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 2010  settembre 09 Giovedì calendario

FALLIMENTO BLUTERMA, BIASI INDAGATO DAI PM IPOTESI DI BANCAROTTA PREFERENZIALE - MILANO

Non c´è pace per i grandi soci di Unicredit. La Procura della Repubblica di Teramo avrebbe notificato un avviso di conclusione di indagini preliminari a Paolo Biasi, presidente della Fondazione Cariverona (titolare del 4,98% di Piazza Cordusio) indagato con l´accusa di bancarotta preferenziale nell´ambito del fallimento della Bluterma, azienda abruzzese specializzata nella produzione di radiatori.
Il sostituto procuratore Bruno Auriemma avrebbe acceso il faro sul passaggio da Bluterma a Biasi Spa di 4,37 milioni di euro di crediti verso clienti avvenuta nel corso del 2005, anno in cui (in data 22 dicembre) il presidente dell´ente scaligero ha ceduto il 100% della Bluterma alla mantovana Celi. La cessione - spiega il bilancio dell´azienda di Colonnella, provincia di Teramo - serviva a chiudere «gli accordi di cash pooling con l´ex controllante», vale a dire il servizio di tesoreria gestito direttamente dalla cassaforte di Biasi. L´ipotesi dei pm è che Biasi si sia messo in tasca crediti "solidi" (verso clienti terzi) riducendo la sua esposizione verso la Bluterma, che nel 2005 perdeva 3 milioni su nove di fatturato, e fu costretta due anni e mezzo più tardi a portare i libri in tribunale proprio per la crisi di liquidità che non consentiva di pagare gli stipendi ai dipendenti. La cessione di crediti, tra l´altro, era avvenuta con la formula del pro-solvendo: la piccola azienda abruzzese, in sostanza, era tenuta a rimborsare la Biasi Spa dei crediti che non fossero stati eventualmente onorati dai suoi ex-debitori.
Il passaggio di proprietà di fine 2005, tra l´altro, è stato oggetto di un paio di esposti in Procura anche da parte dei lavoratori. Le rappresentanze sindacali hanno chiesto ai magistrati di accendere un faro sulla reale proprietà della Celi, ventilando l´ipotesi di una vendita fittizia chiusa solo per togliere le castagne dal fuoco al presidente della Fondazione Cariverona. Secondo i rappresentanti dei lavoratori, tra l´altro, la titolarità degli immobili (Bluterma era finanziata da Unicredit, Popolare Verona ed Efibanca) e delle linee di produzione sarebbe rimasta nell´ambito delle transazioni definitive in carico alla stessa Biasi Spa. I curatori fallimentari - che in una prima fase avevano pensato di far scattare le revocatorie su questi beni - avrebbero poi concordato con l´azienda veneta il loro uso gratuito per tre anni per evitare di accollarsi i mutui sugli impianti.
Biasi è da 17 anni al vertice della Cariverona, e proprio in questi giorni (il 17 settembre è convocato un consiglio) si fanno i giochi per la sua rielezione, data da molti osservatori come probabile. La sua azienda di famiglia, la Biasi Spa, dopo aver perso 58 milioni negli ultimi tre anni e aver visto il suo giro d´affari scivolare sotto i 100 milioni di euro è stata costretta a una liquidazione pilotata dalle banche per rimborsare almeno in parte i suoi 90 milioni di debito. Tra i prestatori principali c´è di nuovo Unicredit. La liquidazione dell´azienda, che venderà il suo patrimonio immobiliare per rimborsare i creditori, è stata affidata a Eugenio Caponi, pure vicepresidente vicario - in questo groviglio di conflitti d´interesse - della Fondazione Cariverona.