Manera Livia, Corriere della Sera, 16 set 2010, 18 settembre 2010
L’ ULTIMO ROMANZO DI PHILIP ROTH, «NEMESIS»
esce negli Stati Uniti in questi giorni.
Stralci della recensione.
Nemesis (Houghton Mifflin Harcourt, pagine 304, $ 26), che presto uscirà anche in Italia da Einaudi, è il quinto romanzo di Philip Roth in cinque anni, e come gli altri è un’ opera costruita con la precisione di un teorema, per dar voce alla sua disperata convinzione che non importa quanto si combatta per conquistarsi il diritto a vivere, ognuno di noi è impotente di fronte alla forza delle circostanze e alla morte.
[…] Caldo africano, zanzare, sudore: un perfetto terreno di coltura per il virus di una malattia che non risparmia nessuno, e ha colpito persino il presidente Roosevelt. «Questo accadeva prima dell’ avvento dell’ aria condizionata», scrive Roth con l’ asciutta prosa descrittiva di cui si serve da qualche anno per contenere nei margini della pagina la rabbia nevrotica che lo accompagna fin dai romanzi della giovinezza. […] il sindaco di Newark Drummond che lanciò la campagna "Schiaccia la mosca".
[…] Una decina di bulli italiani irrompe nel parco giochi di Weequahic, con l’ intenzione, dicono loro, di portare nel quartiere ebraico la malattia che ha già cominciato a fare vittime nel loro quartiere. Bucky li affronta senza perdere la calma, riesce a cacciali senza ricorrere ai pugni, e lava via i loro sputi dal selciato con acqua calda e ammoniaca. In fondo non è niente di nuovo sotto il sole: nella guerra tra poveri di Newark, ebrei e italiani si contendono in quegli anni gli ultimi gradini della scala sociale.