Massimo Gramellini, La Stampa 16/9/2010, 16 settembre 2010
TANGENTE FOR LIFE
Ricordate le vecchie tangenti? Soldi arrotolati dentro le buste, lingotti nascosti nei puff. E una mancanza opprimente di certezze. Un giorno la mazzetta c’era e ti consentiva di comprare la barca o rimpinguare un conto estero. Ma il giorno dopo? E il giorno dopo ancora? Davvero troppa ansia intorno a un lavoro così ben remunerato, ma saltuario. Ora si è corsi ai ripari. In un’epoca dominata dal fantasma della precarietà, è stata finalmente inventata la tangente a tempo indeterminato. La TFL, Tangente For Life. Per assegnare appalti milionari a una ditta di informatica, l’ex direttore generale di una Asl romana percepiva da cinque anni una mazzetta mensile di 5000 euro. Un contributo modesto ma regolare, di quelli che ti permettono di programmare un’esistenza, mese dopo mese, stecca dopo stecca.
La vicenda presenta altri risvolti innovativi, come la dirigente sanitaria che aveva l’incarico di smistare la TFL al suo capo e per svolgere questo oneroso incarico veniva a sua volta remunerata con una tangente mignon. Inoltre sarebbero saltati fuori altri 5000 euro di consulenza al nipote del direttore, perché non si dica che le nuove generazioni partono sempre svantaggiate. Ma anche queste mazzette supplementari, sia detto a loro onore, avevano una cadenza mensile, il respiro rassicurante della stabilità. Le indagini dei carabinieri sono ancora in corso. Forse scopriranno che la TFL contemplava versamenti alla mutua e trattenute per i giorni di sciopero: quelli in cui il beneficiario della tangente lavorava onestamente.
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