Frammenti, 20 settembre 2010
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FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "AGNELLI
VIRGINIA"
- Virginia è la bisnonna di Lapo: oggi avrebbe 111 anni. Se il ragazzo troverà il tempo di leggerlo scoprirà che della bisnonna può andare fiero, e non solo per l’eleganza. Virginia era l’unica persona di quella famiglia che concretamente operò per il bene del suo Paese e sopratutto di noi romani. Salvò la Capitale dalle barbarie dei tedeschi: grazie alle sue amicizie arrivò a papa Pacelli e convinse Dollmann a non infierire sulla popolazione. Di questa grande donna non s’era mai parlato con sensatezza. Ci si era concentrati sul suo amore con Malaparte (quando era vedova) e si era taciuto lo scandalo che il senatore Giovanni, fondatore della Fiat, le avesse tolto la patria potestà mobilitando la polizia fascista dell’Ovra, giudicando immorale la condotta di vita della nuora. Dovremmo pensare a una medaglia alla memoria per una figura di simile impegno civile, e non continuare a contrabbandare il Novecento come il secolo dell’Avvocato (Marina Ripa Di Meana, Il Tempo 8.10.9)
- (susanna agnelli) Figlia di Edoardo e Virginia Bourbon del Monte dei principi di San Faustino. Nonno Giovanni, il fondatore della Fiat (un maschilista che «non concepiva che una donna potesse fare qualcosa che non fosse l’infermiera o possibilmente la cuoca»), ottenuta la patria potestà sui sette nipoti rimasti orfani tentò di sottrarli alla madre che disapprovava facendoli portare via dalla casa materna di Roma «in quattro automobili nere» ed arrendendosi alla fine soltanto alla forza appassionata del loro amore filiale. L’istitutrice inglese non faceva che ripetere a lei e ai fratelli: «Don’t forget you are an Agnelli» (non dimenticare che sei un Agnelli). Diversamente dalle sorelle, convinte di aver avuto un’infanzia atroce, ricorda d’essere stata felice. Indimenticabili i personaggi conosciuti allora: Malaparte, amico di sua madre, apparso un giorno sulla spiaggia del Forte «coperto dalla testa ai piedi di un olio luccicante, e con le ascelle rasate» (Il Catalogo dei viventi 2007)
- (Giuliano Vassalli) Sono stato là per 62 giorni. Mi liberò il generale Wolff, su pressioni del papa Pio XII e anche, credo, di Virginia Agnelli, che scrisse un bigliettino di poche parole a mio padre: probabilmente il penalista avrà la vita salva. (catalogo)