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 2010  settembre 18 Sabato calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "DI STEFANO

Francesco"

Il nome dei Caso circolava da tempo nei corridoi dell’Unità, assieme a quello di Francesco Di Stefano, il fondatore di Europa7, anche lui interessato al quotidiano. Dopo l’abbandono della trattativa da parte degli Angelucci, il cdr aveva chiesto all’azienda di «perseguire strade che siano affidabili e che non si perdano altri mesi per non concludere niente».
Lo stesso cdr poco più di dieci giorni fa aveva emesso un comunicato in cui invitata esplicitamente lo stesso Di Stefano in qualche modo a farsi avanti, esprimendo così la sua «preferenza» tra i possibili compratori rimasti. Di certo, fanno sapere dal cdr, «l’Unità non è un giornale che si può vendere a chiunque, a prescindere dalla sua collocazione politica».
(ItaliaOggi 14 marzo 2008, Jarvis Macchi)

Pochi ricorderanno la notizia che la Rai avrebbe ceduto alcune sue frequenze per permettere a Europa 7 l’inizio delle sue trasmissioni, come stabilito da varie sentenze. Pur di non toccare l’inviolabile Rete 4 di Emilio Fede, il governo (nella persona del sottosegretario alle Comunicazioni, Paolo Romani) impose alla tv pubblica di lasciare una delle frequenze di Raiuno per far posto all’emittente di Francesco Di Stefano.
(L’Espresso, 18 giugno 2009)

E poi c’è Murdoch. C’è questo signore che poveretto anche lui: è solo il proprietario del più vasto agglomerato economico/informativo del mondo ma che c’importa, da noi ha le sfumature del filantropo perché è un concorrente diretto di Mediaset: è come se fosse un qualsiasi Francesco Di Stefano di Europa 7, serve a quello.
(Filippo Facci, Il Giornale 11/07/2009)

La neonata Agcom si mette all’opera solo nel 1998, presenta il nuovo piano per le frequenze tv e bandisce la gara per rilasciare le 8 concessioni televisive nazionali. Rete4, essendo ”eccedente” rispetto alla Maccanico, perde la concessione; al suo posto la vince Europa7 di Francesco Di Stefano. Ma il governo D’Alema, nel 1999, concede a Rete4 una ”abilitazione provvisoria” a seguitare a trasmettere senza concessione, così per dieci anni Europa7 si vedrà negare le frequenze a cui ha diritto per legge.
(Marco Travaglio, il Fatto Quotidiano 12/3/2010)