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 2010  settembre 11 Sabato calendario

APERTURA FOGLIO DEI FOGLI 13 SETTEMBRE 2010

Al quarto posto col 6% nella graduatoria sulle “coppie che più fanno sognare”, ma al primo col 40% in quella sulla “storia d’amore meno credibile” (“Harris” intervistando 1.025 persone rappresentative della realtà nazionale francese), Nicolas Sarkozy e Carla Bruni hanno dato vita a una diarchia che riscuote tra i francesi simpatie in continua diminuzione. Quella che segue è la cronaca del loro ultimo mese. [1]

12 agosto • Carlà respinge le critiche: per le donazioni non utilizzati fondi dell’Eliseo. Si viene a sapere che nel 2009 la première dame ha prelevato dall’apposito fondo sotto il suo patronato solo 174 mila euro per aiuti ai bisognosi: nel 2006 Bernadette Chirac ne aveva devoluti 298 mila. Siccome i soldi ci sarebbero, qualcuno parla di taccagneria o disattenzione. Fonti vicine all’ex modella spiegano che preferisce far beneficenza senza attingere ai fondi dell’Eliseo: la culla di terapia intensiva per bambini prematuri donata ai terremorati dell’Abruzzo, ad esempio, è stata pagata dalla sua fondazione. [2]

13 agosto • Intellettuali in campo contro lo “sbirro” Sarkozy. Azzoppato dalla crisi economica e dagli scandali, debole come mai nei sondaggi, il presidente ricomincia laddove, nel 2007, finì la campagna elettorale: dalla sicurezza. Dopo gli scontri con le forze dell’ordine in una banlieue di Grenoble, vuol togliere la cittadinanza ai giovani delinquenti di origine straniera. Mentre si prepara l’espulsione di 700 persone verso Romania e Bulgaria, le Nazioni Unite parlano di «significativa recrudescenza della xenofobia». Gli intellettuali gli danno del «delinquente della repubblica», «Le Pen light», «razzista di Stato». In mente le elezioni del 2012, un ministro confida: «Anche se non lo ammette si comporta già come un candidato». [3]

14 agosto • Sarkozy “superflic” contro i rom. A Montreuil viene smantellato il 40º insediamento nomade, un centinaio di persone manifesta chiedendo la liberazione dei rom che la polizia ha portato via all’alba, in prima fila bambini che gridano «ridateci i nostri papà». L’amministrazione comunale, di sinistra, definisce l’operazione «illegale» e la decisione adottata dal prefetto «inconcepibile». Sarkozy gongola leggendo la lettera aperta con cui il sindaco socialista di Carriérès-sous-Poissy lo invita a sbarazzarlo dei nomadi del suo comune in nome dell’«igiene e della sicurezza pubblica». [4]

18 agosto • L’Eliseo convoca gli stati generali. Nel secondo trimestre dell’anno la Francia è cresciuta dello 0,6% rispetto ai tre mesi precedenti. Insoddisfatto, Sarkozy convoca per il 20 agosto nel forte di Brégançon, in Costa Azzurra, dove sta trascorrendo le vacanze, gli stati generali dell’economia. Per l’agenzia di rating Moody’s la Francia si avvicina al momento in cui potrebbe perdere la “tripla A”. Diventa determinante completare la riforma delle pensioni, alzando l’età minima da 60 a 62 anni. I sindacati annunciano battaglia ma il ministro del Lavoro Eric Woerth, forte del pieno sostegno dell’Eliseo e del primo ministro Fillon, non mostra nessuna intenzione di arretrare. [5]

19 agosto • Scontro sui rom tra Parigi e l’Europa. Comincia con il primo volo da Roissy il piano per rimpatriare oltre 700 persone verso l’Europa dell’Est. Nonostante il richiamo dell’Ue per il «rispetto della libera circolazione dei cittadini europei», vicino a Grenoble e a Lilla la polizia sgombera altri due campi. I sondaggi su come i francesi percepiscono queste misure “di sicurezza” non sono chiari: Le Figaro assicura a “Supersarkò” un 80% di consensi, il settimanale Marianne sostiene che il 70% è contrario. [6]

