Paola Jacobbi, Vanity Fair 22/9/2010 (uscita 15/9), 22 settembre 2010
Silvio Orlando suona il flauto: «È stata la mia prima passione da ragazzo. Ho ricominciato a prendere lezioni da un maestro a Piazza Vittorio, e poi ho messo in piedi una specie di orchestrina, anzi una banda
Silvio Orlando suona il flauto: «È stata la mia prima passione da ragazzo. Ho ricominciato a prendere lezioni da un maestro a Piazza Vittorio, e poi ho messo in piedi una specie di orchestrina, anzi una banda. Anche gli altri musicisti erano attori disoccupati. Suonavamo musiche da film e ci eravamo dati un nome che ci sembrava originalissimo: Senza nulla a pretendere. Alla vigilia del debutto scoprimmo che era il nome di un altro gruppo, di metallo duro. Ci dissero che se avessimo usato il loro nome, sarebbero venuti a menarci». Silvio Orlando è rimasto orfano di mamma a nove anni. «Ero il primo orfano della mia scuola e questo mi fece diventare un personaggio, all’improvviso. Le bambine mi davano i bacetti. La maestra mi dava sette anche se meritavo sei. Un momento d’oro. Poi però, a metà anno scolastico, arrivò in classe un altro orfano e la mia stella si appannò».