ANAIS GINORI, la Repubblica 16/9/2010, 16 settembre 2010
LA PREMIÈRE DAME "VOGLIO ESSERE AMATA ALTRIMENTI DICO CIAO"
«Questo ruolo tradizionale non mi corrisponde in nulla. L´unica cosa che m´interessa veramente è agire nell´umanitario». Et voilà, la versione di Carla. A due anni dall´ultima metamorfosi, la più difficile. Dalle passerelle all´Eliseo, dalla canzone d´autore al rigido protocollo presidenziale. Piaccia o non piaccia, una first lady non omologata, la signora Sarkozy. Inquieta e raffinata, dichiaramente ambiziosa, com´è sempre stata. Ma anche prigioniera di una vita che ha scelto ma che le pesa, al punto di augurarsi di non essere più Première dame nel 2012, e chissà se suo marito, per una ragione o per l´altra, sta toccando ferro.
"Carla et les ambitieux", s´intitola così il libro di Michael Darmon e Yves Derai, due giornalisti che hanno lungamente intervistato Carla Bruni, raccogliendo confidenze e aneddoti sulla sua vita all´ombra del tricolore francese. Il libro, che Repubblica anticipa, esce in contemporanea con la biografia non autorizzata della cronista Besma Lahouri, e non è certo una coincidenza. Notizie spicciole, come l´annuncio di nuovo disco già pronto che uscirà nei prossimi mesi («Sarà completamente acustico, lo stile che più mi assomiglia») si sommano a considerazioni più impegnative come il distacco ormai ufficiale dalla politica. «Non sono pagata per questo, faccio solo quel che devo». Emerge la crescente insofferenza per un protocollo vissuto come una gabbia: «Non possiamo andare in vacanza tranquilli, non possiamo uscire quando vogliamo. Un inferno!».
La versione di Carlà va in libreria con molte dichiarazioni d´amore per "mon mari", onnipresente nei suoi discorsi. «Mio marito si fa carico di tutto, me lo stanno uccidendo». Racconta di aver imposto ritmi più "umani" al servizio diplomatico. Sulla sua contestata assenza dal programma ufficiale del G8 dell´Aquila, manda una frecciatina a Silvio Berlusconi. «Di solito è la first lady del paese che organizza qualcosa, ma in questo caso non era previsto nulla a causa della situazione matrimoniale di Berlusconi». Sarkozy, aggiungono gli autori, ha telefonato a Berlusconi per chiedergli di mettere a tacere le critiche rivolte a sua moglie e pubblicate dal Giornale.
«Sono padrona della mia immagine e del mio tempo», ripete la Première dame. La sera, niente cene politiche ma un programma culturale a base di film e letture. Al mattino, dieta propedeutica al buon umore. «Su consiglio di Obama, non guardiamo più giornali a colazione». L´obiettivo è "pacificare" i sensi del presidente, che calmo non è mai stato. Renderlo anche più maturo, forse. La Première dame racconta una telefonata di Obama a Sarkozy, nel gennaio 2010. Il figlio del presidente francese, Jean, è appena diventato padre. «Complimenti al nonno!», ironizza il leader Usa. Sarkozy, che si sta riposando con la moglie, risponde in vivavoce. «Stai tranquillo, anche a te succederà». «E cosa pensa Carla di essere sposata con un nonno?» incalza Obama. «Ragazzi – interviene allora lei - vi ricordo che siete presidenti, allora un po´ di serietà».
La Première dame ha dimostrato di sapersi difendere. «Non discuto con te. Tu menti come respiri!», ha detto in una telefonata con Sophie Douzal, ex moglie del fratello di Sarkozy e sodale di Rachida Dati. Secondo il libro, sarebbero Douzal e Dati ad aver alimentato le voci sul presunto amante di Carlà nella primavera scorsa. «Se ce ne andiamo - scherza - vi lasceremo Titine e suo marito per rappresentare la Francia». Titine è il soprannome di Martine Aubry, segretario del partito socialista. Dal gennaio 2010 Carlà sta lavorando al suo nuovo album. Doveva uscire in ottobre, ma è stato rimandato a causa dei "maledetti" impegni istituzionali. Ha già scritto ventidue canzoni, alcune fanno riferimenti espliciti all´attualità. Parla per esempio dell´identità nazionale e di un certo ‘Raymond´, che gli autori del libro identificano in Domenech, l´ex commissario tecnico dei Bleus, secondo i sondaggi l´uomo più odiato di Francia. Già, i sondaggi. Poco più di un francese su due (54%) dichiara di apprezzare la Première dame. E forse anche questo alimenta i suoi dubbi su un eventuale bis all´Eliseo. Lei, comunque, risponde con una alzata di spalle. «Io sono un´artista. E in quanto tale ho bisogno di essere amata. Se non mi amano dico ‘ciao´».