Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  settembre 14 Martedì calendario

Tinagli Irene

• Empoli 1974. Economista. Docente in economia delle imprese all’università di Madrid, editorialista de La Stampa. Laurea in Business Administration alla Bocconi, ha insegnato alla Carnegie Mellon University di Pittsburgh e nei suoi studi ha affrontato il rapporto tra creatività, innovazione e sviluppo economico. Già consulente per gli Affari economici e sociali dell’Onu, ha coordinato in Europa gli studi del team di ricerca dell’economista Richard Florida. Tra i suoi libri Talento da svendere (Einaudi). Dapprima vicina al Pd, poi a Italia Futura (Luca Cordero di Montezemolo) • «[...] studiosa dei rapporti tra innovazione e sviluppo, allieva del guru dell’economia creativa Richard Florida, un marito e una casa a Parigi [...] era stata contattata "per le mie competenze tecniche" ma "in un anno di vita del Pd non sono stata consultata mai nemmeno per un parere". Non è stato l’orgoglio ferito, però a motivarla nell’addio: "Tanto rumore sul ricambio generazionale quando basta guardare in cabina di regia per capire che non è cambiato niente. Non porterò la responsabilità di scelte che non condivido". Arcistufa delle "polemiche tra veltroniani e dalemiani", poi, e non avendo intenzione di negoziare alcunché, si è anche sentita libera di dire ciò che pensa al Giornale e all’Unità: "La mia decisione è figlia di una delusione profonda. Non sarebbe male se Veltroni e D’Alema si dimettessero: mi pare che abbiano fatto più danni della grandine" [...]» (Elsa Muschella, "Corriere della Sera" 23/11/2008).