M.F., Novella 2000, n. 36, 09/09/2010, pp. 70-71, 9 settembre 2010
Per dire “sì” come l’attrice inglese Emily Blunt e il suo collega John Krasinski o il calciatore Waelsey Sneijder e la modella Yolanthe Cabau, davanti a circa 400 invitati in una villa o in una location privata (come Villa d’Este della Blunt), allestita e organizzata come si deve, dai fiori alle candele, dalla musica al catering, dalle hostess alle guardie del corpo, dai gazebo ai bagni con la carta igienica profumata, non si spendono meno di 250 mila euro
Per dire “sì” come l’attrice inglese Emily Blunt e il suo collega John Krasinski o il calciatore Waelsey Sneijder e la modella Yolanthe Cabau, davanti a circa 400 invitati in una villa o in una location privata (come Villa d’Este della Blunt), allestita e organizzata come si deve, dai fiori alle candele, dalla musica al catering, dalle hostess alle guardie del corpo, dai gazebo ai bagni con la carta igienica profumata, non si spendono meno di 250 mila euro. Lo stesso vale per chi, come Megan Fox e Brian Austin Green, opta per un “sì” alle Hawaii. Qui, anche se si sta a piedi scalzi, le stoffe leggere, il buffet di crostacei e gli alberi di luce con trionfi di candele non raggiungono meno di 250 mila euro (viaggio escluso). Se si è di stirpe reale come Nikolaos di Grecia e Tatiana Blatnik, invece, le cifre cambiano e si aggirano attorno ai 450 mila euro per soli 350 invitati. Anche perché in questi casi scatta l’etichetta, affidata a un maestro di cerimonia: la chiesa deve essere allestita in modo impeccabile, gli chef sono almeno quattro e di fama internazionale e la sposa ha ben due abiti a sua disposizione, entrambi con un velo superiore ai quattro metri, per essere libera di scegliere fino all’ultimo momento. Noblesse oblige.