Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  settembre 11 Sabato calendario

Attenzione: è in arrivo un libro che potrebbe mettere le fiamme all’Eliseo assai più che i due milioni di scioperanti nostalgici della pensione a sessanta anni

Attenzione: è in arrivo un libro che potrebbe mettere le fiamme all’Eliseo assai più che i due milioni di scioperanti nostalgici della pensione a sessanta anni. Raccontano, e pare sia vero, che alla casa editrice Flammarion il manoscritto di Besma Lahouri, giornalista de L’Express, sia stato in questi mesi custodito in una cassaforte guardata a vista da guardie armate. Timori grotteschi? L’opera precedente della bibliografia della Lahouri, una biografia assai poco autorizzata di Zidane, venne infatti trafugata pochi giorni prima dell’uscita in libreria. E questa volta la giornalista colpisce ancora più in alto: una biografia anch’essa non autorizzata di Carla Bruni. Zeppa di particolari, storie, pettegolezzi ma d’autore, che avrebbero già indotto il Palazzo a minacciare ritorsioni, a mobilitare avvocati, a appuntire folgori disgregatrici. «Carla: Une vie secrète» esce la settimana prossima: salvo colpi di scena. Il settimanale Marianne ne pubblica nel numero in edicola stamane ampi e assassini estratti che lasciano intravedere buone ragioni per i mugugni della prima coppia di Francia. Perché tutto si lega: l’immagine del presidente è in evidente ribasso, l’Economist gli dedica una copertina beffarda (lillipuziano a fianco della moglie!), Le Nouvel Observateur si chiede davanti a una sua foto da ricercato «quest’uomo è pericoloso?». C’è da dubitare che il narcisista e sospettosissimo (ex) iperpresidente immagini i contorni di una congiura universale, rilevi i tratti di una trama catilinaria con in testa ovviamente i detestatissimi giornalisti? È un attacco politico, altro che gossip: perché la moglie era l’unica operazione riuscita della sua presidenza. Besma Lahouri da brava reporter ha consumato le scarpe seguendo le orme di Carla Bruni fin dalla culla si può dire; intervistando la tata, gli amici, i morosi, il chirurgo plastico che ne cura con affetto l’eterna giovinezza. Sintetizzando, ne esce il contorno sgradevole di una calcolatrice che sta meticolosamente costruendo una nuova identità di donna di potere, il contrario della umilina, discretissima, naïve che vuole accreditare: «Una cosa è certa - scrive la Lahouri - la Carlà che i francesi vedono non è quella vera». I francesi, loro, leggeranno con gusto i retroscena del feroce scontro che l’ha opposta a Cécilia, la precedente moglie di Sarkozy. Carla Bruni non sopporta secondo la giornalista il pericoloso paragone con la donna di talento che ha costruito il personaggio politico di Sarkozy. Pagine del libro sono dedicate alla campagna di intimidazione che Carla sostenuta dal marito avrebbe condotto sui giornali per cancellare foto interviste e articoli sulla rivale. Si narra che Fabrice Boé, allora amministratore delegato del gruppo editoriale Prisma, è stato convocato all’Eliseo nell’estate del 2009. Negli appartamenti privati lo sventurato è stato sottoposto a una seduta «staliniana» da Carla e dall’allora consigliere in comunicazione Pierre Charon (poi licenziato e grande testimone del libro). Con la minaccia di boicottaggio di tutti i giornalisti del suo gruppo. Ma le maniere spicce con i giornalisti non sarebbero secondo la biografa l’unica arma di Carla. Si racconta dell’intervista concessa a un giovane reporter: «La sua ospite è salita graziosamente su una scala per recuperare un libro della biblioteca... lasciando intravedere la sottoveste». A un altro per il suo primo album musicale ha concesso l’intervista sdraiata a letto con lui sui bordi: «Ancora oggi il giornalista evoca con piacere la scena». C’è poi il capitolo amori, per carità quelli antichi, comunque per numero e profondità un po’ ingombranti. Perché la Bruni secondo la Lahouri ha una simpatica idea tribale dei suoi trasporti affettivi, mantiene cioè eccellenti rapporti con gli ex, e non solo con Raphaël Enthoven che è il padre di suo figlio Aurélien: che pare abbia aiutato recentemente a trovare un appartamento. E non solo i suoi. Nella biografia è citata una scena del party all’Eliseo il 14 luglio 2009: Carla che con aplomb stringe la mano a un’ex di Sarkozy (giornalista) lodandola per un’intervista. Gli Obama, è noto, non amano i Sarkozy considerati coppia poco frequentabile a causa del bling bling di Nicolas e della ex vita tumultuosa di lei. La biografa racconta di una confidenza che Carla avrebbe fatto «all’amica» Michelle durante il recente tè alla Casa Bianca: nel corso della visita di Stato in Inghilterra i due birichini avrebbero fatto «attendere la regina Elisabetta perché erano impegnati a fare l’amore. La sera la cena alla Casa Bianca, in cui Carla aveva riposto tutte le speranze, fu liquidata in meno di due ore».