varie, 18 settembre 2010
Alberto Fogari, 44 anni, di Brione, e sua figlia Nicole, 3 anni. L’uomo, nato a Brescia, un lavoro da commesso alla gastronomia dell’Auchan di Concesio, una passione per gli animali e per i bambini, separato da oltre due anni dalla moglie Sara Rota, 26 anni, si stava rifacendo una vita con la nuova compagna Cristina Randazzo, con cui sognava di avere un’altra figlia e di aprire un asilo nido, e tuttavia non era felice perché poteva vedere Nicole, affidata alla madre che viveva in Franciacorta con il secondo marito, solo il mercoledì pomeriggio e una domenica ogni due settimane
Alberto Fogari, 44 anni, di Brione, e sua figlia Nicole, 3 anni. L’uomo, nato a Brescia, un lavoro da commesso alla gastronomia dell’Auchan di Concesio, una passione per gli animali e per i bambini, separato da oltre due anni dalla moglie Sara Rota, 26 anni, si stava rifacendo una vita con la nuova compagna Cristina Randazzo, con cui sognava di avere un’altra figlia e di aprire un asilo nido, e tuttavia non era felice perché poteva vedere Nicole, affidata alla madre che viveva in Franciacorta con il secondo marito, solo il mercoledì pomeriggio e una domenica ogni due settimane. La sera di domenica 19 settembre caricò sulla sua Mitsubishi grigia la bimba e l’adorato cane da caccia, guidò fino a un campo di grano, e lì fece scendere la piccola col meticcio bianco e nero al guinzaglio. Quindi prese un fucile da caccia, sparò due colpi nella schiena di Nicole, uno nel corpo del cane, e infine si puntò l’arma alla testa e fece fuoco. Un biglietto, sul cruscotto dell’auto: «Adesso staremo sempre insieme». Serata di domenica 19 settembre nella campagna di Esedra di Lonato, a una trentina di chilometri da Brescia.