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 2010  settembre 16 Giovedì calendario

IL TRIBUNALE PER ANIMALI CHE RIEDUCA I MERLI E METTE LE PATTINE AI GATTI — C’è

un signore di Parma che, in combutta con la filippina, approfittando dell’assenza della moglie chiude l’odiato gatto fuori dal balcone durante un temporale. Il micio prende la broncopolmonite, la consorte si infuria, chiede e ottiene dal giudice 400 euro di danni (il felino ora è guarito, la domestica licenziata, il marito probabilmente ha vita dura). Per una coppia gay di Brindisi invece l’oggetto della contesa è stata la dieta del pitone albino. L’amore è finito quando, rimasto senza pappa per l’adorato rettile, il proprietario gli ha dato per pranzo i due topolini del compagno. A San Severo di Foggia un tizio invece riteneva di poter parcheggiare il cavallo in garage e i vicini in blocco sono insorti contro la stalla sotto casa.
Non manca decisamente il lavoro al Tribunale degli Animali, servizio di consulenza legale gratuita offerto dall’Aidaa (associazione italiana difesa animali e ambiente, sede a Pregnana milanese) a chiunque abbia bisogno di consigli e supporto in vicende che riguardino gli amici dell’uomo di ogni specie.
Nato due anni fa, arruola 136 avvocati in 66 città italiane e soltanto dal gennaio scorso ha fornito 36.200 pareri ( tribunaleanimali@libero.it oppure tel. 392.655.2051 dal lunedì al sabato 10-18). Le parti, con rispettivi avvocati, si sottopongono al suo giudizio impegnandosi poi con una scrittura privata.
S’è aggiunta di recente la sezione 2 per problemi assicurativi e testamentari. «Ma decisamente lo sportello più affollato è quello degli animali in condominio» spiega il presidente Aidaa, Lorenzo Croce che ha appena accolto l’Sos di una cittadina di Busto Arsizio tormentata dai due galli che il vicino ospita sul terrazzo e che «ogni mattina iniziano a cantare dalle ore 5 alle 8 e avendo io la camera da letto in linea d’aria con il pollaio, non riesco più a dormire». Cani che abbaiano troppo, gatti che passeggiano sui tetti (e c’è chi chiede venga loro proibito), pecore legate al palo, pappagalli pignorati per l’affitto, conigli nani sfrattati, si litiga su tutto. A Torino, la proprietaria di otto rumorosi felini che infastidivano l’inquilina di sotto, in sede di conciliazione si è offerta di mettergli le pantofoline (le due sono diventate amiche, ma i mici difficilmente avranno gradito l’accessorio).
Una tale Sandra chiede suggerimenti notarili. «Cara Aidaa, ho una madre, una sorella e due nipoti. Come posso fare un testamento a favore dei 6 gatti che vivono con me?». A giorni il Tribunale affronterà il caso del cincillà Ernesto, scappato dalla gabbia e mai più trovato. La padrona (di Abbiategrasso) ha fatto causa alla persona cui lo aveva affidato per le vacanze, accusandolo di negligenza: «Gli avevo spiegato di non aprire mai la gabbia perché Ernesto era velocissimo». Un classico la richiesta di alimenti per cani e gatti tra separati: una coppia di Magenta ha risolto affidando i 2 cani a lei e i 5 gatti a lui, con diritto di visita tre pomeriggi a settimana e due domeniche al mese. O quello dell’ex che ha rapito il gatto del marito per costringerlo a versarle gli emolumenti. Ha perso la causa il merlo indiano di Lecco che ogni mattina, all’apparire della giovane vicina ucraina, professione escort, la salutava con un acuto «Buongiorno gran tr...». Condannato ad un mese di rieducazione.
Giovanna Cavalli