20 agosto • «Sarkozy ascoltava con le cuffie. Ma l’ho tenuto ai margini del set». Durante una pausa delle riprese di Midnight in Paris, il regista Woody Allen smentisce che la première dame sia risultata tanto impacciata da far ripetere una scena 30 volte: «Mrs. Bruni è stata molto professionale, ha interpretato il ruolo che le avevo proposto, quello di una guida al museo Rodin così bene che ogni suo fotogramma comparirà nel film». Quanto al presidente, «come tutti i non addetti ai lavori ha dovuto accontentarsi di stare ai margini del set». [7]

23 agosto • Sarkozy senza alleati nella guerra ai rom. Secondo una rilevazione, i consensi del presidente sono aumentati di due punti. Si registrano però divisioni all’interno della maggioranza. L’appello del Papa per l’accoglienza e la fratellanza ha spinto molti politici a smarcarsi: le parole di Benedetto XVI, pronunciate in francese, rispecchiano la preoccupazione del mondo cattolico e rischiano di incrinare quei rapporti con la Chiesa che il presidente aveva avviato subito dopo la sua elezione, pronunciando a Roma il famoso discorso sulla «laicità positiva». [8] • La Bruni scrive in una lettera trasmessa all’Agenzia France Presse dal sito del filosofo Bernard-Henri Lévy che il presidente difenderà «senza sosta» la causa dell’iraniana Sakineh Mahammadi Ashtiani, condannata a morte per lapidazione: «Come si può tacere davanti alla notizia della sentenza che è stata pronunciata contro di voi? Spargere il vostro sangue, privare due bambini di una madre, ma perché? Perché avete vissuto, perché avete amato, perché siete una donna, un’iraniana? Con tutta me stessa mi rifiuto di accettarlo». [9]

26 agosto • Sarkozy affonda nell’opinione dei francesi. Mentre partono altri due aerei per la Romania con a bordo 258 rom, “Le Point” scrive che a un anno e mezzo dalla fine del mandato il 62% degli elettori è contrario alla ricandidatura del presidente. «Ha già perso?», si legge in copertina. Nel mondo cattolico i consensi sarebbero calati in un anno dal 61 al 47%. [10]

28 agosto • I giudici sfidano Sarkozy. I magistrati di Lilla annullano il decreto della prefettura per l’espulsione di tre donne e un uomo di etnia rom che, arrivati in Francia da meno di tre mesi, non potevano ancora essere dichiarati “clandestini”. «È la prima volta che i magistrati contraddicono il discorso di Grenoble», spiega l’avvocato Norbert Clement citando l’ormai famoso messaggio del presidente contro delinquenza e immigrazione pronunciato il 30 luglio. [11] • Carlà subisce un attacco senza precedenti: in un articolo intitolato «Le prostitute francesi blaterano di diritti umani», Kayhan, il quotidiano portavoce ufficioso dell’ayatollah Ali Khamenei, la chiama «battona», «depravata» e «rovina famiglie». [12]

31 agosto • Sui Rom si spacca il governo francese. Cresce la faida interna al governo: dopo i ministri Bernard Kouchner e Hervé Morin, titolari degli Esteri e della Difesa, anche Fadela Amara, sottosegretario alle banlieue ed ex presidente di un’associazione che si batte per l’integrazione degli immigrati, si dissocia dalla cacciata dei rom. Le nuove voci critiche in seno all’esecutivo hanno in comune l’appartenenza alla cosiddetta “ouverture” che Sarkozy aveva lanciato dopo la sua elezione, reclutando politici anche fuori dalla maggioranza. [13]

2 settembre • Caso Bettencourt, vacilla il ministro compromesso. Woerth ammette di avere inviato nel marzo del 2007 un messaggio a Sarkozy, allora ministro degli Interni, per chiedere la Legion d’onore per Patrice de Maistre, ex datore di lavoro di sua moglie e presunto regista dei giganteschi aggiramenti fiscali al centro dello scandalo Bettencourt. Per la prima volta, un dirigente socialista ne chiede le dimissioni. La situazione è politicamente paradossale: l’unica riforma dell’era Sarkozy è manovrata da un ministro di cui ogni giorno si leggono sui giornali nuovi intrallazzi. [14]

