Frammenti, 15 settembre 2010
Tags : Vittorio De Seta
FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "DE SETA, VITTORIO"
Ricerca fatta con “De Seta”
[SCORSESE Martin:] «[...] Ho raccontato infinite volte come abbia deciso di dedicare la mia vita al cinema dopo aver visto in tv con la mia famiglia i grandi capolavori neorealisti. Sentivo che il cinema era il modo per eternare le storie della mia cultura più intima, ed ero commosso nel vedere i miei nonni ed i miei genitori commuoversi di fronte a storie di un’Italia che avevano abbandonato molto tempo prima. Ma devo dire che oggi sono sempre più appassionato a maestri misconosciuti come Vittorio De Seta e Pietro Germi. Del primo mi affascina la purezza ed il rigore, del secondo la straordinaria, e direi sensuale padronanza tecnica».
Antonio Monda, ”la Repubblica” 19/9/2004 – Scheda Parrini su SCORSESE Martin
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AMELIO Gianni. «Nel 1965 Vittorio De Seta lo prende come assistente volontario sul set di Un uomo a metà […]».
Paolo D’Agostini, ”la Repubblica” 22/3/2004 – Scheda Parrini su AMELIO Gianni.
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GHERARDUCCI Giorgio. Autore tv. Con Marco Santin e Carlo Taranto forma la Gialappa’s band • «E’ figlio e nipote d’arte: suo padre Mario è un famoso giornalista sportivo, sua madre, spagnola di Valencia, è ballerina e chitarrista di flamenco. E’ nipote dell’attore Ivo Garrani e del regista Vittorio De Seta, mentre, da parte materna, vanta un nonno giramondo pagliaccio in un circo.
Scheda Parrini su GHERARDUCCI Giorgio.
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Storia d’Italia attraverso la TV. Corriere della Sera Magazine 18 gennaio 2007. 1961
CINEMA. Escono inoltre Una vita difficile di Dino Risi, Il posto di Ermanno Olmi, Banditi a Orgosolo di Vittorio de Seta […].
Corriere della Sera Magazine 18/01/2007, Aldo Grasso
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DE SETA VITTORIO Palermo 15 ottobre 1923. Regista. Nastro d’argento nel 1962 per la fotografia in bianco e nero di Banditi a Orogolo. Ultimo lavoro Lettere dal Sahara (2006). «Il cinema è soprattutto un processo creativo. Qualcuno si sarebbe mai sognato di chiedere a Van Gogh un preventivo dei colori che avrebbe impiegato per un quadro?» • «Il maestro, l’autore di Banditi a Orgosolo, Un uomo a metà e del televisivo Diario di un maestro (’Lo portò in tv Raffaele La Capria, nessuno ne ha fatto un dvd, non c’è stata diffusione”). Quei piccoli-grandi capolavori degli anni Cinquanta; dieci, intensi minuti di storie di mare e di terra, da Lu tempu di li pisci spata a Isole di fuoco, da Pasqua in Sicilia a Contadini del mare a Pescherecci» (Leonardo Jattarelli) • «D’origine vengo da una famiglia aristocratica palermitana ma fino ai vent’anni non capivo niente della vita. Poi sono stato due anni prigioniero in Germania, da ufficiale, e lì ho conosciuto nelle circostanze più dure il popolo, come si diceva allora. Quando ho cominciato a fare il regista ho sentito di dover saldare un debito e per questo ho raccontato la vita dei pescatori, dei contadini, dei minatori, di chi non aveva voce. Da lì al marxismo il passo è stato breve. Col tempo come tanti sono passato per la psicanalisi, Jung, e per un riavvicinamento alla religione. Quella di don Milani e di Madre Teresa. Sa chi è stato la mia guida spirituale? Tolstoj» (a Paolo D’Agostini) • «In occasione del suo sessantesimo compleanno, Martin Scorsese ricevette in dono dai produttori del Mio viaggio nel cinema italiano sette documentari di Vittorio De Seta. Il regista americano rimase assolutamente folgorato dalla purezza registica del collega italiano, e mentre ammirava le immagini della terra che avevano abbandonato i propri nonni, si commosse a scoprire lo straordinario lavoro misconosciuto di un ”antropologo che parlava il linguaggio di un poeta”» (Antonio Monda).
Fonte: Varie – Scheda 157099