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 2010  settembre 20 Lunedì calendario

PER IL MATRIMONIO UN BUSINESS DA FAVOLA

Sempre meno, ma sempre più costosi. Tradizionali come quello di Chelsea Clinton, sposa in bianco con strascico e chignon. Sfarzosi, come quello di Wesley Sneijder. Oppure ecologici, all’insegna della sostenibilità ambientale. Celebrati sott’acqua in tenuta da sub, ma senza rinunciare al bouquet. O a tema, con un colore dominante e persino ispirati a personaggi del videogioco preferito. I tempi cambiano e trionfa la fantasia. E se cala di anno in anno il numero di coppie che decidono di convolare a nozze, il business cresce e fattura, in media, ben 10,5 miliardi di euro.

L’ultima fotografia del matrimonio all’italiana è stata scattata dall’Istat. Il fermo immagine è sulla realtà del 2008: in quell’anno sono state poco meno di 250mila le coppie che hanno deciso di promettersi eterno amore, il livello più basso degli ultimi trent’anni. Così, se nel 1972 venivano pronunciati in media 1.148 "sì" al giorno, oggi non si arriva nemmeno a 700. Al grande passo ci si decide più tardi, tanto che l’età media sale a 33 anni per gli sposi e a 30 per le consorti, sei anni in più rispetto agli anni 70. E ben una coppia su tre preferisce il rito civile. Poi, però, a giochi fatti, si punta al meglio. E nemmeno in tempi di crisi si rinuncia alla cerimonia. Tanto che matrimonio fa sempre più rima con patrimonio.

Alla fine il conto da pagare è tutt’altro che low cost: per circa cento invitati, si arriva a spendere, bene che vada, secondo l’Osservatorio nazionale di Federconsumatori, 33mila euro. Ma si può arrivare a sborsare fino a 20mila euro in più, con un costo medio quindi di circa 43mila euro. Così l’assegno staccato nel 2010 vale il doppio rispetto al 2001 ed è più caro del 4% rispetto al 2009.

Più di un terzo va alla macchina organizzativa, con tutti gli accessori legati all’evento. Dalle partecipazioni alle bomboniere, senza dimenticare le fedi, ma anche le foto e l’album, il conto lievita e supera in media i 12mila euro. La curiosità sull’abito di lei fa salire le quotazioni: essere principessa per un giorno può costare, tra abito e accessori, fino a 7mila euro. Ma anche lui non vuole sfigurare e arriva a spendere solo per vestirsi quasi 3mila euro. Poi le luci si accendono e comincia "il giorno più bello".

«In una civiltà in cui i grandi riti del passato sono tramontati – spiega Francesco Casetti, docente di film & media studies all’Università di Yale – cresce il bisogno di raccontare il grande evento di vita quotidiana, costruendosi una sorta di album dei ricordi in cui rispecchiarsi e diventare, almeno per un giorno, protagonisti della storia».

Poi, lontano dai riflettori, si crea un nuovo profilo su Facebook per condividere con gli amici gli scatti più belli. Per restare sempre insieme, almeno nel grande archivio della Rete.