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 2010  settembre 16 Giovedì calendario

LA SICILIA ASSUME: BASTA SAPER SPOSTARE UN FOGLIO

Sai fare una fotocopia? Be­ne. Sai farla, addirittura, fron­te- retro? Ancora meglio. Oltre quattromila persone in servi­zio permanente effettivo da precari, da dieci, da quindici o,in molti casi da vent’anni,al­la Regione Sicilia, attendono solo di essere messi alla prova. A dura prova. La prova della fo­tocopia, appunto, per conqui­­stare, finalmente, il posto fis­so.
È l’altra faccia dell’Italia, quella della semplicità ecces­siva ( si potrebbe anche defini­re della ridicola banalità) che esce,con il timbro dell’ufficia­lità dal dipartimento della Funzione pubblica dove, dal­le mani dell’assessore Cateri­na Chinnici, i rappresentanti sindacali che si occupano e si preoccupano delle sorti del­l’esercito di dipendenti a tem­po determinato hanno ricevu­to, pochi giorni fa, la tabella con le prove che saranno inse­rite nei test at­titudinali per l’as­sunzione come dipendente di categoria A, quella che riguar­da operai, portieri, autisti, commessi eccetera, e di cate­goria B, quella degli archivisti o dei custodi dei beni cultura­li. Un’opportunità che interes­sa complessivamente 4912 persone.
Ma entriamo nei particolari indicati nel programma d’esa­me. Rischiando il tutto per tut­to gli aspiranti al posto fisso in categoria A dovranno supera­re, oltre al test della fotocopia (come si indica testualmente: «fare una fotocopia, ove possi­bile fronte-retro»), anche la non meno difficoltosa prova dell’«apporre la data su un do­cumento utilizzando il data­rio ». Quindi si giocheranno la loro credibilità, dimostrando di saper «predisporre una bu­sta, mettere un indirizzo e il timbro del mittente». Strema­ti per questo ulteriore ostaco­lo ecco che, subito dopo, i pre­cari in attesa di giudizio, o me­glio del posto fisso tanto ago­gnato (e che cosa c’è di me­glio, riconosciamolo di un po­sto fisso alla Regione autono­ma Sicilia?) si dovranno impe­g­nare allo spasimo per supera­re l’ultimo, decisivo scoglio: spedire un fax. Se vogliamo es­sere proprio precisi, nella ta­bella dei test si usa l’espressio­ne: «fare un fax», il che può far presupporre che il fax, non so­lo venga spedito, ma anche compilato a cura del candida­to, ma non vorremmo mettere un pulce nell’orecchio agli esa­minatori e complicare con questa nostra considerazio­ne, la vita ai candidati.
Il punto sul quale, invece, vorremmo attirare l’attenzio­ne del lettore è che ai precari in attesa di promozione si chie­derà solo ed esclusivamente di «fare un fax». Uno e uno sol­tanto. Non due tre, o magari cinquanta come può capitare di fare in un giorno in qualsia­si ufficio pubblico a qualsiasi latitudine del Globo terrestre. Un fax e uno soltanto basterà, finalmente, a spalancare le porte per l’ingresso nellacate­goria A. Perché, infatti, se si vuole o si è in grado di strafare, facendo più di un fax allora si può anche tentare la strada per venire assunti in categoria B ma questo lo vedremo fra qualche riga. Tornando inve­ce alla categoria A, l’ultima,de­terminante prova è la cosid­detta «movimentazione docu­menti ». Così come definita non sembrava troppo chiara e di conseguenza l’amministra­zione ha spiegato, per iscritto, ai preoccupatissimi rappre­sentanti sindacali, che si tratte­rà di «aprire un faldone, estrar­re un singolo fascicolo, richiu­dere il faldone mediante appo­siti nastri. Oppure aprire il fal­done e sistemare i fascicoli in ordine alfabetico». Dopodi­ché, come se tutte le prove pre­cedenti fossero state un gioco da lattanti, si dovrà «simulare la consegna manuale di un do­cumento con apposito libro di raccomandata a libretto». Ma un minimo di pietà, signori esaminatori, suvvia. Con che coraggio si complica l’esisten­za così alla gente?
«Posso ben comprendere che queste prove suscitino sor­presa e ironia – obietta garba­tamente il dottor Giuseppe Amato,dirigente dell’assesso­rato regionale alla Funzione Pubblica –ma questo è esatta­mente ciò che si chiede e si può contrattualmente chiede­re, secondo il mansionario, ai lavoratori di categoria A e di ca­tegoria B. E contrattualmente la Regione Siciliana si compor­ta esattamente come le altre regioni a statuto autonomo. Per intenderci non è che ci sia­mo inventati noi queste pro­ve. Inoltre, questo va precisa­to, nel nostro caso di tratta so­lo di sanare, finalmente, una posizione di precarietà che, per molti dei nostri dipenden­ti, risale addirittura a quindi­ci, venti anni fa. Quindi gran parte di queste persone, que­sti compiti li sta già svolgendo da anni, per questo non si trat­ta di un bando di concorso né di test attitudinali ma solo di verifiche delle loro capacità». Puntuali e utili precisazioni, non v’è dubbio, ma l’ironia o la sorpresa resta lecita, se si va a spulciare tra le «verifiche» di idoneità che la Regione Sicilia­na­chiederà ai precari che aspi­rano alla categoria B. Dovran­no, come scrivevamo poc’an­zi, «saper fare fax anche a più pagine e a numeri internazio­nali ». Dimostrare di saper «protocollare mediante proto­collo cartaceo o informatico lettere in entrata e in uscita», nonché di essere capaci «di ar­chiviare documenti mediante l’uso di strumenti informatici o mediante compilazione di schedario». Per concludere con un «esame di videoscrittu­ra o di uso del foglio elettroni­co » e con la «predisposizione di un modulo per raccoman­data ». Le «verifiche attitudina­li » potranno tenersi fra il 4 otto­bre e il 5 novembre: sarà l’as­sessore Chinnici a decidere quando. Ma, visto che già 4722 sui 4912 potenziali candi­d­ati hanno presentato doman­da, le prove potrebbero venire anticipate a fine settembre. E meno male, altrimenti sai che spreco di carta a furia di alle­narsi a fare fotocopie.