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 2010  settembre 17 Venerdì calendario

Eliseo David, 71 anni. Di Conegliano Veneto (Treviso), titolare prima della pensione di un laboratorio di occhialeria, viveva in una villetta con giardino assieme alla moglie Laura De Nardo, 61 anni, strana di testa, e alla figlia di primo letto di lei Sally Tonon, 40 anni, malata di mente

Eliseo David, 71 anni. Di Conegliano Veneto (Treviso), titolare prima della pensione di un laboratorio di occhialeria, viveva in una villetta con giardino assieme alla moglie Laura De Nardo, 61 anni, strana di testa, e alla figlia di primo letto di lei Sally Tonon, 40 anni, malata di mente. I coniugi a detta dei vicini litigavano spesso, qualcuno vocifera di storie di corna, qualcun altro ricorda che la signora, quando sbraitava contro il consorte, «aveva un modo molto colorito di esprimersi». Di sicuro la De Nardo del marito non ne poteva più, e siccome non vedeva l’ora di mettere le grinfie sull’eredità da mezzo milione d’euro, aveva assoldato, con la promessa di duecentomila euro, due sicari: Ivan Marin, 36 anni, disoccupato, e Gennaro Geremia, 48, pregiudicato, manutentore presso un hotel di Mestre. La notte di giovedì scorso i due si fecero accompagnare dalla donna nella camera del consorte che dormiva e mentre lei si gustava la scena seduta in poltrona lo narcotizzarono ificcandogli in bocca uno straccio imbevuto di solvente e poi gli pigiarono un cuscino sulla faccia finché non smise di respirare. Quindi, mentre la De Nardo giocava al computer, misero a soqquadro tutta casa per simulare una rapina. Infine completarono la messinscena legando e imbavagliando la donna e andarono via. Qualche minuto dopo la De Nardo prese a urlare finché non svegliò la figlia e appena quella l’ebbe slegata si fece accompagnare di corsa nella camera coniugale fingendo orrore e dolore alla vista del consorte stecchito sul letto. Il giorno successivo, dopo ore di interrogatorio, raccontò il delitto come se stesse guardando un film: «Sono stata io, sì. L’ho fatto uccidere perché non ne potevo più di lui. E sono stata a guardare la scena mentre lui moriva». All’una e mezza di notte di giovedì 16 settembre in una villetta ben curata in via delle Acacie a Conegliano Veneto (Treviso).