Erica Orsini, il Giornale 17/9/2010, pagina 16, 17 settembre 2010
L’ultima guerra che la Raf non riuscirà a vincere - La crisi economica tarpa le ali alla Raf. Si prefigura un’annata triste per la Royal Air Force Britannica quella che segna il settantesimo anniversario della Battaglia d’Inghilterra
L’ultima guerra che la Raf non riuscirà a vincere - La crisi economica tarpa le ali alla Raf. Si prefigura un’annata triste per la Royal Air Force Britannica quella che segna il settantesimo anniversario della Battaglia d’Inghilterra.Nei giorni scorsi il primo ministro David Cameron ha incontrato alcuni dei piloti, interpreti di un episodio che la videro protagonista assoluta. Ma i tempi cambiano e così anche le modalità dei combattimenti. I caccia e i velivoli che tanto fecero nella seconda Guerra Mondiale eppoi durante la Guerra Fredda non sono poi indispensabili nei conflitti odierni. Per questo, nell’ambito di un programma di revisione messo a punto dal ministero della Difesa, sono ormai in molti a suggerire il semi smantellamento della Raf a favore di una redistribuzione delle attuali risorse tra l’esercito di terra e la marina militare. Il segretario alla Difesa Liam Fox assicura che la Raf continuerà ad avere un ruolo strategico, ma le sue promesse lasciano molti dubbi. E per gli uomini della Royal Air Force tira una brutta aria. L’esperto della Difesa del quotidiano The Independent faceva notare nei giorni scorsi che la sensazione generale è quella di un inevitabile e progressivo abbandono. «Anche le Forze Armate e la Marina stanno lottando per ottenere ulteriori risorse- spiegava - e in più occasioni hanno sottolineato che, soprattutto in un periodo di vacche magre come questo, il Paese non ha bisogno di altri jet superveloci dal momento che la minaccia sovietica non esiste più da un pezzo». Non sono ancora sopite inoltre le recenti polemiche sollevate da più parti, all’interno delle Forze Armate, sulla carenza di equipaggiamento in dotazione agli uomini di stanza sui fronti afgani e si contano numerose le denunce dei vertici militari a questo proposito. Va detto che negli ultimi anni la Raf ha già subito tagli. Attualmente le sue truppe si aggirano intorno ai 40mila uomini, meno della metà di quanti erano durante la Guerra Fredda. Allo stesso tempo i suoi soldati hanno continuato ad occuparsi della difesa dei cieli inglesi dai tempi dell’attentato alle torri gemelle e i suoi aerei sono stati impiegati in Afghanistan come in Iraq e prima ancora nei Balcani. Tuttavia, alcuni esperti militari sostengono che il ruolo giocato dalla Royal Air Force nell’ambito della difesa nazionale non è lo stesso che in passato. Insomma, non ci sarebbe più bisogno di avere un’esercito dell’aria indipendente e separato. «Questo non significa che il personale della Raf dovrebbe essere licenziato e mandato in pensione - ha spiegato all’Independent il generalmaggiore della Marina Julian Thompson - ma non vedo motivo che impedisca alla Raf di collaborare con gli altri due corpi della Difesa. Perché un ex ufficiale della Raf per esempio, non dovrebbe potere un giorno dirigere le Forze Armate o la Marina?» Questi ultimi hanno in effetti entrambi i loro velivoli e ne fanno buon uso. «Noi sappiamo come decollare da una portaerei- sottolinea Steven Jermy attualmente nella marina, ma che precedentemente è stato nella Raf - la Raf invece no». Nel coro di voci che vorrebbero il prepensionamento delle Forze dell’aria spicca quella controcorrente del generale Mike Jackson, ex capo dell’Esercito. «Ci sono ruoli che soltanto questo corpo è in grado di sostenere - afferma - ci penserei più volte prima di compattarli». Certo è che per i componenti di un corpo che salvò il mondo dall’orrore del nazismo è stato un’anniversario malinconico. Di questi tempi il governo sembra voler preservare il loro glorioso passato ma non garantire il futuro.