Giorgio Dell’Arti, Panorama senza data ma maggio-giugno 1998, 10 settembre 2010
Per Umberto Brindani e Marco Gregoretti Dati su prostituzione e scambismo Rapporto Asper-Cafaro. Campione di 2
Per Umberto Brindani e Marco Gregoretti Dati su prostituzione e scambismo Rapporto Asper-Cafaro. Campione di 2.537 intervistati, dati raccolti tra la fine del 1997 e l’inizio del 1998: le donne che hanno ammesso di avere pagato per un rapporto sessuale sono il 7,5%. All’interno di questa percentuale le preferenze si sono così divise: Prostituti: 2,4% Travestiti:7,5% Lesbiche mercenarie: 16,6% Trans: 2,6% Accompagnatori-gigolò: 5,1% Minorenni: 0,7% Massaggiatori: 14,5% Coppie: 2,5% Altro: 47,8% Solo l’11,6 % delle donne che ricorrono ai mercenari lo fa abitualmente. Nel 1992 il 6,4 per cento delle donne aveva pagato per avere rapporti. Nel ‘97 il 7,5. Il 38,2 dei maschi intervistati ricorre alle prostitute. Lo scambio è praticato dal 6,7 % delle coppie. Pia Covre: Per Pia Covre, segretaria del comitato per i diritti civili delle prostitute la percentuale delle donne che frequentano i prostituti è assolutamente trascurabile. Anche il fenomeno delle coppie che cercano un “terzo” a pagamento non ha rilevanza. EUROSTAT Eurostat, l’ufficio europeo di statistica, sta lavorando ad un nuovo modello di calcolo del Pil che tenga conto anche dell’economia sommersa. Secondo il settimanale tedesco “Focus” la nuova procedura contabile potrebbe includere i proventi delle attività illecite come il traffico di droga e la prostituzione. Motivo della riforma: un trucco per rendere più facile il rispetto dei criteri di convergenza necessari per far parte della moneta unica. Si tenga conto che mafia, camorra, ‘ndrangheta e sacra corona unità fatturerebbero in Italia più di centomila miliardi l’anno. Prostituzione: Oltre il 60% delle prostitute di strada che operano in Italia sono straniere. Respinte ai margini da prostitute straniere e transessuali, molte lucciole italiane sono passate al lavoro a domicilio. Le stime più attendibili parlano di 26 mila ragazze straniere per un business da capogiro, tremila miliardi l’anno (200 solo a Roma). Secondo una ricerca dell’associazione Parsec di Roma, presentata alla Conferenza Internazionale sulla prostituzione tenutasi a Vienna nel giugno scorso, al Nord ci sono tra le 8.800 e le 11.300 prostitute (2.000 a Milano), 7.000 al Centro (3.000 a Roma). Nel Sud sarebbero 5.000/6.800 (1.000 a Napoli). La prima ondata migratoria avvenne nel biennio 89/90 dai paesi dell’est (soprattutto Polonia), nel 91/92 seconda ondata, protagoniste nigeriane e, in misura minore, peruviane e colombiane. Le albanesi sono arrivate con la terza ondata, nel 93/94. Mediamente si tratta di ragazze nubili, nella fascia dí età tra i 14 e i 18 anni, seguita da quella 19-24. Le più giovani sono nigeriane e albanesi. Italia. Prostitute presenti in Italia al 20 settembre 1958 (entrata in vigore della legge Merlin): 2.705, suddivise in 567 case. Prostitute presenti in Italia oggi: 300 mila, di cui 32 mila sieropositive e 26 mila straniere (extracomunitarie). Fatturato complessivo annuo della prostituzione in Italia oggi: trentamila miliardi di lire. Leila: Leila, trans romano trentenne racconta: “Mi capitano spesso coppie; arrivano insieme, in macchina, si contrattano le prestazioni e poi, se si trova un accordo, salgo in macchina. È difficile fare un identikit. Di solito sono commercianti, professionisti, gente comunque ben fornita di denaro. Un tempo andavano di moda trans, passivi, molto femminili, ora invece per lavorare bisogna essere anche attivi. Una grande percentuale dei clienti, e anche delle coppie si accontenta magari di guardare. Nei club privé non ci sono mai andata, ma so di colleghe che sono state chiamate per fare animazione. Magari sul momento non hanno avuto rapporti, ma hanno stretto contatti che gli sono serviti in seguito. Insomma, hanno allargato il giro della loro clientela”. Contagio. Rischio di contagio tra uomo e donna sieropositivo: secondo l’immunologo Fernando Aiuti varia da 1/300 a 1/500. Secondo il dottor Stefano di Vella, dell’istituto superiore di sanità è più realistico calcolare le possibilità di contagio in 1/600. Aids in Italia. Tossicodipendenti: 25.576. Omosessuali: 5161. Eterosessuali: 5977. Le prostitute sieropositive sono trentaduemila. Rapporti senza protezione. A parole tutte le prostitute assicurano di avere solo rapporti protetti ma poi, se il cliente è disposto a pagare un extra consistente cedono tutte. Di solito è sufficiente raddoppiare la tariffa base. Profilattico 1. Secondo Pia Covre, da anni portavoce delle prostitute italiane insieme a Carla Corso, il 43 per cento dei clienti chiede un rapporto non protetto. Pur di ottenerlo sarebbe disposto a pagare il triplo. Profilattico 2. Secondo la Lila (lega italiana lotta Aids), in base ad una verifica fatta nelle principali città italiane, l’82 per cento delle prostitute contattate avevano con sé i preservativi, ma solo il 3 per cento dei clienti si era portato il profilattico. Austria. In Austria da un po’ di tempo si può aprire un bordello. Basta chiedere l’autorizzazione, la licenza e sottoporre il personale a controlli sanitari periodici. Ovviamente l’attività viene normalmente tassata. Rapporti mercenari: Il 30% delle prostitute hanno avuto una interruzione della gravidanza nell’ultimo anno. Il 35% delle prostitute dichiara che almeno una volta alla settimana capita che si rompa il profilattico durante il rapporto. Il 58% delle prostitute acquista profilattici difettosi o scaduti da rivenditori non autorizzati. L’età media delle prostitute italiane è di 33 anni. 30 anni di media per le sudamericane, 25 per le ragazze che vengono dall’ Est europeo e 23 anni per le africane. Case chiuse A Saratov, sulle rive del Volga, un milione di cittadini aspetta da un giorno all’altro l’apertura della prima casa di tolleranza russa. Per il ritardo cronico con cui le aziende cittadine pagano gli stipendi ai dipendenti, il “ business “ del sesso attira pericolosamente un numero sempre maggiore di ragazze e donne meno giovani. Gli economisti hanno calcolato che se la prostituzione fosse legalizzata, nelle casse pubbliche di Saratov finirebbe ogni mese l’equivalente di 160 milioni di lire: una somma sufficiente a pagare gli stipendi dei 300 mila fra medici ed insegnanti della città.