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 2010  settembre 15 Mercoledì calendario

LA BATTAGLIA DELLE SPIE TRA LE MONDE E SARKOZY

La denuncia è contro ignoti. Contro X. Ma monsieur X è di fatto la Presidenza della Repubblica. Quindi Nicolas Sarkozy. Le Monde lo accusa di violare la legge sulla libertà di stampa. Di avere commesso un reato: di avere usato per fini personali i servizi di controspionaggio, destinati a difendere la sicurezza dello Stato, soprattutto dal terrorismo. Essi sono invece stati impiegati per scoprire l´alto funzionario del Ministero della Giustizia colpevole di avere fornito notizie a un cronista di Le Monde sull´affare Bettencourt, al centro del quale c´è il denaro della miliardaria azionista di L´Oréal. Un affare che tormenta Sarkozy e in particolare il suo ministro Eric Woerth. L´operazione è riuscita perché il funzionario - talpa è stato scoperto e avrebbe già ricevuto l´ordine di trasferirsi alla Cayenna.
Le Monde sostiene che è stata violata la legge del 2010, promossa proprio da Sarkozy. Una legge che protegge le fonti da cui i giornalisti traggono notizie. Essa dice con chiarezza che non si può violare la confidenzialità, il segreto di quelle fonti, né direttamente né indirettamente, salvo in casi eccezionali di interesse pubblico. Vale a dire, appunto, in casi di terrorismo o tanto gravi da mettere in pericolo la sicurezza dello Stato. I difensori dell´intervento sostengono che l´obiettivo era di scoprire il funzionario infedele e non di colpire il cronista.
Ma il movente, si replica, era di soffocare le notizie sul caso Bettencourt. E quelle pubblicate da Le Monde sono state giudicate molto fastidiose dalla Presidenza della Repubblica. Le notizie riguardavano un caso di corruzione e non la sicurezza dello Stato. Gli uomini di Sarkozy garantiscono comunque che lui era completamente estraneo alla faccenda.
Si aperto cosi un duello tra il Capo dello Stato e il più importante quotidiano di Francia. Il presidente è inciampato in un ostacolo che non aveva previsto. Ex ministro degli interni avrebbe conservato l´abitudine, il vizio, di usare gli strumenti un tempo alle sue dirette o indirette dipendenze. In quanto alle critiche dei giornali, al massimo lo irritavano. Non pensava certo che quei giornali arrivassero al punto di denunciarlo, sia pure indirettamente, per un reato. A un anno e mezzo dalla fine del quinquennio presidenziale, con un´opinione pubblica tutt´altro che favorevole, in un momento di intensa impopolarità, Sarkozy deve affrontare un capitolo politico al quale è facile affibbiare, per ora più per riflesso condizionato che per rischi reali, l´inevitabile e non propiziatorio titolo di Sarkogate. L´esito della denuncia resta assai incerto, poiché in Francia la Procura è sotto la tutela del Ministero della Giustizia, e quindi potrebbe anche non accettarla. A meno che non intervenga il giudice istruttore, che è indipendente.
I rapporti tra Nicolas Sarkozy e i giornali si sono appesantiti negli ultimi tempi. I suoi interventi nel mondo della stampa sono sempre stati frequenti. I passaggi di proprietà l´hanno sempre interessato. Ultimo il caso dello stesso Le Monde, un´istituzione che versava in gravi condizioni finanziarie. Non mancavano i candidati pronti a fornire i capitali necessari, in cambio di azioni che consentissero il controllo del giornale. Un giornale in cui la società dei redattori aveva la maggioranza ed era quindi di fatto la proprietaria. Caso unico, non solo in Francia, in una grande testata.
Il passaggio ad azionisti esterni ha rappresentato un avvenimento politico di rilievo. Il presidente ha cercato di inserirsi nell´operazione. Ha invitato il direttore e lo ha sconsigliato di accettare una cordata di imprenditori giudicati di sinistra. E gli ha ovviamente suggerito uomini a lui vicini. La scelta, con l´approvazione quasi unanime del redattori, è stata un´altra. Tre imprenditori (Bergé, Niel, Pigasse) hanno garantito l´assoluta indipendenza ai redattori e sono diventati gli azionisti principali di Le Monde. Da allora i rapporti tra il quotidiano e il presidente non sono migliorati. La nuova situazione economica e l´assoluta indipendenza garantita dai nuovi azionisti, danno forza al quotidiano parigino nel confronto con il presidente giudicato disinvolto nell´uso dei servizi di controspionaggio.
I rapporti del presidente sono diventati tesi anche con un altro giornale parigino di prestigio, Le Nouvel Observateur. Il settimanale liberale di sinistra, assai diffuso tra gli intellettuali, aveva dimostrato una certa indulgenza con Nicolas Sarkozy. Lasciando largo spazio a un altro settimanale, Marianne, più battagliero e popolare. Ma dopo la netta svolta a destra del presidente, nel tentativo di recuperare gli elettori del Front National, anche Nouvel Observateur ha ssunto toni pesanti. La sua ultima copertina esibiva una grande fotografia di Nicolas Sarkozy, con sopra la scritta: «Quest´uomo è pericoloso?» Il recupero a sinistra tentato dal presidente non è evidentemente riuscito.