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 2010  settembre 15 Mercoledì calendario

Flournoy Michele

• 1961. Politico. Dal 2009 sottosegretario al Pentagono con delega all’elaborazione della politica militare • «[…] ex funzionaria clintoniana, fondatrice e presidentessa del Center for a New American Security, un piccolo centro studi di Washington che dalla sinistra radicale è considerato la versione obamiana del famigerato Project for a New American Center (Pnac) dei neoconservatori, perché sostiene che l’America debba avere una politica estera e di difesa “forte, pragmatica e morale”. […]» (“Il Foglio” 10/1/2009) • «[…] È Michèle che ha convinto Barack Obama a condurre la nuova offensiva in Afghanistan su due binari: guerra ai talebani, ma anche ricostruzione della società civile e dell’economia di pace. È lei che ha convinto Obama a trattare la Corea del Nord “nel rispetto delle leggi”. Un esempio lo ha dato la vicenda della nave nordcoreana sospettata di trasportare armi verso Burma: mentre si moltiplicavano le pressioni affinché gli Usa bloccassero la nave e salissero a bordo, la Flournoy è stata ferrea nel ricordare che la risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu non concedeva “azioni di forza di questo genere”. Invece la signora ha suggerito un continuo pedinamento della nave, che alla fine ha dovuto fare marcia indietro e tornare al porto nordcoreano. Questi interventi moderati non devono trarre in inganno: la signora non sarà un falco, ma non è neanche una colomba. È però convinta che la politica estera americana debba essere condotta “in modo pragmatico anziché ideologico”. Guarda caso, la signora occupa la poltrona che negli anni di Bush era stata di Douglas Feith, il neo-con che per giustificare l’attacco all’Iraq aveva fornito prove false sulle armi di distruzioni di massa di Saddam Hussein. Michèle è arrivata alla sua passione - la strategia militare - durante gli studi in Europa. Oggi le sue teorie sulle guerre del futuro vengono studiate nelle accademie militari […] durante la campagna elettorale Michèle Flournoy ha sostenuto Hillary Clinton, in memoria degli anni passati come consulente militare alla Casa Bianca di Bill. E quanto a idee sul futuro militare degli Usa è molto vicina all’attuale ministro della Difesa Robert Gates, un repubblicano moderato. E anzi i due sono tanto in sintonia, che molti sospettano che quando Gates si ritirerà, la signora sarà la naturale candidata a seguirlo alla guida del Pentagono. E sarebbe la prima volta che una donna si troverebbe a dirigere il più “maschile” dei dipartimenti americani. […]» (Anna Guaita, “Il Messaggero” 5/7/2009).