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 2010  settembre 20 Lunedì calendario

L’HI-TECH A BASSO PREZZO, PER VOCE ARANCIO


L’hi-tech low cost: cellulari, computer, tablet a prezzi bassi. Quasi sempre prodotti non di marca.

Oltre alle novità nel campo dell’elettronica di consumo di cui più si parla (smartphone, notebook minuscoli, tablet ecc.), esiste un mercato di articoli simili che costano assai meno, talvolta non hanno un canale ufficiale di importazione, spesso non garantiscono un pari livello di prestazioni. Il mondo degli smartphone, ad esempio, non è popolato solo da iPhone, Android e via elencando, ma anche da prodotti, spesso con nomi simili, che vengono prodotti in isolate regioni della Cina. Lo stesso vale per gli e-reader, mentre si vendono anche computer economici non necessariamente scadenti.

In generale i costi dei prodotti hi-tech si stanno abbassando notevolmente. Oggi si possono acquistare telefonini touchscreen a meno di 90 euro, tablet a meno di 200, un portatile decente a un prezzo intorno ai 600/700 euro, mentre un computer da scrivania ha costi molto inferiori: prezzi assolutamente impensabili fino a pochi anni fa.

I computer “white box”, a scatola bianca, cioè non griffati, solitamente assemblati a casa partendo da diverse componenti. Il prezzo finale è inferiore a quello di un computer comprato già montato.

Uno studio dell’Osservatorio 7Pixel sull’acquisto dei cellulari ha preso in esame nel 2009 oltre sei milioni di ricerche sui siti di e-commerce Trovaprezzi.it e Shoppydoo.it. Risultato: circa il 90% delle richieste di informazioni si concentra sulle prime cinque case produttrici (Nokia, Samsung e Lg in cima alle preferenze), ma avanzano altre, come Anycool, linea indipendente di cellulari low cost, progettati e costruiti dalla cinese Kdi. (Altri siti di e-commerce: www.kelkoo.it, www.ioshopping.it).

Secondo l’Osservatorio questi dati dimostrano «l’interesse dei consumatori per i cellulari dual sim e la tendenza a informarsi riguardo a prodotti low cost, giustificata solo in parte dalla riduzione del reddito disponibile per consumi conseguente alla crisi economica». Infatti oltre alla scarsa disponibilità economica molti consumatori scelgono questi prodotti perché offrono qualcosa in più e di diverso, come la tecnologia dual sim che permette di usare più numeri sullo stesso cellulare.

Le prestazioni di questi cellulari (con prezzi che variano tra gli 80 e i 110 euro, per quelli dotati di touchscreen) sono, secondo gli utenti, discrete, anche se le batterie durano un giorno o poco più e il sistema di scrittura lascia a desiderare.

L’iPed, contraffazione dell’iPad in vendita appena dopo l’originale di Apple. Prezzo base per la versione da 16 Gb: 86 euro invece di 499. Il prodotto cinese è pero molto diverso da quello della Apple: il sistema operativo è Android di Google, quindi supporta anche l’uso di Flash, e il microchip interno è della Intel. Affidabilità da dimostrare (e l’assenza di Flash dall’iPad è una scelta: alla Apple lo ritengono superato).

Gli e-reader low cost sono molti. C’è per esempio l’iTab7 di Airis, che costa 174 euro e ha caratteristiche assolutamente competitive: 2Gb di memoria, 512Mb di Ram e 800MHz. Il Pandigital Novel, che uscirà entro la fine dell’anno, ha il display touchscreen a sette pollici e naturalmente si può connettere WiFi: il prezzo dovrebbe essere di 200 euro. Altri modelli: Wirelession W1090, 184 dollari (145 euro); Zenithink ZT-180, schermo da 10 pollici o più, 1300 yuan (circa 150 euro).

Principali destinatari dei prodotti low cost: i giovani tra i 12 e i 20 anni, spesso con disponibilità economiche limitate e interessati non solo alle performance del cellulare, tablet o pc che sia, ma anche solo al possederne uno.

Kapil Sibal, ministro indiano per lo Sviluppo delle risorse umane, ha presentato un simil iPad, ma più piccolo, con touchscreen, 2 gigabyte di memoria, porte Usb, wifi, ricaricabile a energia solare. Prezzo: 35 euro. Funzionerebbe con Linux, che è senza licenza, il che contribuirebbe ad abbassare il prezzo, così come l’uso di Open Office invece di Microsoft Office. Sibal ha dichiarato che «la risposta (all’iPad, ndr) non può essere un computer da 100 dollari, costa troppo». Il prezzo è però teorico, dato che questa si tratta una proposta e il governo indiano sta cercando qualcuno in grado di produrlo realmente.

