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 2010  settembre 09 Giovedì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "D’AGOSTINO, ROBERTO"


Ricerca fatta con "D’AGOSTINO "

Cesara Buonamici, ribattezzata "Sora Cesira" da Roberto D’Agostino, […].
Claudio Sabelli Fioretti, "Corriere della Sera", 25/8/2002 a pagina 16.

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[SIRCHIA GIROLAMO] Roberto D’Agostino lo bolla col nomignolo di ”Sirchia-pone” […].
Gian Antonio Stella, ”Corriere della Sera” 6/2/2005 – Scheda Parrini su SIRCHIA Girolamo

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[RENZO ARBORE:] «[…] Per Quelli della notte ho voluto tutte facce nuove. Alcuni sono tra i miei amici più cari, come Roberto D’Agostino e Marisa Laurito, e quando ci incontriamo, come con Giorgio Bracardi e con Andy Luotto, azioniamo meccanismi di sintonia che ci fanno sorridere […]».
Aldo Cazzullo, ”Corriere della Sera” 7/12/2003 – Scheda Parrini su ARBORE Renzo

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[…] La giunta comunale veneziana ha presentato un progetto che prevede la costruzione di un tunnel sotto la Laguna: attraverserà il canale della Giudecca, a 15 metri di profondità, per 330 metri di lunghezza […]. L’Assessore all’Urbanistica Roberto D’Agostino: «E’ un’opera tutto sommato semplice, senza particolare impatto ambientale e di costo contenuto. Gli ingressi degli ascensori potrebbero sfruttare gli stessi pontili dei vaporetti. Il biglietto consentirebbe di rientrare dei costi entro pochi anni».
Mario Lollo su La Stampa del 28/10/01 a pagina 10.

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[…] Roberto D’Agostino, per non cadere in tentazione, i cibi li tiene tutti impacchettati ("Combatto contro il girovita").
Donatella Marino su Panorama del 26/07/01 pagina 162.

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[…]«Questa dei Vip, della vipperia, è la moda più vecchia, stupida e volgare che c’è in Italia. Non sopporto la maleducazione, l’ignoranza. Detesto il clima delle prime romane, dove lo spettacolo deve cominciare con un’ora di ritardo per aspettare che i fotografi la smettano di scazzottarsi intorno alla biondona di turno e al suo fidanzato calciatore o dirigente televisivo, o per aspettare che un D’Agostino la smetta di inveire sulle maschere che non gli danno il posto migliore […]» (l’attore Luca Barbareschi).
Daria Egidi –Scheda 44277

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[…]Roberto D’Agostino innaffiò con un bicchiere d’acqua Vittorio Sgarbi, prendendolo quindi a schiaffi […].
Pietrangelo Buttafuoco, Il Foglio 29/12/2000 a pagina 2

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«[...] Roberto D’Agostino [...] Nel suo cliccatissimo sito di gossip, Dagospia, è stato il primo a definire ”Tavor” [...] Guido Gentili. [...]»
Tino Oldani, ”Panorama” 2/8/2001

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I duelli di Vittorio Sgarbi. […] Il più famoso con Roberto D’Agostino: lui, in diretta televisiva, gli lanciò un bicchiere d’acqua, lui replicò con uno schiaffo: «La gente, oggi, ricorda quell’episodio al contrario. Mi dicono: "Accidenti, che sberla hai dato a D’Agostino, quella sera". Sarà perché io, ormai, sono visto come prototipo di prepotente».
re.ri., la Stampa 21/2/2005, pag. 29.

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[…] BUCARELLI Angelo. Noto al grande pubblico per la relazione con Edwige Fenech […] lo si incontrava alle cene di chi, ai tempi, stava dietro le quinte del circolo mediatico, come Roberto D’Agostino, Irene Ghergo e Paolo Giaccio.
Claudio Sabelli Fioretti, ”Sette” n. 36/2000 – Scheda Parrini su BUCARELLI Angelo

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[AMBRA ANGIOLINI:] «[…] Ricordo i pianti quando uscì un articolo di Roberto D’Agostino intitolato ”Generazione XXL”. L’equazione era: grassa, quindi perdente».
Vanity Fair 12/05/2005, Candida Morvillo

