Varie, 15 settembre 2010
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Silva Marina
• Bagasse (Brasile) 8 febbraio 1958. Politico. Verde, prima nel Pt di Lula (di cui fu ministro dell’Ambiente) • «[…] La sua vita potrebbe essere la sceneggiatura di un film. I genitori, discendenti di schiavi e poveri agricoltori, lasciarono nel 1945 l’arido stato del Cearà per andare a lavorare nelle piantagioni di caucciù in Amazzonia. Facevano parte di quell’esercito di disperati, chiamati “soldados da boracha”, soldati della gomma, che morivano come mosche di malaria per un pugno di real. Marina nasce nel 1958 e vive con undici fratelli in una casa su palafitte nel cuore della foresta tropicale a settanta chilometri da Rio Branco. Il suo destino è quello dei genitori ed è ancora una bambina quando finisce a raccogliere caucciù. A 14 anni fa la donna (ma sarebbe il caso di dire: bambina) di servizio. L’anno dopo, la prima svolta. Il vescovo dello Stato di Acre, don Moacyr Grechi, la accoglie nella casa “Irm s servas de Maria”, per assecondare una asserita vocazione a farsi suora. Ancora non sa né leggere né scrivere e per questo viene iscritta nel progetto “Mobral” di alfabetizzazione varato dal regime. Proprio nell’ambiente della chiesa cattolica Marina comincia ad occuparsi di attività politiche e sociali. È già universitaria quando si avvicina al marxismo ed entra nel Partido revolucionario comunista. Conosce e diventa collaboratrice stretta di Chico Mendes, il leader dei seringueros (raccoglitori di caucciù) che sarà ucciso nel 1988 in un’imboscata per un complotto ordito dai fazendeiros. Con lui Marina fonda l’organizzazione sindacale del Cut dello Stato di Acre. Entra nel Pt (Partido dos trabalhadores) nel 1985 e a trentasei anni diventa la più giovane senatrice del Paese. Tocca l’apice (sinora) della sua carriera quando diventa ministro dell’Ambiente con Lula presidente. Il suo impegno più grande: la lotta per la difesa della foresta amazzonica. Dall’incarico si dimette […] perché non condivide la linea adottata dal governo di cui fa parte sui temi verdi sia per profondi diverbi con la sua collega Dilma Rousseff. Questo non le impedisce, appena saputo che la rivale ha un tumore, di chiamarla al telefono per leggerle un brano della Bibbia. Sebbene di formazione cattolica, Marina Silva è […] una missionaria evangelica dell’”Assemblea de Deus”. Ha avuto due figli maschi dal primo matrimonio e due femmine dalla seconda unione. Per la sua lotta a favore dell’Amazzonia ha ricevuto dall’Onu il premio “Champions of the world” oltre a una infinita serie di riconoscimenti internazionali […]» (Giuseppe Bizzarri, “L’espresso” 10/9/2009).