Marco Valsania, Il Sole 24 Ore 12/9/2010, 12 settembre 2010
UN CASSA DI WHISKY PER CURARE IL FONDO PENSIONE IN CRISI
Quando si dice affogare i dispiaceri nell’alcol. Alla Diageo, forse perché sono il colosso mondiale di liquori e whisky, hanno preso alla lettera l’espressione. Barili di ottimo scotch invecchiato per coprire i crateri lasciati nel fondo pensione dalla crisi finanziaria. Sta di fatto che la casa della birra irlandese Guiness, della vodka Smirnoff e del celebre Johnnie Walker, ha raggiunto nuove vette nel concetto di finanza creativa. Il problema è serio: il fondo pensione, la società di gestione patrimoniale che investe in azioni e obbligazioni e ai cui rendimenti è demandato il pagamento delle pensioni a fine mese di tutti gli ex dipendenti, ha un buco. Ma in tempi di recessione e vacche magre, Diageo non può permettersi di rimpinguare con denaro fresco e sonante il traballante fondo. Che fare allora? Ecco l’idea geniale: un conferimento in natura. Milioni di barili di whisky contabilizzato nello stato patrimoniale come un attivo di bilancio. Più la finanza cerca soluzioni sofisticate e più sembra tornare a forme primordiali di economia. Baratto dice niente?