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WEBER Ela. Conduttrice tv «Tutta colpa della noia di un’estate in città. E di quella smania di mettere ordine tra le carte che all’inizio di settembre 2002 fa cadere tra le mani di Roberto D’Agostino una vecchia copia di ”Playman”: numero 7 del 1993, pagina 42, due donne che si baciano, posa spinta, nessuna didascalia. ”Ma questa è Ela Weber!” sobbalza D’Agostino. Detto, fatto. Il giorno dopo quella foto sbuca sul suo sito internet Dagospia, la bibbia del gossip. Titolo spinto, come l’immagine: ”Playman – Playlesbo. Ela Ela trallalà: quando la Weber non aveva ancora le tette e giocava ancora con le bambole”. Quella donna su ”Playman”, però, non era la presentatrice tedesca. E [...] D’Agostino è stato condannato dal tribunale di Roma a pagare 76 mila euro come risarcimento per diffamazione. D’Agostino ammette l’errore: ”Ho sbagliato a non controllare la foto prima di pubblicarla. Sembravano due gocce d’acqua, lo giuro”. [...] Lei risponde con freddezza, però: ”A Roberto ho offerto di trovare un accordo prima che partisse la causa ma lui non si è mai dimostrato disponibile. Sarebbe bastato un segnale. Ora è troppo tardi, c’è una sentenza. Quell’episodio mi ha fatto star male, mi ha rovinato la carriera e la vita privata”. All’epoca la Weber aveva appena finito di partecipare a Domenica in, la grande occasione della sua vita: ”L’anno dopo – racconta – il contratto non mi è stato rinnovato e l’episodio di Dagospia ha certo influito: quella foto non poteva essere tollerata da un pubblico di famiglie come il mio”. Secondo la presentatrice, quel bacio non suo fece saltare anche una serie di contratti pubblicitari, tanto che la richiesta iniziale di risarcimento era di 210 mila euro, il triplo di quanto ottenuto. Il tribunale di Roma, però, non ha riconosciuto alcun danno alla carriera della Weber: i ”fatti non possono ritenersi provati», si legge nella sentenza, né sui contratti saltati nè ”su mancate offerte di lavoro”, considerando anche che il ”guadagno nel mondo della pubblicità e dello spettacolo è estremamente oscillante poiché legato a fattori imprevedibili”. I 76 mila euro sono la stima del cosiddetto ”danno esistenziale”: ”Le testimonianze raccolte – ha stabilito il giudice Marta Ienzi – hanno provato che Ela Weber non ha più avuto il coraggio di frequentare amici, si è astenuta dal frequentare sfilate di moda ed eventi mondani, non ha più provveduto alle ordinarie faccende domestiche di cui fino a quel momento si era occupata in prima persona”. [...]»
Lorenzo Salvia, ”Corriere della Sera” 21/9/2005

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[ALBANO:] «[…] Ricordo il libro di Arbore e di D’Agostino, Il peggio di Novella 2000. Mi accusavano di aver chiuso Romina in una masseria del sud Italia a guardare le galline e a vendere le pentole».
Corriere della Sera Magazine 06/10/2005, pag.52-58 Claudio Sabelli Fioretti

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[…] Billè, che quell’ormai insopportabile goliarda di Roberto D’Agostino chiama don Bignè […].
A. Statera, la Repubblica 19/9/2005

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Un nuovo status symbol per i vip, secondo Antonella Piperno di Panorama, è rappresentato dal numero di citazioni del proprio nome su Google. […] Roberto D’Agostino 11.200 (Dagospia 184 mila), […].
Antonella Piperno, Panorama 13/10/2005

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Mode e modi del prossimo anno? […] Roberto D’Agostino (direttore del sito ”Dagospia”): «Non ci sono più i personaggi. L’unica cosa su cui varrebbe la pena spettegolare è Colombo che prende la coca a 83 anni. Guarda gli inglesi cos’hanno fatto col sesso di Carlo o con Michael Jackson. Quella è stampa popolare».
Come sarà il 2004. Politica, economia, cultura, sport, costume: 66 italiani rispondono, Vespina

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[…] E se negli anni Settanta fumare era ancora in e negli Ottanta era già squallor, per dirla col D’Agostino cantore dell’edonismo d’allora, figurarsi che cos’è diventato nel salutismo dei Novanta o nel neoproibizionismo del Duemila.
Francesco Battistini Corriere della Sera, 23/12/2004

