MASSIMO NOVELLI, la Repubblica 16/9/2010, 16 settembre 2010
ITALO CALVINO I CONSIGLI ALL’ EINAUDI ’PUBBLICHIAMO POUND’
Venticinque anni fa, nella notte fra il 18 e il 19 settembre del 1985, Italo Calvino moriva in un ospedale di Siena. Stava per compiere (ad ottobre) 62 anni. Nella ricorrenza della sua scomparsa i promotori di «Portici di Carta», una grande libreria all’ aperto che si snoda per oltre due chilometri nel centro di Torino, la città in cui lo scrittore visse a lungo, hanno voluto dedicargli (insieme a un ricordo di Gianni Rodari) la quarta edizione in programma sabato e domenica. Oltre a una serata con Silvio Perrella, Domenico Scarpa e Guido Davico Bonino, una passeggiata letteraria guidata da Piero Bianucci e l’ esposizione nei negozi di pagine e volumi dell’ autore de Il sentiero dei nidi di ragno, l’ omaggio è arricchito dalla presentazione di carte inedite. È stata resa possibile grazie alla collaborazione fra Roberto Cerati, presidente onorario dell’ Einaudi, la casa editrice di Calvino, e Rocco Pinto, l’ ideatore della manifestazione en plein air. Nella sua libreria, «La Torre di Abele», Pinto ha allestito una vetrina in cui sono esposte le prime edizioni di tutti i libri di Calvino, ma soprattutto alcune lettere finora non pubblicate nell’ epistolario, tutte di carattere editoriale, che sono state scelte e concesse da Cerati. Nella sua veste di redattore e dirigente della casa editrice dello Struzzo, il romanziere d’ origine ligure scrisse migliaia di lettere. Come rammenta Ernesto Ferrero, scrittore, direttore del Salone del Libro di Torino: «Con gli sconosciuti, che gli inviavano i loro manoscritti, sapeva essere di una generosità incredibile». Le lettere fornite da Cerati, che furono spedite, tra gli altri, a Giulio Einaudi, a Guido Davico Bonino, vanno dagli inizi degli anni Settanta fino al 1982. Era un Calvino, quello, che progettava una collana «Centopagine» non solo di narrativa bensì anche di saggistica, che non andò in porto; suggeriva poi di pubblicare i racconti di Silvina Ocampo prima degli altri editori e auspicava, inoltre, di fare tradurre ABC of reading di Ezra Pound, libro bellissimo di un «poeta critico che sente la concretezza della poesia, con i suoi scatti temperamentali e fissazioni».