Massimo Pisa, la Repubblica 13/9/2010, 13 settembre 2010
fare Detenuto in libertà vigilata si uccide per evitare arresto In un primo momento l’uomo, un pregiudicato di 50 anni, ha minacciato di far saltare in aria il condominio in cui viveva
fare Detenuto in libertà vigilata si uccide per evitare arresto In un primo momento l’uomo, un pregiudicato di 50 anni, ha minacciato di far saltare in aria il condominio in cui viveva. Subito dopo si è tagliato le vene. Inutile la corsa in ospedale Un pregiudicato di 50 anni, Rodolfo Gottardo, si è tolto la vita per evitare di essere arrestato di nuovo. L’uomo, che era in stato di libertà vigilata, ha prima minacciato di far saltare per aria il condominio in cui viveva, in via Faà di Bruno, a Torino. Poi, dopo una lunga trattativa con i carabinieri in divisa che dovevano notificargli l’arresto per una rapina in banca compiuta lo scorso 10 settembre in provincia di Asti, si è tagliato le vene dei polsi. Inutile la corsa in ospedale: l’uomo è morto poco dopo le otto all’ospedale San Giovanni Bosco. Nella sua casa i militari dell’Arma hanno trovato numerose lettere in cui il pregiudicato diceva di volerla fare finita. L’arresto doveva essere eseguito questa mattina all’alba. Alle 5,30 i carabinieri di Asti, che erano risaliti a lui sulla base delle impronte digitali raccolte in una banca dell’astigiano rapinata venerdì scorso, hanno suonato il campanello della sua abitazione. "Dobbiamo fare un controllo nell’ambito della sua libertà vigilata", è stata la scusa adottata dai militari in divisa per farsi aprire. "Non è vero, siete qui per la rapina dell’altro giorno", ha risposto il pregiudicato senza aprire. "Andate via o faccio saltare tutto per aria", ha minacciato l’uomo, costringendo i carabinieri (insieme a quelli di Asti erano presenti anche quelli della Compagnia San Carlo di Torino) ad evacuare le nove famiglie residenti nel palazzo. Dopo la chiusura di gas ed energia elettrica, è iniziata una lunga trattativa. Dopo oltre un’ora di tentativi di farsi aprire la porta, l’uomo ha smesso di parlare. I carabinieri hanno quindi sfondato la porta e l’hanno trovato con le vene tagliate. (14 settembre 2010)