sara Bennewitz, la Repubblica 18/9/2010, 18 settembre 2010
COCA-COLA SEMPRE PRIMA AL MONDO MA TRA I MARCHI VINCE L’ELETTRONICA
MILANO - Always Coca Cola. Per l´undicesimo anno consecutivo la bibita gassata più famosa del mondo si conferma il primo marchio come valore e notorietà nella classifica Interbrand. E Coca Cola anche quest´anno ha accresciuto il suo valore del 2% superando quota 70miliardi di dollari. Nella top ten globale però ci sono ben cinque marchi dell´elettronica, tra cui Ibm al secondo posto, Microsoft al terzo, Intel al settimo e Hp al nono. «Si mangia più elettronica che beni di consumo - ironizza Manfredi Ricca, direttore generale di Interbrand - oltre Coca Cola, al sesto posto c´è infatti McDonald». Da segnalare poi che Google (quarta pozione) ha di gran lunga superato perfino il mito di tutte le generazioni, ovvero Disney (nona posizione). «Cinque anni fa Google non era in classifica - fa notare Ricca - e ora come tutti i marchi che sono cresciuti in fretta, dovrà lavorare ancora di più per restare al top. Disney è invece trent´anni che è tra i maggiori 10 brand globali». Yahoo! è al 64 posto e vale 4,9 miliardi di dollari contro i 43,7 di Google.
La crescita più significativa va però alla Apple (+37% rispetto al 2009) che si piazza al 17esimo posto. La mela di Steve Jobs vale 21,1 miliardi di dollari, poco meno del gigante del lusso Lvmh (21,8 miliardi). «Apple è l´Hermes della tecnologia – spiega l´esperto di Interbrand – pur non generando fatturati delle dimensioni di concorrenti come Ibm, è un marchio capace di rendere i suoi prodotti così desiderabili da farti dimenticare anche il flop dell´Iphone di quarta generazione». La peggiore performance spetta invece a Nokia (-15% a 29,5 miliardi) per colpa del ritardo sugli smartphone. Tuttavia il gruppo finlandese resta saldo ed è l´unico marchio non americano della top ten globale.
Nel settore dell´automobile, in discesa ma sempre sul podio, c´è Toyota all´11 posto. Il ritiro di numerosi modelli ha fatto scivolare la casa giapponese del 16% a 26,1 miliardi di dollari; poco sopra Mercedes (12simo posto a 25,1 miliardi) e Bmw (15esima posizione a 22,3 miliardi). Da segnalare invece il crollo di Harley Davidson che perde il 24% scivolando al 98simo posto. Dopo la crisi finanziaria del 2009 cambiano anche i volti dei protagonisti bancari: scompare Merrill Lynch ed entrano Santander (68simo), Barclays (74simo), Credit Suisse (80simo) e Zurich (94simo). Sul podio delle banche si conferma però JpMorgan al 29esimo posto. Infine tra le debuttanti ci sono cinque bibite - oltre a Sprite che di prepotenza guadagna il 61posto - arrivano le birre Corona (85simo) e Heineken (93simo) e i whisky Jack Daniel´s (78simo) e Johnnie Walker (92simo). Esce invece dalla classifica delle prime cento Bp, travolta del peggiore scandalo ambientale di tutti i tempi.
Il primo marchio italiano è Gucci, che sale al 44esimo posto in aumento del 2%, ma anche gli altri due brand tricolori, ovvero Ferrari (91) e Armani (95) sono in crescita. «La strategia di Ferrari è quella di rimanere esclusivo – osserva l´esperto di Interbrand –Armani invece ha allargato l´offerta declinandola su vari marchi e allontanandosi dal concetto di esclusività che è tipico del lusso». Infine quest´anno non c´è Prada tra le 100 maggiori griffe di Interbrand. «Ma non è colpa del marchio – conclude Ricca – è successo lo stesso con Chanel e Rolex, abbiamo solo cambiato i criteri, e queste tre griffe sono uscite perché non garantivano sufficienti parametri per reperire le informazioni necessarie».