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[…] Umberto Pizzi da Zagarolo, come lo ha ribattezzato Roberto D’Agostino in arte Dagospia […] deve sgobbare per Dagospia.
"Da Roberto D’Agostino non ho mai preso una lira".
Allora perché collabora?
"Perché è l’unico modo per veder pubblicato subito il mio lavoro come voglio io. Dagospia è la rivoluzione mediatica. Non c’è stato niente di più nuovo, negli ultimi cinque anni".
Il Giornale, 22 gennaio 2006, pag.16 Stefano Lorenzetto

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[…] Tutti questi gioielli a chi appartengono? Ai Savoia: li hanno lasciati in deposito allo Stato, rispondono dallo studio di Giuseppe e Luigi Morbilli, i legali di fiducia della Famiglia. Però Dagospia, il sito internet di Roberto D’Agostino, ha reso noto on-line un resoconto verbale «dell’incontro avvenuto a Ginevra il 18 novembre scorso tra una delegazione di Palazzo Chigi, Vittorio Emanuele e il figlio Emanuele Filiberto, proprio al fine di definire il quadro del ritorno in Italia», com’è scritto sulla pagina intestata Presidenza del Consiglio arrivata non si sa come nelle mani di D’Agostino. Motivo del contendere: i Savoia dovrebbero ritirare il ricorso presentato a Strasburgo, in cui chiedevano la restituzione dei loro beni.
Pierangelo Sapegno La Stampa, 17/12/2002

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[ALBERTO ARBASINO] Tra i discepoli dichiarati ci sono Camilla Baresani, autrice del titolo-culto dell’estate Sbadatamente ho fatto l’amore, Roberto D’Agostino, massimo esempio di cinicone da terrazza romana, Maria Laura Rodotà, neo-direttora di ”Amica” […].
Camillo Langone, Il Giornale, 21/08/2002

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INDICE DEI NOMI DEL VOLUME: MARCO FERRANTE "CASA AGNELLI. STORIE E PERSONAGGI DELL’ULTIMA DINASTIA ITALIANA" MONDADORI 2007
Collocazione: A2
D’Agostino, Roberto, 142

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[…] Giovanna Melandri perduta in una danza frenetica nella villa africana di Flavio Briatore. La sua fotografia, dopo la goffa smentita inviata all’Espresso, esposta alla pubblica gogna nella Sodoma telematica di Roberto D’Agostino.
Il Foglio 10/2/2007

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Storia d’Italia attraverso la TV. Corriere della Sera Magazine 15 marzo 2007. 1985. […] Roberto D’Agostino, critico esperto dell’effimero, diventa profeta dell’Insostenibile leggerezza dell’essere […] Bibbia delle fashion victims del 1985 è Look parade, di Roberto D’Agostino, che racconta gli accessori imperdibili per le modaiole: top lucido alla Heater Parisi, fascetta asciuga sudore alla Donatella Rettore, short scoloriti alla Bertè, collant a rete di Cindy Lauper, corsetti imbullettati di Madonna (creati da Jean Paul Gaultier), orecchini vistosi alla Jo Squillo.
Corriere della Sera Magazine 15/03/2007, Aldo Grasso

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[GIANNI BONCOMPAGNI] Si alimenta solo di surgelati. «D’inverno e d’estate. Roba prelibata. Li servo anche ai miei molti amici. A parte Arbore e la Carrà, vedo Roberto D’Agostino, Irene Ghergo e il mio grande amico Freccero […]».
La Stampa 30/07/2007, pag.21 GIANCARLO DOTTO

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[…] C’è qualche famoso che ha fatto il boy-scout?
Tantissimi e di tutti i generi […]. A noi fanno impressione quelli che poi, nella vita, si son fatti la fama di cattivi. Per esempio […] Roberto D’Agostino, il terribile gossipparo di Internet.
Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport

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[IN ALTA SOCIETA’ DI CARLO ROSSELLA] Nemmeno a dirlo, ci sarà un sito di gossip seguito da tutta Roma: «Mi auguro che Roberto D’Agostino vorrà interpretare se stesso».
Corriere della Sera 23/08/2007, pag.47 Paolo Conti

