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 2010  settembre 09 Giovedì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "D’AGOSTINO, FRANCESCO"


Ricerca fatta con "D’AGOSTINO"

[SULLE STAMINALI] Francesco D’Agostino, presidente del Comitato nazionale di bioetica: «E’ sgradevole ma gli scienziati più accreditati, come Veronesi, spiegano che ci vorranno almeno 20 anni per avere risultati operativi».
La Stampa, 12/8/2004

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L´idea di embrioni metà umani e metà animali suscita un dibattito acceso fra scienziati, politici, religiosi, osservatori del costume. […] Francesco D´Agostino, presidente onorario del Comitato nazionale di bioetica, denuncia «la manipolazione di cui è stata vittima l´opinione pubblica britannica» e ricorda che «i formidabili interessi economici possono finire per inquinare la bioetica, che in realtà dovrebbe essere sempre difesa da queste forme di ipocrisia».
LA REPUBBLICA, 6/8/2007

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[…]Sono le reazioni al sì della Gran Bretagna alla creazione di embrioni chimera uomo-animale. Sdegnate, oppure esultanti. […] Francesco D’Agostino, presidente onorario del Comitato nazionale di Bioetica. «Quel che più mi sorprende di quanto avvenuto in Gran Bretagna – dice – è la manipolazione di cui è stata vittima l’opinione pubblica». Il bioeticista parla di «formidabili interessi economici nascosti dietro decisioni di questo tipo» e valuta: «Secondo la stampa britannica la maggior parte dei cittadini è d’accordo con il provvedimento, ma in realtà sappiamo benissimo come è facile manipolare i risultati di sondaggi semplicemente ponendo la domanda in un determinato modo. Temo che in Inghilterra sia avvenuto esattamente questo».
CORRIERE DELLA SERA, 6/9/2007

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APERTURA FOGLIO DEI FOGLI 21 GENNAIO 2008. «Sarà un giorno che ricorderemo negli anni, il giorno in cui il Papa non parlò all’Università italiana per la contestazione dei professori e la ribellione degli studenti. […]
L’espressione ”sana laicità” appartiene da tempo al linguaggio della Chiesa ed è stata a volte oggetto di incomprensione, se non di irrisione. Francesco D’Agostino: «Ma mai come oggi essa appare in tutta la sua immediata evidenza. E’ ”sana” la laicità che resta fedele ai propri fondamenti: il buon uso della ragione, il dialogo, la rinuncia ad ogni sopraffazione e intimidazione intellettuale, il rispetto per i diritti umani fondamentali e in particolare per la libertà religiosa. E’ ”sana” quella laicità che, se da una parte esige che le cose terrene siano gestite senza pregiudiziali confessionali, dall’altra riconosce però senza timidezze e senza ambiguità l’immenso contributo della religione (e in particolare, nel nostro Paese, del cristianesimo) alla civiltà e al bene umano. Senza questi riferimenti vitali la laicità ”si ammala” e si trasforma in intolleranza, pregiudizio, dogmatismo e, all’estremo, in violenza».
Francesco D’Agostino, Avvenire 17/1/2008

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«Sul piano razionale il criterio di un’assoluta indisponibilità della propria vita non è fondato. Diverso appare il discorso della fede che non possiamo dare per valido in modo cogente per tutti»: lo afferma – in controtendenza rispetto all’ufficialità ecclesiastica – il filosofo cattolico Vittorio Possenti in un intervento pubblicato ieri dal «Foglio» con il titolo «Vita, disporne liberamente». A quell’affermazione lo studioso lega un atteggiamento di favore per «l’autodeterminazione in vicende di fine vita e di cure salvavita ». […] la critica a Possenti di Francesco d’Agostino filosofo del diritto, già presidente del Comitato di bioetica: «Nella sostanza sono d’accordo. Non trovo che Possenti affermi qualcosa di diverso da quanto il Comitato ebbe a sostenere in un apposito documento sulla volontà del paziente e il ruolo del medico. Ma non vedo di buon’occhio che in bioetica ci si inoltri nella discussione filosofica sulla disponibilità della vita e vorrei non venisse intaccato l’argomento di ragione a favore dell’intangibilità della vita, compresa la propria ». D’Agostino polemizza poi con Ferrara sulla questione della «svolta»: «L’opinione di Possenti può costituire una svolta solo per chi intenda la posizione cattolica come fatta da una serie di no».
Luigi Accattoli, Corriere della Sera 15/12/2008

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[…] Tre persone, una donna torinese di 30 anni e due lombardi, hanno chiesto di poter cedere gratuitamente i reni mettendoli a disposizione della collettività. […] Il cattolico Francesco D’Agostino si dice «contrario perché implica una grave lesione del corpo ed esiste il dovere di tutelare la salute. Chi garantisce inoltre che dietro non si nascondano narcisismo o autoesaltazione di chi dona»?
Margherita De Bac, Corriere della Sera 18/02/2010 Giuseppe Remuzzi, Corriere della Sera 18/02/2010