La fondazione Simputer Trust, creata nel novembre del 1999 da un team di sette scienziati e ingegneri indiani guidati da Swami Manohar. Obiettivo: creare un pc a basso costo per il Terzo mondo, in collaborazione con l’Istituto indiano per l’informatica e l’automazione e con la Encore ltd (un’importante azienda indiana). Il simputer (simple computer: computer semplice), disponibile dal marzo del 2002 al prezzo di 200 dollari, con l’avvertenza di «non metterci troppi dati», è una via di mezzo tra un pc e un tablet: gli manca la tastiera tradizionale, ma lo si usa con alcuni tasti e matita, per segni e disegni elementari, di modo che sia utilizzabile anche dagli analfabeti. Ha una smart card per l’uso comunitario: si lascia a un responsabile (il maestro, il sindaco, il bottegaio eccetera) e lì si rivolge chi ne ha bisogno.

One Laptop Per Child, Olpc, è l’iniziativa lanciata dal guru delle nuove tecnologie Nicholas Negroponte nel gennaio 2005 al Forum economico mondiale di Davos. Il progetto, fortemente sponsorizzato dall’Onu, era quello di offrire ai bambini più poveri un pc al prezzo di soli 100 dollari. Caratteristiche: fodera di gomma, batteria ricaricabile a manovella, wireless, Linux e 1Gb di memoria. Presentato a Tunisi a novembre 2005 l’Olpc Xo-1 è stato poi messo effettivamente in vendita il 19 febbraio 2007. Paesi interessati: Argentina, Uruguay, Brasile, Nigeria, Ruanda, Libia e Thailandia. La Intel si era unita al progetto, ma ne è uscita creando anche lei il suo pc a basso costo: made in Taiwan, prezzo 285 dollari, poi calati a 200.

Hugo Chávez, che nell’ottobre del 2005 annunciò la realizzazione di un “computer bolivariano” (prezzo: tra 327 e 363 dollari). Incaricata di realizzare il prodotto la Venezolana de Industria Tecnológica (Vit), impresa mista composta dal governo di Caracas e la cinese Lang Chao International Ltd. L’investimento è stato di 6,26 milioni di dollari. Arrivato sul mercato il 3 novembre 2007 nella catena di negozi statali Mercal, il prezzo è però lievitato fino a 405 dollari, quando da Wal Mart on line (la famosa catena americana di supermercati a basso costo) si trovavano pc a 298 dollari.

La linea Eee Pc di Asus. Notebook molto piccoli – si parte da 7 pollici – ma potenti, a prezzi contenuti, da meno di 300 euro.

Shanzhai: prodotti a basso costo che arrivano da piccole aziende per lo più dislocate nella regione di Shenzhen, città della provincia del Guangdong nella Cina meridionale. I marchi con cui vengono prodotti sono spesso volutamente ambigui: Noka, Lonevo, Hi Phone, iPhome, BlueBerry o prodotti apple con la mela intera invece che morsicata. Serve per aggirare le regole di mercato.

Le vendite di questi modelli low cost raggiungeranno i 219 milioni di esemplari alla fine del 2010.

Oltre all’affidabilità non sempre elevata e alle prestazioni altalenanti, questi prodotti hanno talvolta problemi con la garanzia. Infatti molti vengono acquistati online e i piccoli produttori difficilmente sono intenzionati a confrontarsi con eventuali problemi.

Anche un colosso come Carrefour ha le sue linee di elettronica low cost: Bluesky e Firstline commercializzano infatti cavi audio-video e materiali di consumo per il pc. Altre marche: Kraun, che vende gadget colorati e di design per Ipod e pc, Dikom per i decoder low cost, Mediacom che produce videoregistratori, e poi ci sono Adj, Brevi, Devo, Nitho, ecc.
AmazonBasics, la controllata di Amazon specializzata in cavi, dvd e cd vergini e altri articoli di piccola elettronica.

Expò Elettronica, un circuito di fiere di elettronica che si tengono in varie località italiane. Vi si trova a prezzi bassi e scontati ogni tipo di prodotto del mondo hi tech, di marca e no. Il prossimo appuntamento a Cesena, il 18 e 19 settembre.

Un buon modo per spendere meno comprando prodotti tecnologici è comunque quello di acquistare online. Su internet infatti si possono ormai acquistare prodotti direttamente dai produttori, evitando così i costi degli intermediari (anche se occorre naturalmente stare attenti alle spese di spedizione). C’è il mercato dell’usato, fiorente soprattutto sul web, dove si possono acquistare prodotti di seconda mano: in questo caso occorre invece stare attenti alle loro condizioni. Indicazioni ulteriori nei numerosissimi forum online sull’argomento: http://www.pcgameitalia.net/forum/, http://www.hwupgrade.it/forum/, http://forum.giovani.it/computer-internet/, http://forum.pcworld.it/forumdisplay.php?f=1 ecc.