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[…] E Riccardo Capecchi, ex boy scout [...] dirigente delle Poste in aspettativa nonché stretto collaboratore di Romano Prodi ed Enrico Letta, si è dimesso. Era sul volo blu delle polemiche, decollato da Milano dopo il gran premio di Monza con a bordo Francesco Rutelli e Clemente Mastella. […] La foto del funzionario di Palazzo Chigi, pizzetto e occhiali da studente, spunta al mattino sulle pagine online di Dagospia, titolo ”Non prendete quell’aereo”. I pettegolezzi politici di Roberto D’Agostino viaggiano veloci, cappuccino e cornetto e la storia del funzionario pizzicato a quota novemila ha già fatto il giro dei Palazzi. […] Pulito nel pensiero, nella parola e nell’azione come da decalogo del perfetto lupetto, affida la sua lettera di dimissioni proprio al sito che l’ha paparazzato col piede sulla scaletta. ”Volo, maledetto volo” manda in rete D’Agostino e s’incarica di ringraziare a nome degli italiani la vittima dello scoop. ”Gentile Capecchi, solo due parole per un gesto che Le fa onore: è Mastella che deve dimettersi da ministro, non Lei”.
Firmato, Dagospia 19 settembre 2007.

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Non si sono mica tutti scandalizzati. Anzi. «Fontana di Trevi Rossa. Finalmente! Evviva!», ha scritto domenica su La Stampa Ugo Nespolo, pittore e scultore della pop art, commentando il gesto dell’uomo col cappellino che ha versato nella fontana due litri di anilina. Gesto rivendicato con tanto di volantino: Ftm Azione Futurista 2007. […] «E’ incredibile quante e-mail mi siano arrivate in poche ore – racconta Roberto D’Agostino, l’inventore del sito Dagospia – Tutte a favore del gesto d’arte. In fondo, davanti a quell’immagine della fontana rossa, anch’io ho pensato: oddio, è risorto Andy Warhol!».
Fabrizio Caccia, Corriere della Sera 23/10/2007

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Tam-tam su Vespa: «Silvio lo vuole sindaco di Roma». […] «Corsa al Campidoglio: Silvio Berlusconi ha bussato alla porta di Bruno Vespa». Così ha scritto ieri il sito Dagospia. Il portale Internet, diretto da Roberto D’Agostino, è sempre più spesso in anticipo sui canonici organi di informazione […].
Libero 08/01/2008

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[…] Berlusconi che chiama per la prima volta Casini col nomignolo ”Pier Furby”, quello che gli ha appiccicato Roberto D’Agostino […].
Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport

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Si scalpita non poco, nel bosco e nel sottobosco editoriale, tra esordienti incazzati, aspiranti esordienti, blogger che vogliono pubblicare, scrittori che aprono blog, mitomani che ti scrivono lettere tacciandoti di aver alluso a loro in quel tal articolo, editori in cerca di best-seller. Roberto D’Agostino trascura il pettegolezzo culturale perché impazzirebbe perfino lui: Mario Desiati che lascia la Mondadori e "Nuovi Argomenti" per passare alla Fandango di Baricco e Veronesi, i quali hanno a loro volta lasciato la Rizzoli e la Bompiani, che è stata a sua volta mandata a fanculo da me, che sono a mia volta odiato da ogni altro perché sono io e non un altro. [Paolo Repetti].
Massimiliano Parente, Libero 7/10/2008

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[…] Persino Alfonso Signorini, televisivamente parlando, l’hai scoperto tu [PIERO CHIAMBRETTI].
«Questa è divertente. In Chiambretti c’è c’era una rubrica di gossip, tenuta da un certo D’Agostino, che avevo piazzato in una grotta nel sotterraneo del programma».
Andrea Franzetta, First

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[…] Fiorello. Che ieri sera nella seconda puntata del suo show (in platea an­che Afef, Marano e D’Agostino) ha scherzato con Rutelli. […]
Renato Franco, Corriere della Sera 4/4/2009, pagina 45

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[FRANCESCO MICHELI] Perché ha presentato a Milano il Cafonal di Dagospia? Ha voluto scandalizzare i benpensanti della sua città con un libro poco ortodosso?
«L’ho fatto perché stimo molto il fenomeno D’Agostino, che bisognerebbe studiare con il piglio dell’entomologo. Per capire come uno, da solo, abbia costruito un sito d’informazione che è un quotidiano punto di riferimento sui computer della classe dirigente».
Milano però è molto meno Cafonal.
«Rispetto a Roma quello di Milano è oscurantismo cantonale».
La sera della presentazione alla cena in casa sua, tra tanti giovani, c’era un tavolo che raggruppava alcuni dei più bei nomi dell’intellighenzia milanese. Sembravano pensionati di villa Arzilla […].
Paolo Madron, Il Sole 24 Ore 19/4/2009

