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 2010  settembre 17 Venerdì calendario

COSÌ TORINO HA SCIOLTO IL NODO DEL DEBITO

Fiat alza il velo sulla ripartizione del debito: le due società che nasceranno dalla scissione partiranno con un indebitamento netto "industriale" di 2,5 miliardi ciascuna. Alla pari, come era stato promesso.

Le cifre in realtà sono ancora provvisorie perchè fanno riferimento alle stime di indebitamento netto (esclusi i servizi finanziari) di oltre 5 miliardi, per l’intero gruppo, che risalgono al 21 aprile scorso. Ma, raffrontate con i dati proforma a fine 2009, forniscono un’implicita indicazione dell’andamento delle due anime del Lingotto. Alla Fiat "auto" era assegnato un indebitamento netto industriale di 741 milioni: per arrivare a 2,5 miliardi mancano poco meno di 1,8 miliardi di risorse che quest’anno si stima assorbirà. Fiat Industrial, che invece parte da una base 2009 di indebitamento netto esclusi i servizi finanziari di 3,67 miliardi, beneficerà di quasi 1,2 miliardi di flussi di cassa. Le stime, come detto, sono ancora suscettibili di variazioni. Il 27 settembre è previsto che il Lingotto depositi il documento informativo definitivo, che conterrà l’aggiornamento al 30 giugno dei proforma separati. La nuova guidance sull’intero esercizio sarà fornita il 21 ottobre quando sarà licenziato il consuntivo del terzo trimestre.
A ogni modo le indicazioni fornite in assemblea rivelano già oggi che sul versante dei debiti le due Fiat sono destinate a divergere fin dalla culla: l’auto continuerà a richiedere più investimenti di camion e trattori, aumentando il debito iniziale, mentre la sorella scissa dovrebbe continuare il recupero sui flussi di cassa allontanandosi dai minimi del 2009 di piena crisi.

La seconda indicazione emersa ieri sul versante finanziario è che il nodo del debito è virtualmente sciolto. Qualche anno fa, ai tempi dell’alleanza con Gm, il Lingotto aveva già provato a separare l’auto dal resto dei business del gruppo. Ma le insidie tecnico-legali contenute nella contrattualistica relativa a bond e finanziamenti erano tali e tante che si era deciso di soprassedere. Il paziente lavoro di setacciamento non è stato però tempo perso, perchè il gruppo da allora ha iniziato a eliminare dai nuovi prestiti quelle clausole standard che avrebbero potuto far scattare l’obbligo di rimborso immediato: è il caso della "disposizione di asset" in presenza di scissione. Oggi infatti, come ha confermato ieri l’ad Sergio Marchionne, non esistono più nei bond in circolazione clausole che possano provocarne il rimborso immediato. Quanto ai rapporti con le banche, è quasi completato il giro di raccolta dei consensi ai contratti di finanziamento che resteranno in capo alla Fiat "auto", ma in ogni caso le cifre in gioco sono inferiori al mezzo miliardo.

I bond resteranno in pancia a chi li ha emessi: 9 miliardi in Fiat spa, e 2 miliardi, relativi a Cnh e non garantiti da Fiat, che andranno con la parte Industrial. Per far fronte ai maggiori impegni, la Fiat dell’auto sarà dotata di maggiori risorse liquide: 10 miliardi contro i 3 miliardi che saranno assegnati a Fiat Industrial. Inoltre, per le partite pregresse, i creditori Fiat, oltre alla garanzia dei beni che resteranno nella spa, potranno contare sulla garanzia "solidale" di Fiat industrial. Nel frattempo sono stati forniti altri dettagli che non alterano comunque il quadro. Sui debiti della parte servizi finanziari (finanziamenti alle vendite), l’indebitamento netto di Fiat Industrial sarà di circa 10 miliardi, quello di Fiat spa (che ha una joint con il Crédit Agricole valutata a patrimonio netto) di 1,5 miliardi.

Quanto ai flussi di quest’anno, Cnh ha emesso a giugno un bond da 1,5 miliardi di dollari e prorogato la scadenza di una linea di credito da 1 miliardo di euro. A luglio è stata concordata, a favore di Fiat Industrial, l’erogazione di un finanziamento da 4 miliardi da parte di un pool di otto banche (Barclays, Bnp, Citi, Crédit Agricole, Intesa, SocGen, Rbs, UniCredit) che servirà a ripagare Fiat spa dei prestiti infragruppo (quasi 5 miliardi a fine 2009). Infine, prima del completamento dell’operazione, è previsto il trasferimento da Fiat a Fiat Industrial di linee di finanziamento per circa 1 miliardo.

Dopodichè, separati i rapporti, e sdoppiata la tesoreria oggi unificata in Fiat Finance, ciascuna delle due società si gestirà autonomamente anche nei confronti del mercato.

La Borsa ha registrato le novità con un calo delle azioni ordinarie del Lingotto del 2,2% a 10,21 euro.