Frammenti, 15 settembre 2010
Tags : Luigi De Sena
FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "DE SENA, LUIGI"
Ricerca fatta con “De Sena”
La ”ndrangheta […] «Rappresenta una minaccia policentrica, perciò asimmetrica e con forti caratteri di non convenzionalità». Un allarme che potrebbe aver lanciato il ministro Amato per quanto riguarda il terrorismo islamico. E invece è la preoccupata denuncia della forza della ”ndrangheta, del superprefetto di Reggio Calabria, Luigi De Sena, nell’ultima audizione (12 giugno scorso) all’Antimafia prima di essere nominato vicecapo vicario della polizia.
La Stampa 28/07/2007, pagg.6-7 GUIDO RUOTOLO
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Luigi De Magistris, il pm di Catanzaro che il ministro di Giustizia Clemente Mastella ha chiesto di punire, […] ha acquisito migliaia di tabulati telefonici di cittadini le cui utenze telefoniche (di cellulari ma anche di rete fissa) erano emerse tra i contatti di diversi suoi indagati. E’ impressionante l’elenco di personalità, di vertici delle istituzioni e dei centri nevralgici della Repubblica, i cui traffici telefonici sono finiti sulla scrivania del pm De Magistris. All’appello manca solo il Capo dello Stato. […] I movimenti dei numeri telefonici acquisiti riguardano anche […] il prefetto Luigi De Sena […].
Guido Ruotolo, La Stampa 4/10/2007, pagina 8.
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Calabria […] La vicenda della sicurezza tiene banco soprattutto al Senato. Il Partito democratico candida capolista l’ex superprefetto di Reggio Calabria, Luigi De Sena mentre il Pdl risponde con il magistrato Francesco Nitto Palma, senatore uscente di Forza Italia, in passato pubblico ministero in processi quali il Moro Ter e l’inchiesta su Gladio.
Il Giornale 11 marzo 2008
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GLI ELETTI DI CAMERA E SENATO NELLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2008 (prima delle opzioni)
CALABRIA
SENATO
PD (4). Luigi De Sena, […].
La Stampa 16/4/2008
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DE SENA LUIGI Nola (Napoli) 5 marzo 1943. Poliziotto. Dal 2008 senatore (Pd). Ex vicario del capo della polizia Antonio Manganelli (2007-2008) • «Nel 1981 era a capo della mobile di Roma, trasferito nel 1985 presso la Criminalpol ha diretto importanti operazioni antimafia in Sicilia. Poi è stato distaccato per un lungo periodo presso la presidenza del Consiglio. Nel 1996 è tornato alla Criminalpol con l’incarico di occuparsi del progetto sicurezza per il Giubileo del 2000. Poi nel luglio 2000 De Sena si occupa come direttore centrale dei servizi tecnico-logistici e della gestione patrimoniale del Dipartimento della pubblica sicurezza. Nel 2003 viene nominato vicecapo della Polizia e direttore della Criminalpol e dal novembre 2005, dopo l’omicidio Fortugno, va a Reggio Calabria come prefetto con incarichi speciali, quali il contrasto alla ”ndrangheta e l’attuazione del programma straordinario di intervento in Calabria» (Il Messaggero).
Fonte: Varie – Scheda 157099
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La preoccupazione principale, enunciata dal senatore Pd Stefano Ceccanti, era quella di dotare il Capo dello Stato di uno scudo ”ampio” e a suo modo ”diverso” da quello che il Lodo Alfano cosiddetto ”costituzionalizzato” riserva al Presidente del Consiglio. Uno scudo che lo sganciasse, anche, da una eventuale ”pressione politica” da parte della maggioranza di governo. Il risultato individuato e messo agli atti con l’emendamento ”1.5” presentato in commissione Affari Costituzionali del Senato, a firma sua e degli altri esponenti Democratici (Adamo, Bastico, Bianco, Della Monica, De Sena, Incostante, Mauro Maria Marino, Sanna, Vitali e Casson) afferma, però, senza mezzi termini: ”Al di fuori dei casi previsti dall’articolo 90 della Costituzione, il Presidente della Repubblica, durante il suo mandato non può essere perseguito per violazioni alla legge penale”. Durante il settennato, l’inquilino del Colle può dunque macchiarsi delle peggiori nefandezze, escluso l’alto tradimento e l’attentato alla Costituzione (che sono quelli espressamente previsti dall’articolo 90 della Costituzione), senza dar conto a nessuno. Come è possibile?
Eduardo Di Blasi, il Fatto Quotidiano 6/7/2010