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All’inaugurazione del ristorante di Filippo La Mantia all’Hotel Majestic a Roma: […] Anna Federici col marito Roberto D’Agostino.
Chi, 24 giugno 2009

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[…] Da anni ormai nell’ar­guta contesa di parole la mannaia ha sostituito il rasoio affilato di un Arbasino o dell’impertinente Roberto D’Agostino a cui si deve, tra gli ultimi nomignoli, il sublime Su-Dario Franceschini. La creativi­tà e l’originalità della battuta, in­somma stanno scivolando sul ter­reno militante del grossolano umorismo caricaturale d’antan.
Fernando Proietti, Corriere della sera 29/06/2009

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Anche quest’anno il Billionaire ha aperto i battenti con una festa durata 48 ore e un parterre d’eccezione […]. Le danze sono state aperte dalla hit ”Dagostrunz”, un pezzo creato dall’imprenditore Marco Del Viale, che ironizza su Roberto D’Agostino, il giornalista ideatore del sito Dagospia (commento di D’Agostino: «Ebbene sì, sono strunz e me ne vanto. Nella vita bisogna scegliere se essere servi o stronzi. Io sono stronzo. Questo Del Viale è amico di Della Valle. Diego non mi ha mai stimato. Ho anche saputo che voleva fare un sito Internet contro di me»). Il pezzo uscirà tra una settimana.
Gabriele Parpiglia, Chi, 8 luglio 2009

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[…] Umberto Pizzi, il geniale fotografo che con Roberto D’Agostino ha realizzato «Cafo­nal », il libro specchio dei nostri tempi […].
Aldo Grasso, Corriere della sera 16/7/2009

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TOILETTE Hanno fatto l’amore in bagno: […] Roberto D’Agostino a una festa in villa nell’unico bagno disponibile.
Gian Maria Aliberti Gerbotto, Strani Amori, Piemme Edizioni, 2009, 6,50 euro.

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[…] A Quelli della notte […] c’era pure lui, che oggi è il guru del gossip, ma allora faceva l’intellettuale: Roberto D’Agostino. In quella sgarrupata scenografia, attorniato da comparse in improbabile abbigliamento e ancor più improbabili cappelli, il nostro discettava di costumi e letteratura, di tendenze (che ancora non si chiamavano così) e controtendenze (quelle forse già sì). E chissà quali destini editoriali avrebbe avuto L’insostenibile leggerezza dell’essere di Milan Kundera, che aveva appena inaugurato la collana Fabula dell’editore Adelphi, se non fosse diventato il tormentone dei tormentoni, citato all’infinito dall’esilarante lookologo, che per pronunciare titolo e autore assumeva un piglio serio, quasi ispirato […].
Elena Loewenthal, La stampa 5/8/2009

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[…] Umberto Pizzi, il principe dei paparazzi che su Dagospia, il sito internet che s’è inventato quel ge­niaccio di Roberto D’Agostino, scarica le foto rubate alle feste dei politici italiani, «in quei trionfi di balli e di potere, di car­ne cruda e nuda, di mozzarelle mastica­te a bocca aperta...».
Fabrizio Roncone, Corriere della sera 13/8/2009

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[…] Se la prendono con Signorini, il quale sarebbe il «Richelieu», il «Mazarino» o addirittura il «Rasputin» di Berlusconi. Invece la colpa è tutta loro. Come spiega Roberto D’Agostino, che ieri su Dagospia ha ripreso con grande evidenza l’articolo della rivista bolognese. «Fa notare come la sinistra si sia allontanata dalla gente, dal popolo», spiega. «L’egemonia culturale è divenuta un’egemonia da salotto che riguarda un gruppo limitato di persone con la laurea. Oggi, invece, ”il popolo” è raggiunto da un giornale come Chi, non dall’Unità».
Francesco Borgonovo, Libero, 2/9/2009

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[…] Alla fine degli anni 50 la regina dei quotidiani era la cronaca nera, e i suoi intrecci con la politica: il caso Montesi, il caso Fenaroli, i coniugi Bebawi, i Casati Stampa, il boia di Alberga. Ma in parallelo nasceva un altro genere, intrecciato ma autonomo e destinato a grandi fortune, la cronaca di costume. Antesignana di Lina Sotis e di Maria Laura Rodotà, di Roberto D’Agostino e di Umberto Pizzi […].
Cinzia Leone, ”Il Riformista” 6/9/2009 – Scheda Parrini su BERENICE

