fondazione Ge.si.s. Il progetto di pseudo-privatizzazione delle cure odontoiatriche, è considerato il più fallimentare della sanità lombarda negli ultimi 10 anni.

Le indagini, anche se l’ ipotesi del suicidio fosse confermata, resteranno nelle mani dell’ Antimafia e continueranno a puntare anche su altri appalti della sanità.

Un business che può far gola alla malavita visto che, solo negli ultimi 10 anni, in Lombardia ci sono stati investimenti per 4 miliardi di euro, suddivisi in 589 interventi pubblici d’ edilizia sanitaria.

La convinzione degli investigatori è che dal San Paolo possa aprirsi una pista destinata a portare altrove. Là, in altri ospedali della Lombardia.