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 2010  settembre 10 Venerdì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "DELBONO, PIPPO"


2009
[Umberto Orsini] attore di una generazione scomparsa e irripetibile, colto, appassionato di letteratura, lettore avido, anni fa si mise in gioco col teatro esagerato di Pippo Delbono, poi con Elio De Capitani
[...]«Lo trovo naturale. [lavorare con i giovani]Non è restyling personale. Mi piace quello che fanno. A me piace il teatro di Delbono con cui tornerò a lavorare».
Fonte: Anna Bandettini, la Repubblica 28/10/2009 pp pp

Il «qui» è Wroclaw, dove la Berenson ha partecipato a un convegno sul lavoro del regista-attore Pippo Delbono, festeggiato dal Premio Europa per le Nuove Realtà Teatrali, [...] Marisa ammira la rabbia politica e la passione umanitaria del teatro di Delbono («artista vitale e genuino, che condivide le mie convinzioni spirituali») del quale è diventata amica l´anno scorso sul set di Io sono l´amore di Luca Guadagnino, protagonista l´attrice premio Oscar Tilda Swinton[...]Pippo interpreta Tancredi, marito della Swinton, e io sono sua madre, dunque la suocera di Tilda. Quando mi ha vista per la prima volta era sconcertato: come posso essere tuo figlio se sembriamo coetanei? Poi mi hanno invecchiata di parecchi anni col trucco e una parrucca di capelli grigi, il che non mi è dispiaciuto».
Fonte: Leonetta Bentivoglio, la Repubblica 17/05/2009

2008
La tragedia alla Thyssen ha ispirato due film presentati a settembre alla Mostra di Venezia: La fabbrica dei tedeschi di Mimmo Calopresti e ThyssenKrupp Blues di Pietro Balla e Monica Repetto. Sempre dalla strage nell’acciaieria ha preso le mosse Pippo Delbono per un testo-denuncia, La menzogna, che a ottobre ha inaugurato la stagione dello Stabile di Torino.
Fonte: framemnti, scheda n°166870 (Annuario Panorama 2008)

Subissati come siamo dalle cronache televisive, galleggiando per di più in un mare di banalità, si può oggi mettere in scena una delle troppe tragedie che accompagnano la nostra vita quotidiana? Con quella ancora bruciante della ThyssenKrupp si misura oggi Pippo Delbono in La menzogna, che con la sua compagnia inaugura la stagione del Teatro Stabile di Torino. Al principio di questo Studio va in scena il silenzio.
Fonte: Franco Quadri, la Repubblica 23/10/2008

Citando produzioni e coproduzioni, l´arco delle proposte inizia affrontando il presente - dice ancora Martone - con un´apertura di Pippo Delbono che alle Limone Fonderie, un´ex fabbrica, farà debuttare una versione apposita del suo La menzogna, un lavoro non commemorativo che a quasi un anno dal rogo della Thyssen approfondisce un pensiero politico, di cui mi sembra che oggi ci sia bisogno.
Fonte: rodolfo Di giammarco, La Repubblica 1 maggio 2008

2007
Ma nell’imponente catalogo di Harari (fotografo) non ci sono solo musicisti. Ci sono i teatri (Lindsay Kemp, Pippo Delbono, Paolo Rossi), il cinema (Lina Wertmuller in vasca da bagno, Bernardo Bertolucci che si tira gli occhi per fare il cinese), gli stilisti, gli scrittori.
Fonte: frammenti, scheda n°147289 (2007)

Uno dei momenti più semplici e poetici che m´abbia toccato l´anima l´ho conosciuto in Urlo di Pippo Delbono, quando dopo tanti scambi di idee per contaminarci (io e lui con quel quaderno di appunti potremmo fare uno spettacolo a parte) s´è deciso che in scena avrei anche giocato a calcio con Bobò, con una palla di stracci.
Fonte: Rodolfo Di Giammarco, la Repubblica 5/8/2007

2004
Bobò è uno degli attori della compagnia di Pippo Delbono, attore, regista, autore e inventore di teatro. [Pippo Delbono] Nato a Varazze 47 anni fa e ha cominciato quando ne aveva 5 e faceva Gesù Bambino nel teatrino della parrocchia. Ha vissuto on the road sulle strade d’Italia e del mondo, ha studiato teatro in Oriente, nel mitico Odin Teatret in Danimarca, a Wuppertal con Pina Bausch. «Residente» nello Stabile di Emilia e Romagna; aprirà la stagione del Teatro di Roma su invito di Giorgio Albertazzi. I suoi spettacoli si chiamano La Rabbia; Barboni; Il silenzio; Gente di plastica; L’Urlo. In Italia, dice Delbono, «sono passati quasi inosservati». Ma da due anni riempiono le sale del mondo, soprattutto francesi. Parigi, luccicante e snob, gli ha offerto per un mese uno dei suoi teatri più belli. E gli intellettuali di destra e di sinistra si sono messi in coda.
Delbono è anche lo scopritore di Bobò. Sei anni fa, ad Aversa, dov’era rinchiuso da quasi mezzo secolo, lo hanno colpito i suoi gesti che sono le sue parole. Tra attori bravissimi e rigorosi (Lucia Della Ferrera, Gustavo Giacosa, Pepe Robledo) Bobò è diventato con naturalezza attore di un teatro che Delbono definisce «non sperimentale, ma popolare». Con un ragazzo Down (Gianluca) e un vero barbone (Nelson) che assomiglia a Samuel Beckett ha portato sul palcoscenico «la strada e la vita» perché il teatro, dice Delbono, «dev’essere un luogo di verità: sogni, amore, rabbia, poesia. Gli uomini, così come sono».
Fonte: Cesare Martinetti La Stampa, 21/05/2004

2002
[Umberto Orsini] [...]Attore della parola, come lui si definisce, si è innamorato del teatro di ricerca di Pippo Delbono.
Fonte: frammenti, scheda n°115433 (2002)