Frammenti, 13 settembre 2010
FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE KULISCIOFF, ANNA (Andrea Costa). Fondamentale l’incontro con Anna Kuliscioff, che divenne la sua compagna e dalla quale ebbe anche una figlia, Andreina, la quale non si occupò mai né di rivoluzione né di socialismo, ma sposò Luigi Gavazzi proveniente da una famiglia di imprenditori tessili lombardi
FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE KULISCIOFF, ANNA
(Andrea Costa). Fondamentale l’incontro con Anna Kuliscioff, che divenne la sua compagna e dalla quale ebbe anche una figlia, Andreina, la quale non si occupò mai né di rivoluzione né di socialismo, ma sposò Luigi Gavazzi proveniente da una famiglia di imprenditori tessili lombardi. Quanto ai nipoti della Kuliscioff e di Costa, uno divenne abate del Monastero benedettino di Subiaco, l’altra divenne carmelitana scalza.
La Kuliscioff, che in seguito si legherà a Filippo Turati, intanto non lesina accuse di maschilismo a Costa. In una lettera gli scrive: «Tu cerchi in me il riposo, io in te la vita. Tu non vuoi o non puoi capire che l’abbandono, la pienezza non sono che la conseguenza di una vita reciproca piena di comprensione dei pensieri, dei sentimenti e delle aspirazioni». A unire i due era certamente, oltre la lotta politica, alla quale pagarono un prezzo altissimo con diverse detenzioni nelle carceri di mezza Europa, anche la passione e l’amore. Ma Anna aveva le sue radici nei nichilisti russi, Andrea nella sanguigna Romagna (Guido Compagna, Il Sole-24 Ore 24/1/2010)
La casa torinese dello studioso (LOMBROSO) era regolarmente frequentata dalla rivoluzionaria russa Anna Kuliscioff (della quale Antonio Labriola, scrivendone a Friedrich Engels, avrebbe detto: ”A Milano non c’è che un uomo, che viceversa è una donna: la Kuliscioff”). Medico – fu lei a ipotizzare nella sua tesi di laurea l’origine batterica delle febbri puerperali – compagna del socialista Andrea Costa, da cui ebbe una figlia, e poi di Filippo Turati, la Kuliscioff è passata alla storia come femminista ante litteram. Si dà il caso che, proprio mentre Lombroso andava lavorando al suo librone con Ferrero, lei passasse ”parecchio tempo con la famiglia Lombroso, cenando con loro quasi tutte le sere”, e che ne approfittasse per passare di soppiatto alle figlie dello studioso (’le Lombrosine”, le chiamava Turati) una copia di ”The Subjection of Women’, di John Stuart Mill. ”Fu la Kuliscioff – scrivono Gibson e Rafter – a convertire la famiglia al socialismo. Prima attrasse le ragazze, poi Lombroso seguì la loro scia”. Doppia contraddizione e doppio imbarazzo, per colui che nel frattempo andava scrivendo: ”C’è piuttosto da meravigliarsi che la donna non sia anche meno intelligente di quel che è, ciò che non si può spiegare se non supponendo con Darwin, che una parte dell’intelligenza acquistata dal maschio si trasmette anche alla donna, altrimenti lo slivello sarebbe anche maggiore” (Nicoletta Tiliacos, Il foglio 28/11/2009)
Filippo Turati. Guarì dalla depressione (sembra) solo quando si innamorò di Anna Kuliscioff (Giorgio Cosmacini su Il Sole-24 Ore del 21/1/2001 a pagina 31)