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Repubblica, un tir carico di querele […]. E veniamo alle condanne, che nella maggior parte dei casi riguardano giornali e televisioni con l’ingresso a sorpresa, tra i grandi numeri e protagonisti, del sito Dagospia: un primato cui Roberto D’Agostino avrebbe rinunciato volentieri.
Filippo Facci, Libero 06/10/2009

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Una persona in vista come Elisabetta Tulliani, compagna dell’attuale presidente della Camere Gianfranco Fini – terza carica della Repubblica – dovrebbe scegliere meglio i suoi legali. Nella vicenda della rimozione dal Web delle foto che la vedevano con l’ex compagno Luciano Gaucci, infatti, il suo avvocato Michele Giordano ha stravolto del tutto la nota del Garante della Privacy emessa dopo il reclamo presentato dalla stessa Tulliani; poi quando la vicenda è diventata pubblica, ha dato del buffone a Roberto D’Agostino per le notizie pubblicate su Dagospia, anche se nel torto sembra essere proprio l’avvocato. […] Tradotto: la Tulliani può chiedere ai siti Internet che hanno pubblicato il video di non renderlo reperibile ai motori di ricerca […] I fatti precipitano sabato, il Fatto Quotidiano riferisce della missiva dell’avvocato arrivata ai blogger, e la notizia è ripresa da Dagospia che nei giorni successivi continua a seguire la vicenda. Ieri, l’av vo c a t o della Tulliani, scrive al sito di D’Agostino, e non le manda a dire: dopo aver dottamente illustrato la definizione di ”buffone ” secondo Wikipedia, scrive: ”Se aveste letto fin da subito il dispositivo del Garante, anziché preoccuparvi di vomitare insulti, avreste pure osservato – senza neppure tanto sforzo ”gr igio’ – in quanto chiaramente scritto, che il dispositivo obbliga unicamente a fare in modo che i motori di ricerca non indicizzino più le immagini con Gaucci. Pertanto, nessuno ha mai inteso vietare o censurare alcuna informazione. Ad eccezione ”de voantri’ che pure di istigare e provocare disinformazione, vi dimenate in pretestuosità prive di argomentazioni”. L’avvocato chiude con un guanto di sfida a Dagospia: ”Caro Dago, questa è la vera ”s fi d a ”: fare cronaca e non continuare a recitare da buffoni. Avv. Michele Giordano”. Questo scrive l’avvocato. Ma le carte dicono altro […].
Federico Mello, il Fatto Quotidiano 10/2/2010

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[A CASA DI MARIA ANGIOLILLO] Quasi una setta segreta i componenti, fino a quando Dagospia non le rovinò la festa, piazzandogli davanti al portoncino cena dopo cena Umberto Pizzi, un flash dopo l’altro ai big sulla Rampa Mignanelli, senza auto blu e quindi indifesi. La Angiolillo, soprannominata perfidamente da D’Agostino Maria Saura, si dannò per scoprire la talpa chiacchierona che spifferava la data dei suoi pranzi, controllando e incrociando la lista degli invitati seduta nel suo boudoir davanti allo strepitoso secrétaire di lacca rossa e oro, truccandosi nella salle de bain lillà. E consultandosi con alcuni dei suoi grandi suggeritori, Bruno Vespa, Carlo Rossella, Alfonso Dell’Erario, con i quali componeva il mix degli invitati, a seconda del momento e delle serate (tutte minuziosamente registrate in appositi diari, ah, averli!). Non ne venne mai a capo, semplicemente perché erano in tanti a dare la preziosa informazione sperando in future clemenze (di Dagospia).
Denise Pardo, L’espresso 18/3/2010

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[SUI CIRCOLI SPORTIVI] Dal suo osservatorio di Dagospia, Roberto D’Agostino commenta: «Cosa era rimasto al generone romano una volta preso il sopravvento dal punto di vista economico? Fare la parte del genero ricco che salva il palazzo patrizio. E diventare socio del circolo, accanto a quelli che hai salvato dalla rovina. Sono mutui soccorsi che funzionano benissimo».
Enrici Mannucci, Sette 11/3/2010

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Arriva Paolo Bonaiuti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio. D’Agostino: «Ahò, ma che tintura usi per i capelli?». E Pizzi: «Lo sai che sembrano i capelli di Pupo?». Bonaiuti ride. Sbeffeggiato, e deriso, ride, ammicca.
Fabrizio Roncone, Corriere della Sera 17/12/2008.

