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 2010  settembre 10 Venerdì calendario

Per Massimo Donelli da parte di Giorgio Dell’Arti Fiat. La Fiat spende 120 miliardi l’anno in telefonate

Per Massimo Donelli da parte di Giorgio Dell’Arti Fiat. La Fiat spende 120 miliardi l’anno in telefonate. Ministeri. I ministeri italiani spendono 282 miliardi l’anno in telefonate (al primo posto il ministero della Pubblica Istruzione). Bollette. La Telecom ha appurato (ricerca di Leopoldina Fortunati) che l’arrivo della bolletta a casa provoca discussioni solo in una famiglia su cinque. Corridoio. Gli italiani tengono il telefono soprattutto in corridoio o nell’ingresso (47,8 per cento). In piedi. Il 50 per cento degli italiani telefonano stando in piedi, il 39,6 per cento stando seduti, il 2,4 per cento sdraiati, il 7,2 per cento non sa rispondere oppure "come capita". A chi? Gli italiani telefonano nell’ordine: agli amici, ai genitori, agli altri parenti. Preferiscono essere chiamati che chiamare. Genitori. I genitori telefonano ai figli più di quanto i figli telefonino ai genitori Martelli. Ai tempi della Prima repubblica, lo stupore di Martelli che, ospite di Funari in tv, sentì che s’erano collegati con sua madre e che lei gli diceva: «Perché non mi telefoni mai?» Prima frase. Prima frase pronunciata al telefono: «Signor Watson, può venire? Ho bisogno di lei» nel 1876 da Alexander Graham Bell al suo assistente dall’altra parte del filo. Testimone un gruppo di cittadini convocati per mostrar loro che la nuova invenzione funzionava. Tre scatole. All’inizio il telefono era composto di tre scatole sovrapposte, con generatore, manovella, campanello, tubo per parlare, ricevitore. I venditori americani pensavano che fosse utile per trasmettere musica o cronache di partite di football. La gente, stupita soprattutto che si potesse ascoltare la voce della zia. Negli uffici la resistenza ad adottarlo per gli affari era notevole, meglio il telegrafo o la posta che lasciano tracce scritte. Qualche ricco se lo fece mettere per chiamare casa. Il maggiore impulso venne dai contadini, che vivevano in fattorie isolate e si consorziarono per usare le linee. Satelliti. Iridium è il sistema di comunicazione mondiale satellitare che sarà attivo da settembre 1998. Si baserà su 66 piccoli satelliti operativi, più 6 di riserva, in orbita bassa, circa 700 km di altitudine. Questi sostituiranno i pochi e grandi satelliti in orbita geostazionaria a 36 mila chilometri che si usano ora. Dei piccoli satelliti 22 sono già stati lanciati. Il sistema è stato sviluppato dall’americana Motorola e ha tra i suoi partner anche Telecom Italia. Permetterà di unificare i diversi sistemi telefonici mondiali, come l’europeo Gsm e l’americano Amps. Da qualsiasi zona del pianeta si potrà allora comunicare con un solo prefisso telefonico ottenendo l’integrazione della chiamata ai sistemi locali. Inoltre con piccoli terminali si potranno scambiare dati. Costo delle comunicazioni: 1,75 dollari al minuto, circa 2.500 lire. Abbonamento sui 50 dollari al mese (meno di 100 mila lire). Tortelloni. «Lo scorso anno - stavamo in America -, presa da un raptus, gli ho cucinato i tortelloni fatti in casa in collegamento telefonico con le mie due nonne in Italia. Ci abbiamo persino fatto un servizio fotografico. Luciano mi ha preso in giro per tre giorni: “Ci è costato diecimila dollari di telefono!”» (Nicoletta Mantovani, compagna di Luciano Pavarotti). Cabina. Chiamare da una cabina telefonica è più costoso che chiamare da casa. Cinque minuti da casa: 453 lire. Cinque minuti dalla cabina: 600. Hitchcock. «Girerei volentieri un intero film in una cabina telefonica. Immaginiamo una coppia di innamorati in una cabina. Le loro mani si toccano, le bocche si uniscono e accidentalmente la pressione dei corpi fa in modo che il ricevitore si sollevi e apra la linea. Ora, all’insaputa della coppia, la centralinista può seguire la loro conversazione intima. Il dramma ha fatto un passo avanti» (Alfred Hitchcock a François