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 2010  settembre 16 Giovedì calendario

DA MILANO A ROMA CRESCE LA VOGLIA DI MANDARLI A CASA - ROMA - C´è

chi sgombera un campo a settimana. Chi li paga per fargli lasciare la città. Chi trova invece loro lavoro e casa. La politica dei comuni verso i rom è una coperta d´Arlecchino: tante iniziative quanti sono i campanili d´Italia.
«Oggi nel nostro Paese vivono 180mila rom - spiega Massimo Converso, presidente nazionale di Opera Nomadi - 70mila sono italiani e 110mila vengono dai Balcani. Una quota che oscilla tra il 60 e l´80% ha una casa, gli altri stanno nei campi». Come vivono? «Dipende molto da comune a comune - sostiene Converso - il più virtuoso è Venezia che ha chiuso i campi e ricollocato i rom kosovari in stabili alloggi, oltre ad aver riconosciuto il lavoro di 88 capifamiglia, impegnati per lo più nel riciclaggio del ferro usato. In altre città le cose vanno peggio, come a Milano, dove ad alcuni rom romeni il comune ha offerto una somma di denaro per abbandonare volontariamente la città». Il capoluogo lombardo ha avviato una campagna di sgomberi in grande stile ormai da due anni: ogni settimana viene cancellato un insediamento abusivo, con conseguente transumanza da un campo all´altro. Dal 2007 ci sono stati 315 sgomberi e la settimana scorsa è stato chiuso il più grande campo abusivo in città: quello in via Rubattino, Lambrate, dove vivevano 200 rom in condizioni igieniche disastrose. Nei campi non autorizzati vivono circa 1500 persone e altre 2mila in quelli autorizzati. Non solo. A ottobre dovrebbe essere chiuso il più grande campo comunale: 700 abitanti, in via Triboniano, aperto due anni fa con una spesa di 2 milioni di euro. Da lì deve infatti passare una nuova strada per l´Expo 2015.
A Roma la prefettura ha censito circa 200 insediamenti abusivi. La settimana scorsa, in seguito alla morte (il 27 agosto) di un bimbo di tre anni in un campo della periferia, sono partite le prime demolizioni. Ai rom vengono offerti alloggi temporanei in residence, ma i capifamiglia temendo la disgregazione dei nuclei familiari preferiscono trasferirsi in altri campi. Il piano del sindaco Gianni Alemanno prevede dai 10 ai 12 campi attrezzati fuori dal raccordo anulare per un massimo di 6mila posti. Un problema, visto che i rom censiti nella capitale sono 7.100. A Padova ci sono due campi: uno solo è regolare. La linea del comune è quella di costruire degli alloggi con la collaborazione dei capifamiglia. Il sindaco Flavio Zanonato si oppone agli sgomberi, che secondo lui non farebbero altro che trasferire il problema da una zona all´altra. A Firenze sono due i campi storici autorizzati e il comune si occupa anche delle spese per il trasporto scolastico. Il Pdl comunale chiede lo sgombero e denuncia le spese per i campi: «10 milioni di euro in 4 anni».
Un fenomeno unisce però i rom di tutto il Paese: «In questo clima ostile, autonomamente stanno fuggendo dai campi - fa sapere Converso - e si stanno mimetizzando nei vari quartieri cittadini: lo si vede bene a Napoli e a Palermo».