Gianni Santucci, Corriere della Sera 18/09/2010, 18 settembre 2010
«FILMATE SOTTO LE GONNE? SOLO UNA LEGGEREZZA»
Filmato mentre filmava. Lui agiva dal basso, con il telefonino appoggiato in un cestello per la spesa, si avvicinava alle clienti tra gli scaffali cercando di riprendere gambe da sotto le gonne. Altri, gli addetti alla sicurezza dell’ Ipercoop, lo seguivano dall’ alto, attraverso le telecamere di sicurezza del supermercato, mentre sceglieva le donne con le gonne più corte. Voyeur per sesso. Incastrato dai voyeur della security. Per ora il «vizietto» è costato il posto e la carriera politica al vicesindaco di Suzzara, comune del Mantovano, denunciato e dimissionario (per sua scelta). E ora Pietro Aleotti, 65 anni, vedovo, un figlio, si ritrova vittima di un altro tipo di vouyerismo, quello di un intero paese che sta sbirciando nella sua piccola trasgressione. Gambe da guardare, fissare, accarezzare con gli occhi; gambe da filmare e rivedere sullo schermo di un telefonino o di un computer. Toccare, (quasi) mai. Il voyeur è autoreferenziale. «Si tratta di un trionfo aggressivo, ma segreto, sul sesso femminile», spiega Alberto Caputo, psichiatra, responsabile scientifico dell’ «Associazione italiana sessuologia e psicologia applicata». Quando si parla di ossessione visiva per gambe e piedi femminili, si ricordano spesso François Truffaut e il protagonista del suo film L’ uomo che amava le donne, Bertrand Morane, che pronunciava la celebre frase: «Le gambe delle donne sono dei compassi che misurano il globo terrestre in tutti i sensi». Più concentrata sulle scarpe la scena finale di Bianca, quella in cui Nanni Moretti parla al commissario delle ragazze che portavano le espadrillas «scalcagnate dietro, quasi a pantofola», un fatto che lo infastidiva, «ma insieme... (con un lampo negli occhi) quanto mi eccitava». Forse però i guardoni da supermercato sono più figli di Renzo Montagnani e di Alvaro Vitali, della commedia pecoreccia e delle infinite occhiate sotto le cattedre dove professoresse e supplenti elargivano generosi accavallamenti di gambe. Unica sostanziale novità: «La tecnologia fornisce sistemi molto più ingegnosi», spiega Caputo. Casi e denunce per sbirciate con microcamera, tra gli scaffali di un supermercato o in altri luoghi pubblici, se ne contano a decine. Il più clamoroso è quello di un padovano che aveva collezionato 3 mila filmati rubati nei weekend tra le turiste a Venezia. Non si sa, per ora, quante siano le immagini riprese dall’ ex vicesindaco di Suzzara. Ieri il fascicolo è stato trasmesso anche alla Procura per i minori di Brescia, un atto preliminare, prima di verificare se tra le vittime ci siano state minorenni. I carabinieri hanno sequestrato telefonino e hard disk del computer di Aleotti. Lui, parlando con la Gazzetta di Mantova un paio di giorni fa, si è giustificato: «Può essere vista come una sciocchezza più o meno grave. Una leggerezza. Me ne assumo la responsabilità, ma sono fiducioso che tutto si chiarirà». Sulla bacheca all’ esterno del Comune, il suo nome è stato coperto con un nastro adesivo bianco.
Gianni Santucci (ha collaborato Luca Angelini)