4 settembre • «Gli iraniani hanno colto la palla al balzo». A Venezia per il festival del Cinema, Catherine Deneuve prende le distanza della première dame, insultata dagli iraniani dopo l’intervento su Sakineh: «Ha firmato con il doppio cognome, Bruni Sarkozy, e forse l’accenno alla sua vita privata poco morigerata è stato un modo per dire “occupatevi dei fatti vostri”. Lo schieramento di un personaggio celebre non sempre giova alle cause, anzi, può addirittura rivelarsi controproducente». [16] • Si svolge in 130 città una protesta contro «la politica della gogna». In testa al corteo parigino, vicino ai cartelli «Sarkozy figlio di Pétain» e «No alla politica disumana di Sarkozy», sfilano 40 rom rumeni dell’accampamento di Choisy-le-Roi sgomberato il 12 agosto. [15] Numerosi cortei anche davanti alle ambasciate francesi di diversi paesi europei. A Bruxelles i manifestanti urlano: «Rom, immigrati e poi chi altro?». A Barcellona: «No alle deportazioni». A Londra: «Quando è troppo è troppo». [17]

7 settembre • Pensioni, la Francia scende in piazza. Oltre un milione di partecipanti, la giornata di protesta nazionale contro la riforma delle pensioni oltrepassa le proporzioni sperate dai sindacati. Bernard Thibault, leader del sindacato Cgt, proclama al tg delle 20: «Nessun governo può permettersi di ignorare una mobilitazione di questa grandezza. È stata una giornata eccezionale, si è creata una situazione nuova sulla quale Sarkozy è chiamato a riflettere». [18] • “Carla Bruni zappée par Woody Allen?”: secondo il settimanale satirico “Bakchich Hebdo” il regista avrebbe rigirato con la giovane attrice Léa Seydoux le scene aventi per protagonista la première dame. [19]

9 settembre • Il presidente sempre più in difficoltà, l’opposizione si ricompatta. Mentre il Parlamento europeo chiede alla Francia di sospendere immediatamente le espulsioni dei Rom, viene annunciata per metà ottobre una visita di Sarkozy al Papa. I sindacati indicono per il 23 settembre un’altra giornata di mobilitazione contro la riforma delle pensioni e l’opposizione socialista, a lungo debole e divisa, sembra ricompattarsi sotto la guida di Martine Aubry. Il Nouvel Observateur titola sopra una foto del presidente: «Quest’uomo è pericoloso?». L’Economist lo ritrae minuscolo, tanto rimpicciolito da perdersi dentro il cappello di Napoleone, accanto a una grande Carla Bruni. [20]

11 settembre • La “vita segreta” di Carla fa infuriare Sarkò. Marianne pubblica ampi estratti di Carla: Une vie secrète, biografia non autorizzata scritta dalla giornalista Besma Lahouri che Flemmarion manda in libreria questa settimana. L’autrice ha seguito le orme della Bruni fin dalla culla intervistando la tata, gli amici, i morosi, il chirurgo plastico ecc. per lo sgradevole ritratto di una calcolatrice impegnata a costruire una nuova identità di donna di potere: «Una cosa è certa, la Carlà che i francesi vedono non è quella vera». [21]

Note: [1] Gigi Riva, L’espresso 16/9; [2] Andrea Nicastro, Corriere della Sera 13/8; [3] Anais Ginori, la Repubblica 14/8; [4] Domenico Quirico, La Stampa 15/8; [5] Fr. Bas., Corriere della Sera 19/8; [6] Anais Ginori, la Repubblica 20/8; [7] Giuseppina Manin, Corriere della Sera 21/8; [8] Anais Ginori, la Repubblica 24/8; [9] Giampaolo Cadalanu, la Repubblica 24/8; [10] Anais Ginori, la Repubblica 27/8; [11] Anais Ginori, la Repubblica 29/8; [12] Andrea Nicastro, Corriere della Sera 31/8; [13] Anais Ginori, la Repubblica 1/9; [14] Domenico Quirico, La Stampa 3/9; [15] La Stampa 5/9; [16] S. Mon., Corriere della Sera 5/9; [17] a. g., la Repubblica 5/9; [18] Stefano Montefiori, Corriere della Sera 8/9; [19] l. pu., la Repubblica 8/9; [20] Stefano Montefiori, Corriere della Sera 10/9; [21] Domenico Quirico, La Stampa 11/9.