Varie, 10 settembre 2010
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Tarantino Antonio
• Bolzano 10 aprile 1938. Drammaturgo • «Che sia una specie di uovo pasquale deposto a sorpresa fra i minimalisti e gli esangui della nuova (?) drammaturgia italiana è fuori questione. Antonio Tarantino è energia esplosiva. Se ne sono accorti gli spettatori sempre più numerosi dei suoi drammi e satire; ne sono convinti i teatranti, che lo corteggiano e quasi se lo strappano di mano. E difatti dove lo trovi, oggi, un drammaturgo che non ha paura di trascinare in palcoscenico fino a sessanta personaggi? E uno scrittore che, con la sua impressionante stratificazione linguistica, sfida il comune senso del dialogo? Il “caso” Tarantino conta ormai una decina d’anni. È nato quando il premio Riccione rivelò i Quattro atti profani […] Dopo Riccione, è stato un crescendo. Da uomo estraneo all’establishment e da pittore che lavorava appartato a Torino, nel brulichio di San Salvario, Tarantino ha occupato via via il centro della scena. Oggi è considerato un autore importante e non vorremmo che diventasse anche popolare. Per ora va avanti a modo suo, con quel sarcasmo fitto di piaghe che non risparmia niente e nessuno: né la Storia, né tanto meno i miti. […]» (Osvaldo Guerrieri, “La Stampa” 9/8/2009).