Truffaut). Amsterdam. Alla birreria Bulldog di Amsterdam cabine attrezzate con sottofondi rumorosi di stazioni, aereoporti, autostrade, ecc. per consentire ai mariti di far credere alle mogli che stanno dove non stanno. In cabina, volendo, anche una linea telefonica per parlare con un confessore. Spesso gli uomini vanno lì senza amante, solo per passare la serata con gli amici. Inghilterra. In Inghilterra, essendo stato istituito un Telefono Maschio, in poco tempo arrivarono un migliaio di segnalazioni relative a violenze di femmine sui loro partner. Oscene. Telefonate oscene in Gran Bretagna: 25 milioni l’anno. Di queste, cinque milioni riservate ai maschi (dati British Telecom). Italia. Un italiano su otto ha risposto almeno una volta nella sua vita a telefonate di maniaci sessuali. Più della metà (56,4 per cento) ha alzato la cornetta e s’è sentito insultare. Vittime di scherzi telefonici: il 62,4 per cento. Roberto da Roma. “Buongiorno, sono Roberto di Roma. Io volevo dire soltanto una cosa. Se siete tutti capaci di dire parolacce tipo cazzo, porca puttana e volgarità del genere perché non mi chiamate? O comunque cercate di venire da me?” (telefonata a Radio Radicale, ottobre-dicembre 1993). Psicanalisti. Gli psicanalisti di Manhattan che, non avendo più tempo da perdere in sedute vis-à-vis, teorizzano la superiorità della visita per telefono che permetterebbe di evitare il contatto personale («dannoso»). Cifra guadagnata per ogni chiamata: 150 dollari (270 mila lire). Tognazzi. Nella sua casa romana Tognazzi fece dipingere il soffitto di rosso scarlatto, sopra vi scrisse a caratteri cubitali bianchi il numero telefonico del suo cardiologo. Vandali. Apparecchi telefonici pubblici distrutti a Roma in un solo anno prima dell’introduzione delle schede telefoniche: 5.485 (in lire due miliardi e mezzo). Valori dei gettoni e delle monete rubati dalle cassette: un miliardo e settecento milioni. Danni dopo l’introduzione delle schede telefoniche (quando c’erano ancora solo 13 mila apparecchi): 235 milioni. Spiccioli rubati: 62 milioni. Biodegradabilità. Tempi di biodegradabilità sulla Terra di una carta telefonica: 1.000 anni. Carte telefoniche. Secondo un’indagine Adusbef del maggio scorso, l’attesa media per una carta ricaricabile è di 90 giorni. Le prenotazioni di carte ricaricabili sono mediamente soddisfatte al venti cento. Nei punti vendita ci sono in deposito almeno mezzo milione di richieste. Al Sud e Centro Italia ci sarebbe un mercato nero delle carte telefoniche ricaricabili (vendute a un prezzo maggiorato dal 40 al 100 per cento). Mara Venier. Mara Venier consiglia di dare senz’altro il telefonino ai figli, specie se femmine, ma sempre con la scheda telefonica. Pile. I telefonini italiani producono ogni anno 4 milioni di pile scariche da smaltire su un totale di 400 milioni. Peso 15.000 tonnellate. La raccolta si effettua solo in alcune regioni e riguarda il 30% delle vendite. Telefonini. Incremento degli abbonamenti ai telefonini in Italia nel 1995: 73 per cento (il tasso più alto al mondo). Numero di telefonini alla fine del 1995: 3.863.000 (467 mila Gsm). Alla fine del 1996: 5.700.312 (+47%). Previsione sull’agosto del 1998: 7,7 milioni di clienti. Bolletta media di un utente di telefonino: seicentomila lire. Profitti. Incassi Telecom Italia nel 1996 per i soli diritti di interconnessione: 1.186 miliardi da Tim, 451 miliardi da Omnitel. La media dei costi di interconnessione alla rete di telefonia fissa, che in Italia è gestita da Telecom, è tra le più alte d’Europa (90 lire in media) e degli Stati Uniti (80 lire, con un cambio lira-dollaro fissato a 1.700 lire). I costi complessivi dei servizi radiomobili italiani sono tra i più alti d’Europa: in base alle tariffe della seconda metà del ’96, un minuto di conversazione dai nostri telefonini (Tim e Omnitel hanno tariffe quasi analoghe) ha un costo medio di 800 lire, a cui si deve aggiungere l’Iva al 19 per cento. Siamo superati solo da Belgio e Francia (rispettivamente: 1000 e 800 lire al