13 settembre 2010
Esther Cohen Maurice (Moussa) Cohen - Il Cairo (Egitto) 13/9/1916 - Torino 22/7/2006 "Zio d’oro e d’argento" come lo chiamava la mia pediatra e come è scritto sulla sua tomba (ma invero mio unigenitore, uomo tenero, laconico e severo, professore di matematica, scapolo impenitente, appassionato e rispettosissimo osservatore di belle donne)
Esther Cohen Maurice (Moussa) Cohen - Il Cairo (Egitto) 13/9/1916 - Torino 22/7/2006 "Zio d’oro e d’argento" come lo chiamava la mia pediatra e come è scritto sulla sua tomba (ma invero mio unigenitore, uomo tenero, laconico e severo, professore di matematica, scapolo impenitente, appassionato e rispettosissimo osservatore di belle donne). Manchi t...anto. Il tuo ricordo sia di benedizione. Foto 1996 all’aeroporto di Torino. Viviana Haddad Ora ho capito da chi hai preso per l’appunto l’espressione tenera ma distaccata nello stesso tempo! Ariela Fajrajzen Mi ricordi spesso la famiglia di mio marito con i tuoi raccontini e personaggi. Domani chiederò a mia suocera, classe 1910, compirà 100 anni in dicembre, ha una memoria di ferro, non c’è cairota ebreo del genere di tuo zio Moussa che non ricordi. Esther Cohen Oggi avrebbe compiuto 94 anni: faceva di tutto per far credere che non gli importasse niente di queste ricorrenze. Poi lo vedevi dagli occhi che brillavano che gli avevi fatto piacere. A me quello sguardo bastava più di mille parole ed è an...cora così con tutti: non mi importa di quel che dicon. Le parole, che sono il mio mestiere, sono tutte bugiarde, nessuna esclusa, anche quelle (rare) oneste, perché sempre solo approssimative. Era golosissimo di dolci, se gli portavi la cioccolata poi... come un bambino. In effetti Viviana, la parte migliore di me gli somiglia molto e ne vado fiera. Purtroppo ho anche parti che non gli somigliano. Ariela, impossibile non conoscerlo: mio papà era direttore della scuola ebraica del Cairo e zio e mamma ci insegnavano. Tutti conoscevano i fratelli Cohen. Poi hanno insegnato anche dai preti in diverse scuole confessionali quando Nasser ha chiuso le scuole ingliesi, francesi, italiana. Prima insegnavano alla scuola italiana e ne hanno persino fiondata una privata loro. C’è qualche migliaio di ex ragazzini del Cairo che si ricordano di quei due professori Cohen (papà e zio). Ariela Fajrajzen Capisco molto bene quello che scrivi sulle parole. Le storie degli ebrei egiziani mi affascinano, vite così diverse dalle nostre in Italia. Mia suocera da un anno vive qui a Baram, ce l’abbiamo portata da Ginevra dove ha vissuto negli ultimi... trent’anni. E’ venuta soltanto perchè non poteva continuare a vivere sola, non voleva andare in una casa di riposo perchè non poteva portare il gatto, non voleva nessuna governante in casa e allora la prospettiva di venire a Baram in un appartamentino per lei e Chatoune, la sua amata gatta, le è sembrata la scelta migliore. Strani destini. Vito Kahlun z’l’