FdR, Corriere della Sera 11/9/2010, 11 settembre 2010
(f.d.r.) Non è che Enrico Bondi se ne fosse dimenticato. Solo che nella caccia al recupero dei fondi distratti o frodati alla Parmalat l’amministratore delegato ha puntato giustamente alla preda più grossa: le banche
(f.d.r.) Non è che Enrico Bondi se ne fosse dimenticato. Solo che nella caccia al recupero dei fondi distratti o frodati alla Parmalat l’amministratore delegato ha puntato giustamente alla preda più grossa: le banche. E ha avuto ragione visto che con l’ultima transazione è riuscito a riportare nelle casse di Collecchio quasi 2,2 miliardi. Missione compiuta, insomma. Almeno per quanto riguarda il bilancio Parmalat. Ma resta ancora una nutrita pattuglia di creditori che attende l’esito del processo per capire se rivedrà qualche soldo. E qui non è compito di Bondi soddisfarli ma dei giudici che hanno in mano il dossier. Si tratta di quella parte di creditori che si è costituita parte civile nel processo per il crac del gruppo alimentare di Calisto Tanzi. Ieri è arrivata per loro una (quasi) buona notizia. Gli appelli al governo e alle istituzioni perché si attivassero per scovare il «tesoretto» di Tanzi e i capitali nascosti all’estero da chi collaborava con l’ex patron di Parmalat, sono andati a buon fine. Il ministero della Giustizia ha fatto sapere infatti di aver ottenuto dagli Stati Uniti lo sblocco di un conto corrente occultato in America da uno degli imputati. Il nome non è stato reso noto ma le voci dicono che potrebbe essere Giampaolo Zini, l’ex legale della Parmalat che aveva lo studio anche a New York. In tutto il ministero ha recuperato poco più di 2 milioni di dollari, ora a disposizione dei giudici italiani per soddisfare 30 mila creditori una volta che i processi accerteranno l’origine fraudolenta del dissesto del gruppo di Collecchio. Un buon inizio, sempre che, come si augurano i creditori, il ministero non si accontenti di essere riuscito a garantire in caso di condanna 65 euro a testa a chi ha ancora un conto in sospeso con Tanzi & c.