Le. M., Il Sole 24 Ore 11/9/2010, 11 settembre 2010
ALTRI CINQUE SUICIDI A FRANCE TÉLÉCOM
France Télécom, il colosso francese delle telecomunicazioni, è ancora nell’occhio del ciclone per il dramma dei suicidi. Cinque dipendenti si sono tolti la vita nelle ultime due settimane. Secondo i dati forniti dall’Osservatorio dello stress, creato internamente dai sindacati, siamo già a 23 dall’inizio dell’anno, un numero più elevato che nel 2008 e nel 2009 (rispettivamente 17 e 18).
Il problema dei suicidi e dell’eccessivo stress, al quale sarebbero sottoposti i dipendenti di France Télécom, costretti a una continua mobilità interna e a obiettivi di produttività spesso insostenibili, aveva provocato un vero patatrac l’anno scorso all’interno del gruppo, le cui redini erano state prese in mano da Stéphane Richard. Aveva sostituito il criticatissimo Didier Lombard, che pure, negli anni precedenti, veniva considerato l’artefice del successo di France Télécom, gruppo pubblico privatizzato, sul fronte del business. L’arrivo di Richard, più disponibile al dialogo con i sindacati, aveva calmato le acque. Il nuovo amministratore delegato aveva pure deciso di “congelare” la mobilità interna forzata voluta dal suo predecessore. Ma gli ultimi suicidi rischiano di provocare nuove polemiche all’interno del gruppo.
France Télécom non ha comunicato i nomi dei dipendenti che si sono tolti la vita. Tutti lo hanno fatto fuori dai locali dell’azienda. Ma una donna si è comunque gettata da un ponte subito dopo essere uscita dal lavoro. Un’inchiesta interna è stata avviata.