varie, 13 settembre 2010
fare???? Ubriaco, accoltella la figlia di tre anni La piccola, colpita quattro volte, in Rianimazione al Gaslini
fare???? Ubriaco, accoltella la figlia di tre anni La piccola, colpita quattro volte, in Rianimazione al Gaslini. L’uomo aveva preparato il cappio per impiccarsi, ma, nell’unico istante di lucidità, ha cercato di salvare la bimba su cui si era accanito di GIUSEPPE FILETTO L’uomo arrestato Quattro "stilettate", le più gravi e profonde, inferte dal padre, in preda al delirio, spinto dai fumi dell’alcol e dall’ira. Colpi con un forchettone da cucina, acuminato, che colpiscono la bimba di 3 anni all’addome e al braccio destro. Il referto riporta il fegato e la milza perforate, il diaframma lacerato, forse anche la vena cava tranciata. La piccola da ieri notte lotta con la morte, nel reparto Rianimazione del Gaslini. Piotr G., cittadino polacco di 28 anni, voleva uccidere sua figlia, che porta il suo stesso cognome, e poi l’avrebbe fatta finita, si sarebbe impiccato ad una corda. "Io l’ho fatta ed io l’ammazzo", avrebbe detto qualche minuto dopo ai volontari della Croce Bianca. Una punizione contro la compagna, una genovese da cui pare si stia separando. Comunque, con una storia d’amore ormai al capolinea. L’uomo, arrestato per tentato omicidio, domenica fa l’ultima telefonata alla mamma della bambina, poco prima dell’una, in piena Notte Bianca. Lei lavora in un ristorante nei pressi di via Roma, dove anche lui da un anno è impiegato come lavapiatti. Le chiede: "Possiamo raggiungerti, io e la bambina, quando esci dal lavoro?". Barbara O., dieci anni di età più di lui, dal locale ancora aperto risponde seccamente: "No, è troppo tardi, piuttosto mettila a letto". Chissà in quell’attimo cosa passa nella mente di un uomo che si sente rifiutato dalla donna con cui ha scelto di mettere al mondo un figlio. Butta il cellulare per terra, lo spacca in più pezzi. La donna sente il botto secco, prova a richiamare, ma trova spento. La telefonata precede di pochi attimi la follia del polacco: prende una corda e la lega alla sbarra da ginnastica, per i sollevamenti, appesa in cucina. Non fa un cappio vero. I vicini di casa del civico 21 di via Terpi, in Valbisagno, sentono le urla, ma non capiscono cosa stia accadendo all’interno 9, nell’appartamento del quarto piano. Saturo di alcol, Piotr impugna il forchettone, colpisce senza capire. La piccola piange ed urla, per fortuna lui in un attimo di relativa lucidità si rende conto che sta ammazzando la bimba che "ama più della sua vita" (così dirà alla polizia). Esce sul pianerottolo, chiede aiuto, urla, delira. Sono gli stessi vicini a chiamare il "118" e quando i volontari della Croce Bianca e l’automedica giungono in via Terpi, il papà è con la piccola tra le braccia insanguinate. Si dispera, è fuori di sé, prende a calci l’ambulanza. La corsa contro il tempo verso l’ospedale Gaslini è questione di minuti, mentre l’uomo viene preso in consegna dagli agenti delle Volanti. Pronuncia frasi senza senso, oppone resistenza, continua a ripetere di voler ammazzare la piccola e di suicidarsi. Solo qualche ora dopo, all’alba, quando i fumi dell’alcol si diradano, sentito da Alessandra Bucci, capo della Squadra Omicidi, per prima cosa chiederà della bimba. Confesserà la sua notte di follia: "Quando ho visto il sangue, non ce l’ho fatta". Da ieri è in isolamento a Marassi: si teme che compia un gesto disperato. In nottata la piccola è operata dall’équipe di Chirurgia: un intervento di 3 ore. "È in una situazione molto delicata - spiega Pietro Tuo, primario di Rianimazione - ha 4 perforazioni gravi: la milza trapassata, lesioni al fegato, al diaframma, altri buchi piccoli nello stomaco e si teme una lesione alla vena che porta il sangue al cuore". Nell’anticamera della sala operatoria rimane la madre, sentita in mattinata dalla polizia. (13 settembre 2010)