minuto, dati Adusbef giugno ’97): America. In America l’utente medio del telefonino guadagna 100 milioni l’anno, ha 39 anni, per il 53 per cento è uomo e per il 47 per cento donna. Il 40 per cento dei nuovi abbonati adopera il telefonino per motivi di sicurezza (chiamate alla polizia, mamme preoccupate di dove sono i figli o di come stanno i genitori anziani, ecc.), il 36 per cento lo usa per motivi di lavoro, il 21 per cento per chiamare gli amici. In calo l’uso affari, in crescita l’uso sicurezza. Segreterie telefoniche. Musiche più incise nelle segreterie telefoniche: le sinfonie di Mozart, “Le quattro stagioni di Vivaldi”, “Lo schiaccianoci” di Ciaikovski, “Per Elisa” di Beethoven, brani vari dei Beatles, le colonne sonore di Gershwin e i classici del jazz. Uffici, aziende ed enti pubblici preferiscono la musica classica perché non soggetta ai diritti d’autore che ora la Siae (Società italiana autori ed editori) impone sulle segreterie telefoniche di società e uffici. Siccome è impossibile controllare quali musiche vengono utilizzate e per quanto tempo, le aziende devono chiedere l’autorizzazione, depositare il nastro e pagare un canone forfettario di 70 mila lire l’anno. In Italia le segreterie telefoniche sono circa tre milioni e mezzo (nell’’88 erano 700 mila). La scelta dei brani musicali per l’attesa cade quasi sempre sui classici perché devono piacere al maggior numero di persone possibile: brani che stimolano la calma, che hanno in comune il tratto della nostalgia. Musica. Somma spesa ogni anno dagli italiani - e incassata dalla Telecom - per le musichette d’attesa dei centralini telefonici: mille miliardi (32 mila lire ad adulto). Su cento chiamate cinque si imbattono nelle attese musicali, con un addebito medio di tre scatti. Secondo l’Adusbef, che ha fatto i calcoli, in un mese ogni italiano colleziona dieci minuti di attesa. Stelle e strisce. Nel 1984 un sondaggio condotto dalla Gallup dimostrò che la maggioranza degli americani riconosceva con maggiore facilità il marchio della compagnia telefonica At&T (una campana gialla) che la bandiera americana. Mondo. In Italia tutti hanno il telefono, ma nel mondo ci sono solo 12 linee ogni cento abitanti. Ragione fondamentale per cui il telefono è il maggior business dei prossimi anni. Per esempio: linee telefoniche ogni 100 abitanti in Azerbaijan: 9,5; in Polonia 10,3: in Georgia 10,8; in Romania 10,9; in Ungheria 12,3; nell Repubblica Slovacca 15,4; in Russia 16,1; in Ucraina 16,4; in Bielorussia 17,5; nella Repubblica Ceca 17,6. Prefissi. La fortuna di Monaco, un tempo accorpata alla Francia, e infine indipendente dal punto di vista telefonico grazie alla caduta del Muro di Berlino, che lasciò liberi prefissi dal 370 al 379 in uso alla Germania Est. Il Principato si prese il 377 e lo cominciò a far funzionare dall’anno scorso. Spesa sostenuta per l’operazione: 250 milioni di franchi (72 miliardi di lire). Introvabile. «Sono pieno di telefoni per questa ragione: mi si può cercare da un sacco di parti senza trovarmi mai» (Oliviero Toscani). Fellini. Bernardino Zapponi, squillando il telefono e sentendo una voce che chiede: «C’è Fellini?», risponde sempre: “Sì, c’è”. Ore. «Conduco una vita semplicissima. Mi siedo sul divano e lascio spazio ai miei capricci. Quello attuale è di tornare a casa e parlare al telefono per ore» (Keanu Reeves). Previsioni d’inizio d’anno. Lettera di un Giangallo alla veggente Lisa Morpurgo, e stampata dalla rivista “Sirio” all’inizio di quest’anno: «Tempo fa, considerando il transito di Saturno in Pesci, lei ipotizzava una crisi dell’uso dei telefoni cellulari per l’effetto negativo sui Gemelli-terza casa». Risposta di Lisa Morpurgo: «Conosco amici svizzeri che dopo le prime due bollette della Telecom hanno disdetto il contratto e venduto il telefonino. Prevedo che il trigono di Urano ai Gemelli continuerà ad aumentare le vendite dei cellulari, mentre l’opposizione di Plutone moltiplicherà gli scandali, le intercettazioni, le denunce e i ricatti legati all’uso del telefono».