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Ringraziamenti. Raoul Bova? «E’ un ingrato. Ho girato solo un film nella mia vita, un film sciagurato e trascendente, "Mutande pazze". E ho fatto debuttare Raoul Bova sul grande schermo. Una volta diventato famoso poteva anche, en passant, citare il fatto, no? Invece mai. Lo so, è una piccineria da parte mia. Mai una volta che avesse detto: "Ringrazio D’Agostino che mi ha scelto nel mucchio."» Roberto D’Agostino.
Claudio Sabelli Fioretti, Dagospia, 19/03/08

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[…] Roberto D’Agostino, analista di generi e generoni capitolini, dice che «Roma è unica proprio per questo: Milano o Torino non hanno mai mescolato così l’alto e il basso, l’intellettuale e la squillo, il poeta e la commessa». Insomma, l’inventore di Dagospia spiega che solo in questi paraggi si tengono così bene insieme «Ciociaria Oggi, Villa Stuart con le tibie dei pallonari e un bar come Rosati dove il Ciarra, del resto, era sempre presente» […].
Goffredo Buccini, Corriere della Sera 05/05/2010

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Umberto Pizzi […] ha immortalato con feroce realismo il volto Cafonal della Roma godona, famelica e siliconata, sbattendolo ogni giorno sull’homepage di Dagospia, il sito gossip di Roberto D’Agostino, che ha appena compiuto dieci anni. «Dagospia è la ”Bibbia” del giornalismo», a sentire Pizzi, «chiedete a Paolo Mieli se non è così». E’ stato D’Agostino a lanciare Pizzi o viceversa?
«Io sono nato molto prima di lui. Negli anni Settanta ero una star nei giornali gossip americani».
E com’è nata l’associazione a delinquere Pizzi-Dago?
«Mi chiamò lui dieci anni fa, quando abitava a via Condotti. Aveva appena aperto il sito e mi disse: ”Senti, perché non mi dai un po’ di foto del tuo archivio?”. Quando entrai in questo monolocale sommerso di libri capii che finalmente avevo trovato il posto dove pubblicare le foto che ho sempre sognato di fare».
[…] D’Agostino mi ha dato la libertà e lo spazio per far vedere la vera faccia della gente».
Avete trasformato l’alta società in un carnaio ributtante. Di chi è stata l’idea? «Il coraggio è stato di Roberto, si rischiava molto. Ma l’idea l’ho avuta io, me la portavo appresso dalla nascita. La famelicità dei vip che si tuffano nei buffet per addentare la carne mi ha fatto sempre ribrezzo».
[…] Dalla ”Dolce Vita” a ”Cafonal”. Grazie a voi nessuno avrà nostalgia dei nostri tempi. «Io spero che Cafonal sia anche un po’ educativo. Che non sia una panacea ma una medicina, uno specchio in cui uno si guarda e dice: ”Ma che cavolo sto a fa’”. […]».
«[…] Il cafone è nazionale. Dopo ”Cafonal”, il prossimo libro che pubblicheremo con Roberto a novembre sarà ”Cafonal d’Italy”. Ma la trilogia sarà completa quando faremo ”Cafonal nel mondo”».
Che rapporto c’è tra lei e D’Agostino?
«All’inizio mi stava enormemente sulle palle. Adesso per me Roberto è come un fratello minore. Non minorato, eh?». Avete mai scazzato?
«Tutti i giorni, perché è un burbero. Ma è uno che lavora dalla mattina alla sera ed è un uomo di grande profondità» […].
Barbara Romano, Libero 9/5/2010

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SOMMARIO CHI, n. 19, 12/05/2010
• ROBERTO D’AGOSTINO Cento di questi Dago
p. 54

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[…] «Corrado Anticoli. Nomi & Cognomi» si intitola infatti la mostra che raccoglie le quindici opere, esposte fino al 20 agosto mescolate al centinaio di pitture e sculture conservate nelle sale del Museo Civico del borgo arroccato sui monti Simbruini. All’inaugurazione, ieri mattina, grande folla arrivata da Roma con tre navette (tra gli ospiti Mario D’Urso e Marella Caracciolo, Duccio Trombadori e Roberto D’Agostino) e tavolata per tutti imbandita in piazza.
Lauretta Colonnelli, Corriere della Sera 30/05/2010

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SIGNORINI Alfonso - il Signorini. Chi c’è c’è, chi non c’è s’incazza. Mondadori, Milano 2001.
Contiene:
Brevi biografie di :
[…] Grandi Firme […] Roberto D’Agostino.

