Antonino D’Anna, ItaliaOggi 20/9/2010, 20 settembre 2010
CINA, BANCHE ESTERE IN AFFANNO
Brutti tempi per le banche estere in Cina. Attratte dall’esplosione dell’economia di Pechino, molti istituti di credito hanno scelto di aprirvi filiali e basi, nella speranza di sfruttare il momento economico più che favorevole. Ma il diritto cinese sta spegnendo gli entusiasmi dei banchieri.
A sottolinearlo un rapporto pubblicato da Kpmg, una delle più note società di accounting, secondo cui, mentre le banche estere stanno attraversando una forte crisi, quelle cinesi hanno registrato percentuali di guadagno a due cifre in profitti netti. Per esempio, Hsbc Holdings Plc, la più grossa banca estera in Cina, ha visto scendere i suoi profitti netti del 60% rispetto al 2008 assestandosi su 718 milioni di yen (circa 82 milioni di ). A creare difficoltà sono le leggi cinesi, che pongono limiti all’ammontare delle operazioni bancarie locali che può essere effettuato attraverso istituti stranieri. Risultato: come sottolineava il Wall Street Journal nei giorni scorsi, nel corso della crisi economica queste restrizioni hanno aiutato la Cina a isolare il sistema finanziario nazionale. Per cui, mentre gli istituti stranieri si trovano in un ruolo marginale, alcune delle principali banche locali sono cresciute fino a diventare importanti addirittura a livello mondiale. A testimonianza del fenomeno ecco alcuni dati: la divisione Cina di Standard Chartered Plc ha visto un -34% nei profitti fino a assestarsi a 423 milioni di yuan (48,3 mln ). J.P. Morgan Chase & Co. ha registrato un -21% e 136 milioni di yuan (circa 15,6 mln ). I cinesi invece brindano: Industrial & commercial bank of China Ltd ha registrato nel 2009 un profitto in crescita del 16%, pari a 128,65 mld di yuan (14,6 mld ). Il rachitismo delle banche estere in Cina nasce da reti molto piccole e «strozzate» dalle autorizzazioni governative, concesse entro strettissimi limiti. Così gli istituti esteri non generano depositi da incanalare nei prestiti. E poi il passo lento con cui Pechino concede le licenze di ampliamento della rete di retail banking richieste dalle istituzioni finanziarie. Non solo: molte banche estere sono nel bel mezzo della crisi bancaria, per cui sono riluttanti alla concessione di prestiti. Questo significa perdere clienti in Cina, che scelgono di rivolgersi agli istituti locali.111