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 2010  settembre 13 Lunedì calendario

WHISKY E ZAFFERANO, I NUOVI TESORI —

Quale futuro per Fort Knox? Magari in un domani nemmeno molto lontano potrebbe cambiare volto e trasformarsi in una specie di grandioso supermercato.
E nei suoi corridoi blindati non luccicherebbero soltanto quei lingotti d’oro che nel terzo film della serie 007, James Bond salva dai piani del perfido Goldfinger. Ma avrebbero il loro bravo spazio anche vini e olii toscani, formaggi francesi, essenze tropicali e quintali di prezioso zafferano.
Tutti etichettati, con date di scadenza e certificati di provenienza doc.
Se l’economia zoppica, la finanza creativa si impegna a trovare strade nuove e pure gustose, se è vero che Diageo, il più grande gruppo mondiale degli alcolici, ha provveduto ad accantonare un piccolo tesoro in barili di ottimo whisky stagionato. Non per qualche maxi fornitura a venire, ma per tappare un vistoso buco contabile nel fondo pensione destinato ai dipendenti.
Mancano quattrini? Si supplisce mettendo da parte del magnifico bourbon, che non verrà distribuito ai neopensionati in sostituzione del cedolino mensile ma serve, proprio come una riserva aurea, a sistemare il bilancio traballante del fondo.
Non si sa come la notizia sia stata accolta dai dipendenti, soprattutto da quelli astemi, potenzialmente esposti a una doppia forma di delusione. Di certo questo ultimo esempio di Diageo, produttore oltre che di Johnnie Walker anche di vodka Smirnoff, gin Gordon’s, champagne Dom Pérignon e birra Guinness, confer ma c he l a «merce viva», quella che abitualmente possiamo trovare sugli scaffali di un supermercato, sta diventando una nuova fondamentale risorsa finanziaria in questi tempi di svariate incertezze.
In realtà, non è che Diageo abbia inventato nulla di nuovo. Se stiamo sul fronte della «finanza creativa» proprio l’anno scorso una banca italiana, Credem, ha proposto come garanzia alla concessione di prestiti, di incamerare un certo numero di forme di parmigiano reggiano.
Da qui la messa in opera in diverse provincie emiliane di alcuni caveau con microclima da manuale, capaci di ricoverare fino a 440 mila forme del celebre formaggio: valore di massima oltre 130 milioni di euro. Probabile che James Bond, oltre che per whisky di malto e Dom Perignon, a lui tradizionalmente cari, si sarebbe dato da fare pure in questo caso.
Non mancano esempi d’altro tipo nel supermercato globale della finanza creativa. La British Airways ha messo, a garanzia anche lì d’un fondo pensione in perdita di quota, addirittura una parte della sua ricca flotta aerea.
Resta poi sempre alto, ma questo è sempre stato un classico, il credito dietro la garanzia di immobili. Anche se ora vanno registrate curiose e inedite variazioni in tema. Come nel caso della Chiesa statunitense che recentemente ha dato in pegno la cattedrale e il seminario di Boston (oltre a vendere la casa del vescovo), per indennizzare le vittime dei preti pedofili.
Tornando al genere più «da tavola», è di qualche settimana fa la notizia che sempre più banche d’affari e società di fondi internazionali sono voracemente interessati a cacao, zucchero, frumento, soia e caffè. Per scalate azionarie in certe società?
Macché, si parla di materie vive da razzolare sul mercato e parcheggiare in macrodepositi, in attesa che con i prezzi a salire, arrivi il giusto momento di vendere. Lupi della finanza, nei panni dei più scafati commercianti.
Date le premesse, appare ineluttabile l’allargamento di una nuova gamma merceologica a questo scopo. Le banche faranno allora incetta pure di caviale, tartufi e aragoste congelate? Perché no, se le tecniche di conservazione faranno passi avanti.
E i molti signori della moda con qualche volatilità di bilancio riusciranno a calmare le banche offrendo a garanzia le loro collezioni? Questo è più difficile.
Il whisky invecchia molto meglio di un vestito.
Gian Luigi Paracchini

COME SI OTTIENE E DOVE SI PRODUCE - IL WHISKY
Il whisky è una bevanda alcolica, ottenuta dalla distillazione di vari cereali, invecchiata in botti di legno (generalmente di quercia). Ha più nazionalità: scozzese (Scotch), irlandese (Irish), americana (Bourbon) e canadese (Canadian). Il whisky più famoso è quello prodotto in Scozia. Con la parola whiskey si indicano quelli distillati in Irlanda e negli Stati Uniti
LE MATERIE PRIME
Le materie principali sono l’acqua (sorgiva), i cereali (i più utilizzati sono segale, grano, mais e orzo, che può essere sia maltato oppure no); la torba, impiegata per essiccare il malto e il lievito. Può essere di puro malto o blended ottenuto cioè con la mescolanza di malti di diverse distillerie
NEL BICCHIERE
Si dovrebbe versare in bicchieri tondi a calice ballon, ma si è imposto l’uso di bicchieri cilindrici tipo tumbler. Gli intenditori considerano improprio bere whisky on the rocks, come i divi hollywoodiani. La corretta degustazione prescriverebbe di berlo puro alternando una sorsata di whisky e una sorsata di acqua non gassata. In questo modo si ottiene che la miscelazione abbia luogo nello stomaco, mitigando gli effetti dell’alcool, e non nel bicchiere, diluendo il gusto del distillato
I MARCHI
Molti marchi e distillerie sono attualmente in mano a grandi gruppi nel settore beverage: due dei maggiori gruppi sono la Pernod Ricard, che detiene più di 30 marchi (tra i quali Jameson, Chivas, Paddy, The Glenlivet, Scapa, Aberlour, Four Roses), e il gruppo Diageo (J&B, Johnny Walker, Cragganmore, Glenkinchie, Dalwhinnie, Cardhu) Il whisky viene fatto maturare per alcuni anni (da un minimo di due a un massimo che può superare anche i 20 anni) in botti che di solito sono di rovere, solitamente di 80/100 anni di età. Il tempo minimo di maturazione è determinato per legge dai vari Stati in cui viene prodotto.