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"La Angiolillo? No, quello di Vespa è un "upgrade". Basta guardare l’elenco degli ospiti. Un Draghi nel salotto della Angiolillo non ci avrebbe mai messo piede. Berlusconi tutt’al più ci sarebbe passato per un brindisi. Sì, c’era Gianni Letta, che da Maria era il gran cerimoniere, ma anche il cardinale Tarcisio Bertone: Vespa ha messo insieme Tevere e Oltretevere. Vola alto rispetto alla Angiolillo, che alcune cose non poteva permettersele".
Roberto D’Agostino i salotti di Roma li racconta da dieci anni su dagospia.com. Il più celebre, quello della compianta Maria Angiolillo: la sua casa a Trinità dei Monti per anni è stata l’altra Camera del Parlamento italiano. Ora che la Angiolillo non c’è più, sembra che Bruno Vespa - che di "terza Camera" ne ha già una, Porta a Porta - la stia egregiamente sostituendo. Giovedì sera è al tavolo di casa sua - un superattico in affitto da Propaganda Fide nella stessa zona della Angiolillo - che si è celebrato l’incontro tra Silvio Berlusconi e Pier Ferdinando Casini. Ma per D’Agostino il paragone con le cene di Maria non regge […].
Intervista a Roberto D’Agostino, di Paola Zanca, il Fatto Quotidiano, 11/7/2010

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[Roberto D’Agostino su Dagospia] Gli informatori sono anonimi? «No. Devo assolutamente sapere chi sono. E da parte mia nessuna indiscrezione. L’unico nome che posso fare, perché è la guida spirituale del sito, è Francesco Cossiga, ”noto spione”».
La Stampa 11/09/2005, pag.15 Alain Elkann

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[…] E che dire delle mille ramificazioni del gossip on line in Italia? La più forte è Dagospia, portale guidato da Roberto D’Agostino che ha appena festeggiato dieci anni di onorata attività sul web. Retroscena e dietro le quinte del potere sono il suo pane quotidiano e gli hanno permesso di diventare in breve uno dei siti italiani più visitati. Spesso è la stessa agenda politica che si adatta al notiziario del gossip. Com’è accaduto nei giorni scorsi con il caso Tulliani.
La casa monegasca del «cognato» di Gianfranco Fini ha messo in moto un meccanismo di rincorsa all’ultimo pettegolezzo. E non c’è dubbio che Dagospia ha giocato la parte del leone. Retroscena e rivelazioni che hanno chiamato direttamente in causa il presidente della Camera, l’attuale compagna, suo fratello Giancarlo e perfino Luciano Gaucci, ex della Tulliani. Ancora oggi sul sito di Dagospia è possibile sbirciare nella photogallery dedicata alle vacanze di Fini e Elisabetta ad Ansedonia […].
Carlo Antini, Il Tempo 18/8/2010

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[FRANCESCO COSSIGA] l’amicizia recente con Roberto D’Agostino, il temuto editor del sito di gossip Dagospia, di cui l’Emerito era diventato fonte accreditata.
Marcello Sorgi, La Stampa 18/8/2010, pagina 1

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[…] Tutti smentiscono l’indagine penale ma la storia di casa Urso merita un’indagine giornalistica. Il viceministro del commercio estero e suo figlio hanno comprato per tre milioni di euro un patrimonio immobiliare nel centro storico di Roma che - secondo le testimonianze raccolte nel palazzo - era stato offerto in precedenza a un prezzo doppio. Dopo la pubblicazione da parte del sito Dagospia dell’indiscrezione su una presunta convocazione in Procura del viceministro (come testimone) per chiarire alcuni dubbi sulla compravendita, ieri sono piovute le smentite. In via ufficiosa la Procura di Roma fa sapere che non c’è nessuna inchiesta e Urso annuncia querele. Una scena già vista quando Dagospia, nel 2009, fu il primo a mettere nel mirino i Tulliani.
MENTRE il titolare del sito, Roberto D’Agostino, promette che presto pubblicherà la data della convocazione dei pm, in attesa di vedere chi ha ragione, Il Fatto ha approfondito la storia delle case della famiglia […].
Marco Lillo, il Fatto Quotidiano 21/8/2010