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 2010  settembre 13 Lunedì calendario

MENO ORE DI LEZIONE E TETTO ALLE ASSENZE PARTE LA NUOVA SCUOLA —

Le nuove superiori, con il liceo scientifico senza il latino e il classico con meno geografia e più matematica. Il tetto del 30% per gli stranieri che alla fine ha partorito un topolino, fatto di pochi spostamenti e un migliaio di classi in deroga. E poi la riduzione dell’orario scolastico, il badge per gli studenti, la bocciatura automatica con più di 50 assenze. In questo primo giorno di scuola ci sono tante novità, ma anche tanti vecchi problemi: non solo i precari che aspettano in lista da anni ma anche le classi sovraffollate, i presidi che mancano, gli edifici fuori norma.
Nuove superiori
La riforma parte dalle prime classi (quasi 600 mila studenti), mentre chi è più avanti continuerà lungo il vecchio percorso. Gli indirizzi dei licei vengono ridotti a sei, cancellando le 356 sperimentazioni del passato. Per numero di iscritti resta in testa lo scientifico con 115 mila studenti, il triplo del classico. Il liceo delle scienze umane, che prende il posto delle vecchie magistrali, è stato scelto da 27 mila ragazze e ragazzi. Mentre quelli musicale e coreutico (che prepara alla danza) arrivano insieme a poco più di mille iscritti, coprendo comunque tutti i posti disponibili. La tesserina magnetica distribuita due anni fa a molti liceali potrà essere usata per registrare ingresso ed uscita. Ma a decidere sul badge sono i singoli istituti.
Materie
Non c’è solo il latino che scompare dallo scientifico e la geografia che al classico dà la precedenza alla matematica. In tutti gli indirizzi vengono potenziate le ore di scienze, fisica e matematica, da sempre il punto debole dei nostri studenti. Si vedrà se basterà per risolvere il problema oppure se quello che serve è un nuovo metodo. Potenziato anche lo studio delle lingue straniere, obbligatorio in tutti e cinque gli anni dei
Matricole
Via alla riforma nelle prime classi delle superiori, con la riduzione degli indirizzi di studio. Potenziato lo studio delle materie scientifiche e delle lingue straniere licei. All’ultimo anno un materia non linguistica sarà insegnata direttamente in inglese, come già sperimentato in diverse scuole. Considerando tutte le materie il numero totale di ore a settimana si riduce: negli istituti tecnici e professionali, ad esempio, si scende da 36 a 32. In tutti gli indirizzi, però, si allunga la durata delle lezioni, da 50 a 60 minuti.
Tetto stranieri
Il tetto per gli stranieri viene applicato per la prima volta: in ogni classe non è possibile superare il 30% del totale degli alunni. Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha detto più volte che serve per integrare i ragazzi che arrivano da altri Paesi. La circolare è stata firmata dopo l’archiviazione della proposta della Lega, che premeva per le classi di inserimento, cioè riservate agli stranieri messi male con l’italiano. Ma quali sono stati gli effetti pratici del tetto? Pochi. Prima il ministero ha chiarito che non rientrano nel 30% gli stranieri nati in Italia e in ogni caso quelli che parlano bene la nostra lingua. Poi ha detto che nelle situazioni più difficili le classi sarebbero state autorizzate a superare quella soglia. Le deroghe sono state poco meno di mille, soprattutto in Lombardia e Veneto, ma anche in Toscana e Lazio. Alla fine, anche per il taglio degli organici, gli spostamenti per restare sotto la soglia sono stati pochi mentre chi la superava continua a farlo. La prova che molto spesso la politica parla tanto di scuola ma la scuola reale è un’altra cosa.
Classi affollate
Per legge il limite massimo di alunni dovrebbe essere 25, ma si può sforare se non è possibile formare un’altra classe. Il limite, quindi, è teorico ed è sempre stato superato. Ma con i tagli degli organici degli ultimi anni la situazione si è fatta più seria. Il record spetta ad un istituto tecnico di Genova con 38 studenti. Ma è ancora presto per dire quanto è aumentato l’affollamento in generale. Nei primissimi giorni di lezione, di solito si procede a una serie di spostamenti per tamponare le situazioni più pesanti.
Cattedre vuote
Un altro problema ricorrente ancora più grave quest’anno. La nomina dei supplenti annuali è sempre un’operazione complica-
ta, specie nelle grandi città. Stavolta è partita più tardi del solito perché la manovra economica aveva bloccato le assunzioni nella pubblica amministrazione fermando le immissioni in ruolo che devono essere fatte prima. Tolto lo stop alle assunzioni, la macchina è ripartita ma ha faticato parecchio a recuperare il ritardo. Nelle grandi città alcuni supplenti non saranno in cattedra nei primissimi giorni.
Assenze
La regola valeva già per le scuole medie, adesso viene estesa alle superiori. Chi supera le 50 assenze nel corso dell’anno sarà bocciato automaticamente, a prescindere dai voti. La misura è stata estesa non solo per frenare le occupazioni e le autogestioni. Ma
Sui banchi Con i tagli degli organici degli insegnanti le classi potranno essere formate anche da più di 25 studenti: il record a un istituto tecnico di Genova con 38 allievi soprattutto per rispondere ai diplomifici, le scuole private che regalano promozione e maturità anche a chi frequenta poco.
Edifici non a norma
Su 40 mila edifici scolastici circa 15 mila non sono a norma. Quasi uno su due. In 2.400 casi c’è addirittura l’amianto. Il governo ha annunciato l’impiego di un miliardo di euro entro un anno e mezzo. Ma quei soldi non sono sufficienti per tutti i lavori necessari.
Stipendio
È una delle grandi preoccupazioni degli insegnanti. La manovra economica ha congelato gli scatti d’anzianità per tre anni. Ma probabilmente gli scatti non torneranno più. Il ministro dell’Istruzione ha detto che saranno sostituiti con aumenti legati al merito. Ma il problema è studiare e mettere a regime un sistema per capire quali sono gli insegnanti più bravi e trovare i soldi necessari. Per il momento è solo una promessa, mentre gli scatti sono stati tolti per davvero.
Lorenzo Salvia