Varie, 18 settembre 2010
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AbdelRahman Omar
• Al Gammaliyyah (Egitto) 3 maggio 1938 • «[…] conosciuto negli Stati Uniti come “The Blind Sheikh” (lo sceriffo cieco), è un leader del movimento islamico radicale di nazionalità egiziana. Sta scontando l’ergastolo presso il centro medico del Butner Federal Correctional Institution, il carcere di massima sicurezza di Butner in Carolina del Nord […] è stato condannato per “cospirazione sediziosa” e altri capi di imputazione in relazione al primo attentato alle Torri gemelle del 1993 quando un commando di terroristi fece esplodere alcuni ordigni nei sotterranei del World Trade Center. Classe 1938, Abdel-Rahman si fa presto conoscere negli ambienti radicali. Negli anni Ottanta diviene un leader di Al-Gama’a al-Islamiyya e s’imbatte nel futuro numero due di Al-Qaeda, il connazionale Ayman al-Zawahiri. Trascorre tre anni nelle prigioni egiziane dove viene torturato e dopo l’assassinio di Anwar Sadat è espulso dal Paese. Si trasferisce quindi in Afghanistan dove contatta la sua ex guida spirituale, Abdullah Azzam, co-fondatore di Maktab al Khadamat assieme a Osama bin Laden. Stringe rapporti con lo sceicco saudita durante l’offensiva antisovietica, e nel 1989 con l’assassinio di Azzam, assume il comando del braccio internazionale del Mak. L’anno dopo si trasferisce negli Stati Uniti per dirigere il nucleo americano dell’organizzazione. Con gli attentati del 1993 e il suo arresto, lo sceicco cieco diviene un punto di riferimento per i militanti islamici, bin Laden compreso, che nel suo nome pianificano diverse azioni contro obiettivi occidentali. Nel 1997 membri di al-Islamiyya conducono due attacchi in Egitto contro turisti europei, compreso quello di Luxor che provoca la morte di 58 persone. Nel 2005 alcuni membri della squadra legale di Abdel-Rahman, compreso il suo ex avvocato, vengono arrestati per aver facilitato i contatti tra lo sceicco e i militanti. È la conferma che malgrado gli anni trascorsi dietro le sbarre, lo sceicco cieco rimane un punto di riferimento per il movimento fondamentalista islamico» (Francesco Semprini, “La Stampa” 13/8/2010).