Varie, 18 settembre 2010
Tags : El-Mahalla Abd El-Aal Ghada
ABD EL-AAL GHADA (o GHADA ABD EL-AAL) El-Mahalla El-Kubra (Egitto) 21 dicembre 1978 • «La Bridget Jones del mondo arabo […] non ama essere chiamata Bridget Jones
ABD EL-AAL GHADA (o GHADA ABD EL-AAL) El-Mahalla El-Kubra (Egitto) 21 dicembre 1978 • «La Bridget Jones del mondo arabo […] non ama essere chiamata Bridget Jones. “All’inizio - dice - non sapevo neanche chi fosse. Tanto meno conoscevo Sex and the City. Da noi questi film non sono stati trasmessi”. Eppure sfuggire all’etichetta è difficile: Ghada Abdel Aal è la giovane donna che per prima in Egitto ha osato infrangere il tabù del silenzio, raccontando pubblicamente la corsa disperata di migliaia di sue coetanee e delle loro famiglie per accaparrarsi un buon marito. Lo ha fatto in un blog (http://wanna-b-a-bride.blogspot.com) che racconta le avventure sue e delle sue amiche - tutte inglobate nel personaggio di Bride, sposa in inglese - e che è un susseguirsi di personaggi assurdi e situazioni imbarazzanti: dalla zia Ficcanaso al potenziale fidanzato che interrompe l’incontro con la famiglia per guardare una partita di calcio, fino al “bello e possibile” che si scopre essere un ladro. Ma che, fra un sorriso e l’altro, dipinge una società in cui - per usare le sue stesse parole – “le ragazze esistono solo perché qualcuno le sposi. Ma non devono essere loro a cercare qualcuno. Né tantomeno parlarne”. È così che, a differenze dell’eroina di Helen Fielding o delle quattro newyorkesi uscite dalla penna di Candace Bushnell - divertenti e provocatorie, ma certo non rivoluzionarie - Ghada ha davvero sfondato il muro delle convenzioni sociali. Diventando molto più che un fenomeno di costume […] i post sono diventati un libro […] fumetti e una serie televisiva. I diritti sono stati acquistati in Germania e in Gran Bretagna, oltre che in Italia, dove la casa editrice Epochè è stata la prima a dare a Ghada una voce fuori dai confini del suo paese. Il successo ha colto questa farmacista tramutata in scrittrice impreparata: “Avevo bisogno di sfogarmi - racconta - avevo perso le mie migliori amiche, che si sono sposate. Non avevo più nessuno a cui raccontare le mie disavventure alla ricerca di un marito e così ho iniziato a scriverle su Internet. Mi aspettavo pochi lettori e molti insulti, perché ho usato un linguaggio molto schietto, ho rivelato molti dei ‘trucchi’ di noi ragazze e ho detto cose che gli uomini non vorrebbero sentire. Invece sono arrivati i ringraziamenti: dei ragazzi, che dicevano di aver finalmente capito molte cose. E delle coetanee, che si sentivano meno sole”. Post dopo post Ghada ha puntato i riflettori su una questione sociale sempre più evidente in Egitto: paralizzati dalla crisi economica e da un tasso di disoccupazione superiore al 9% (quello ufficiale: ma esperti indipendenti parlano del 20%) e con un 20% della popolazione che vive sotto la soglia della povertà, i giovani sulle rive del Nilo si sposano sempre più tardi. E se per un ragazzo restare a casa è noioso ma onorevole, una ragazza che superi la soglia dei 27 senza anello al dito entra automaticamente nella categoria delle zitelle. Quelle che “hanno per forza qualcosa di sbagliato, altrimenti perché non se le prende nessuno?”, come scrive Ghada. Ai tre milioni di donne egiziane oltre i 35 anni che non sono sposate e a quelle che si avvicinano a questa soglia, Abdel Aal ha dato una voce […]» (Francesca Caferri, “la Repubblica” 11/11/2009).